lunedì 25 Novembre 2024

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Pagelle nuovi singoli: Laura Pausini esplora la delicatezza, Renato Zero si conferma ispirato

Tutte le nostre mini-recensioni ai nuovi singoli in radio

  • IL CIELO E’ DI TUTTI – Bungaro e Fiorella Mannoia

Nel giorno del centenario della nascita del poeta Gianni Rodari Bungaro ha provato a musicare una sua celebre composizione facendosi accompagnare da chi quell’opera gliel’ha suggerita nel corso di una chiacchierata tra amici. Ne esce un piccolo gioiellino d’interpretazione che testimonia come l’arte sia una e sappia unirsi con capacità dando giovamento a ciascuna sua componente. L’esperimento non è di certo il primo del suo genere ma rappresenta in questo caso senz’altro un ottimo momento di realizzazione dando sia a Bungaro che a Fiorella la capacità di destreggiarsi in un racconto alto anche se non per forza accessibile su larga scala o particolarmente orecchiabile. VOTO: 6.5

  • GLOVO – Comete

Eugenio fortunatamente esce dal corpo di Tommaso Paradiso e prova a recuperare la sua personalità musicale attraverso un brano che fa del ritmo sostenuto il proprio asso nella manica. Malgrado rimanga uno special particolarmente “paradisiano”, un testo sufficientemente aderente ai paradigmi della scrittura indie-pop ed un ritornello che guarda all’ammiccamento dell’orecchiabilità, la voce pare essere finalmente decisa a percorrere le proprie strade osando anche qualcosa di più. Un buon brano che si fa canticchiare con facilità e che si adatta perfettamente al percorso d’evoluzione e di ricerca personale intrapreso da questa buona scommessa per il futuro. VOTO: 6+

  • QUEL RAGGIO NELLA NOTTE – Irene Grandi

Esce dai suoi più tradizionali paradigmi per tornare a sperimentare ed esplorare un cantato che, rinunciando alla sua anima rock, sappia guardare alla delicatezza, al racconto intimo, al delineare sofferenze e dolori dell’anima. Rimane comunque pur sempre credibile la brava toscana che negli anni ha guadagnato di capacità nell’avvolgere le canzoni e farle proprie anche con strumenti diversi da quelli che universalmente le sono riconosciuti da sempre. Funziona, dunque, anche questa nuova ricetta di Irene che qui mette in mostra tutta quella sua voce inspessita dagli anni risultando anche seducente, delicata ed armoniosa riuscendo così ad indossare perfettamente questa ballata delicata che guarda a quel “tu” che ci ha salvato dalla notte facendoci riscoprire la bellezza della vita e dell’esistenza. VOTO: 6++

  • IO SI (SEEN) – Laura Pausini

Laura rompe il silenzio discografico con questo progetto dedicato al mondo delle colonne sonore in cui ha già avuto diverse esperienze. Questa volta, però, lo fa per un film-evento con Sophia Loren e con una possibile candidatura agli Oscar che non farebbe che impreziosire il palmares dei suoi riconoscimenti internazionali. Il brano è adattissimo al mondo cinematografico a cui è destinato e lo è probabilmente per la maestria della sua compositrice Diane Warren e per quella delicatezza che l’interprete di Solarolo si impone di conservare nel corso di tutto il suo cantato rompendo anche lo schema che la vuole come voce di sostanza e potenza. Il risultato è gradevole e, soprattutto, funzionale. Una canzone ben costruita e pensata, dotata di un testo lineare e non troppo articolato ma capace comunque di dar profondità e senso alle parole. Non sarà il nuovo brano-manifesto da cantare nei concerti degli stadi ma è sicuramente un passo importante per la Laura nazionale che ha bisogno di ricordarsi le radici melodiche del suo cantato e della sua tradizione anche per le cose che verranno nel prossimo futuro. VOTO: 7

