Recensione del brano che ha segnato il ritorno al Festival di Sanremo
Irene Grandi al Festival di Sanremo ci mancava. Diciamocelo. Ci mancava quell’Irene Grandi rock, femminile ma insieme concreta e massiccia, de ‘La tua ragazza sempre’ e quell’Irene convinta, funzionale e donna de ‘La comete di Halley’.
La sua ultima comparsa sul palco del Teatro Ariston, nel 2015, l’aveva vista proporre una “poppissima” ‘Un vento senza nome’ che aveva convinto in pochissimi avviando un periodo fatto di intense sperimentazioni spesso lontane dal comune sentire del largo pubblico che per vent’anni l’aveva abbracciata e considerata uno dei grandi simboli della musica pop-rock italiana al femminile.
A vent’anni dal suo primo vero successo sanremese Irene è tornata sul palco dell’Ariston proponendo una Finalmente io che ricalca in pieno il suo percorso musicale, artistico e personale ripartendo proprio dalla firma di quel Vasco Rossi che, in qualche modo, la lanciò sul mercato musicale.
Ed è proprio il rocker di Zocca di marchiare questo brano e la stessa interpretazione di Irene che esordisce dicendo di essere “anche più viva della vita” oltre che “innamorata della libertà” riuscendo, così, a restituire subito all’ascoltatore l’idea del ritorno, della ritrovata consapevolezza di essere un’animo rock, una donna nata per cantare con decisione e fermezza anche i momenti difficili dell’esistenza. Un ritorno che, non per forza, corrisponde alla conclusione di un periodo di smarrimento ma che, invece, racconta di un ritrovarsi interiore dopo aver esplorato altre stanze del proprio io che, però, proprio perchè celate forse corrispondono a quelle più inutilizzate, più raramente messe in scena sul palcoscenico della vita.
E quella che racconta Irene è una donna d’oggi, una donna sicura delle proprie debolezze ma soprattutto delle proprie forze ora che ha scoperto di aver perso “ogni fragilità”. Quella che ne esce, dunque, è una donna “da sempre arrabbiata, da sempre sbagliata e ancora così” proprio per sottolineare quell’idea di ritorno e di accettazione dell’essenza personale di cui tutto il brano, con i suoi richiami rock nelle chitarre ma profondamente vascorossiano anche nell’utilizzo della parte sinfonica dell’orchestra, è decorato.
Ed ecco che la donna tradizionalmente dipinta in preda alle fragilità del suo essere diventa qui donna contemporanea più che mai, una donna che “quando canto sto da Dio, si lo sai che quando canto finalmente io mi sento uno schianto e il mondo è mio”. E’ proprio questa sua sicurezza interiore che le consente di parlare anche di sesso (“se vuoi fare sesso facciamolo adesso qui”) e di prendere in mano anche una relazione amorosa per “escluderla” dai propri spazi di libertà e piena realizzazione personale (“e se ti manco allora non dirlo adesso che questo è il posto mio”).
Irene Grandi, signori, è tornata. E’ tornata rock, è tornata donna decisa e grintosa, è tornata a cantare un Vasco autore di brani cuciti sui propri interpreti pur conservando quei marchi di fabbrica tipici della sua stessa scrittura ed interpretazione emozionale. Irene racconta la donna dell’oggi ma, ancor prima, racconta la lei di oggi per risultare credibile ed del dentro alla realtà che vive.
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Finalmente io | Testo
Perdo le chiavi di casa
E perdo quasi ogni partita
Gli amori miei buttati alla rinfusa
Non mi ricordo mai dove li metto
Gettati con la lista della spesa nell’ultimo cassetto
Disordinata come una risata
E anche più viva della vita
Innamorata della libertà
Ho perso ogni pazienza e ogni fragilità
Da sempre arrabbiata da sempre sbagliata
E ancora così
Perdonami adesso oppure è lo stesso
Io son fatta così
Ma quando canto… sto da Dio
Lo sai che quando canto… finalmente io!
Mi sento d’incanto… e il mondo è mio
E se ti manco…
Allora non dirlo adesso che questo è il posto mio
E finalmente io!
Ok… ok! Se vuoi ti chiedo scusa
Anche se non mi va
Innamorata della libertà
Ho perso ogni pazienza e ogni fragilità… ogni fragilità
Se sono nervosa se sono confusa
Se non ti ho mai detto di sì
Se vuoi fare sesso
Facciamolo adesso
Qui
Da sempre arrabbiata da sempre sbagliata
E ancora così
Facciamolo adesso… oppure è lo stesso
Io sono fatta così
Ma quando canto… sto da Dio
Lo sai che quando canto… finalmente io!
Mi sento uno schianto… e il mondo è mio
E se ti manco…
Allora non dirlo adesso che questo è il posto mio
Ma quando canto… sto da Dio
Lo sai che quando canto… finalmente io!
Mi sento d’incanto… e il mondo è mio
E se ti manco…
Allora non dirlo adesso che questo è il posto mio
E finalmente io!
Ilario Luisetto
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