giovedì 21 Novembre 2024

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“Sirene”: l’eco contemporaneo, delicato e poetico di Levante – RECENSIONE

Dal 7 luglio è disponibile in radio e sulle piattaforme digitali il nuovo singolo dell’artista siciliana

Resta fedele al suo linguaggio Claudia Lagona, alias Levante, artista che ha sempre fatto della propria personalità il suo punto di forza, senza paura di tirare fuori se stessa attraverso la musica, mostrando e sviscerando stati d’animo in molteplici sfumature. “Sirene” è il singolo che ci presenta in questa particolare estate, un nuovo inedito che si aggiunge in maniera importante al suo repertorio.

Il racconto di una stagione sospesa a metà tra sogno e disillusione, tra desiderio e realtà, tra dolcezza e amarezza. Fare i conti con una pausa forzata e accettare una determinata situazione, sono gli elementi che hanno ispirato la cantautrice portandola a comporre uno dei suoi pezzi più ipnotici e istintivi, una favola che prende spunto dal quotidiano, dal saper accontentarci di ciò che abbiamo, cercando di valorizzarlo.

In un’epoca con mille mila hype, fermarsi ad ascoltare le nostre reali necessità può essere un bene. Nessun tentativo di rimozione, la pandemia ci ha ferito e segnato nel profondo, da quelle stesse cicatrici bisogna ripartire, senza far finta che nulla sia accaduto, per poter godere appieno del sole e del mare in una maniera più consapevole, intima e responsabile.

Reduce dall’ottima prova sanremese con Tikibombom, Levante torna a soffiare con la sua musica, trasportandoci nella corrente della riflessione e dell’introspezione. La sua scrittura appare meno pragmatica del solito, ma mai banale, bensì fruibile anche da un pubblico meno attento e distratto, questo è decisamente un valore aggiunto, così come l’inciso aperto che si lascia apprezzare e ricordare.

“Amore non è tempo di castelli, stendi i desideri accanto agli ombrelloni chiusi, sgonfia i tuoi bracciali a mare, dici sento le sirene ma non c’è traccia di mari intorno a noi, se vuoi facciamo un bagno nella pioggia” sussurra la cantautrice siciliana, in maniera diretta e poetica. In tal senso, “Sirene” non è altro che un brano pluristagionale, fresco d’estate e caldo d’inverno come una bella trapunta in lana merinos.

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Sirene | Video

Sirene | Testo

Ricordi
andavamo dentro il vento mentre in mano stringevamo sogni
solo pochi soldi
le notti
a cercare buone stelle e ritrovarsi in mezzo a strane sorti
quanto siamo storti
mi porti
sulla strada verso il mare se va male resto a piedi con te
mal comune com’è
incroci
il mio sguardo allo specchietto poi decidi di non fingere
che non è facile

Amore
non è tempo di castelli
stendi i desideri accanto agli ombrelloni chiusi
sgonfia i tuoi bracciali a mare
dici sento le sirene
ma non c’è traccia di mari intorno a noi
se vuoi facciamo un bagno nella pioggia

Distanti
quanti metro servono a renderci tristi ma noi siamo amanti
sai ancora abbracciarmi
ci pensi
alla lista di cose da rifare quando andiamo avanti
quanto andremo avanti
mi porti
sulla strada verso il mare se va male resto a casa con te
e non è facile

Amore
non è tempo di castelli
stendi i desideri accanto agli ombrelloni chiusi
sgonfia i tuoi bracciali a mare
dici sento le sirene
ma non c’è traccia di mari intorno a noi
se vuoi facciamo un bagno nella pioggia
nella pioggia
nella pioggia

Amore
dici sento le sirene
ma non è più come pensi
sono Ulisse all’albero maestro
neanche oggi esco
neanche oggi esco
neanche oggi esco
neanche oggi esco

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.