  • BRILLARE DA SOLA – Le Deva

Tornano (finalmente) le quattro ragazze e lo fanno riprendendo il discorso da dove da sempre rendono al meglio. Ecco, dunque, che dopo qualche scorribanda estiva e, forse, troppo modaiola Greta, Verdiana, Laura e Roberta scelgono nuovamente un brano dal peso specifico più importante da rivestire in una forma-canzone che sa più da ballata che da tendenze 3.0. Si torna, dunque, al sociale raccontando di donne e di quella loro forza che emerge nei momenti in cui ci si rende conto di poter proseguire il viaggio anche in solitudine esaltandosi, comunque, al massimo. Il vestito dell’arrangiamento ha il compito di riempire qualche spazio e di proiettare tutto su di un discorso più contemporaneo a livello di suoni ma, in questo caso, si pone giustamente al servizio delle voci e della canzone firmata da Tony Maiello. La vera novità è che, come non mai, le voci non si accompagnano quasi mai e scelgono un cantato singolo dividendo, comunque, adeguatamente le parti. Un buon punto di ripartenza che, ci si augura, possa rimetterle dove meritano di stare e confermi loro la necessità di optare sempre per brani come questi. VOTO: 7+

  • TI VENGO A CERCARE – Martina Beltrami

Dopo il buonissimo esordio del post-Amici Martina propone questo secondo singolo che, sostanzialmente, ribadisce quanto di buono già fatto con il precedente estratto. Questa volta alla produzione c’è quell’Andrea Rigonat che produce anche Elisa e, infatti, si avverte una particolare cura di un suono quanto più tradizionalmente-ovattato pur guardando sempre alla contemporaneità del sintetico e del campionato. Da parte sua Martina ce la mette tutta per proporre un testo sempre particolarmente curato, attento a raccontare quegli amori difficili che ormai nessuno pare voler mettere al centro della propria proposta musicale anche attraverso un cantato melodico profondamente pop ma sempre efficace in territorio italiano. E’ l’ennesima buona conferma che ribadisce come, in realtà, avremmo tutti una grande esigenza d’interpreti che tornino a far proprie canzoni che, come questa, raccontano sofferenze con un linguaggio pop-tradizionale. Non è “vecchio” è pop. VOTO: 7.5

  • L’AMORE SUBLIME – Renato Zero

Renato gode di un periodo di grandissima ispirazione e ne è testimonianza questo nuovo singolo oltre che un triplo disco che discograficamente rappresenta un’impresa insostenibile da chiunque altro. Per anticipare il secondo capitolo della sua trilogia il cantautore romano sceglie di abbassare i toni rispetto al precedente estratto e di dedicarsi ad una più personale introspezione. Si parla d’amore su di una chitarra che accompagna l’intero sviluppo del brano che guarda all’io oltre che a quel “tu” destinato ad accompagnare i nostri passi nel viaggio della vita. Le liriche suonano ispirate, l’arrangiamento orchestrale ricorda la forza di quella musica vera proprio perché suonata e reale e la voce si lascia andare al racconto conscia di avere tra le mani una nuova canzone che ha la forza di raccontare viaggiando sulle ali del senza-tempo. VOTO: 8

  • SEGNALI UNIVERSALI – Rossana Casale, Grazia di Michele e Mariella Nava

Esce finalmente questo primo brano che vede concretizzarsi una collaborazione da tanto chiacchierata e sviluppata anche dal vivo senza, però, godere di un vero repertorio comune conservato con gelosia, almeno fino ad oggi. Ne esce un brano che unisce coerentemente le esperienze umane ed artistiche di tutte e tre le cantautrici che se ne fregano delle logiche commerciali e danno corpo ad un pezzo che possa comunicare e rappresentarle. Su di un ritmo quasi tribale le tre voci si confrontano con delicatezza e melodia trovando il proprio habitat perfetto per destreggiarsi tra le parole e le note mettendo in chiaro le proprie singole caratteristiche ma anche esaltando ciascuna il contributo delle altre. VOTO: 6/7

  • RIDO MALE – Tish

E’ passato un anno e mezzo dal suo debutto ad Amici ma questo tempo è servito a Tish per lavorare su di se stessa e sulla propria proposta musicale spostandosi anche dall’inglese all’italiano. Si stenta a riconoscerla anche a livello di timbrica se non fosse per quel suo solito volersi divertire con le note mediante continui ghirigori e giochi vocali che variano la dinamica del cantato. Il sound rimane, come sempre, ricercato e, volutamente, personalizzato per restituire all’ascoltatore un’immagine quanto più propria della sua interprete che ancora deve trovare il suo vero brano-manifesto per presentarsi. Un punto da cui ripartire provando a sviluppare quanto più possibile la ricetta che si ha in testa che per ora, nonostante tutto, appare ancora troppo offuscata. VOTO: 5.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.