venerdì 22 Novembre 2024

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Sanremo 2021, il puzzle del cast è completo – Gli ultimi rumors su chi c’è nel cast definitivo

Tutte le ultime indiscrezioni sui nomi che potrebbero scendere in gara al Festival di Sanremo 2021

Finalmente ci siamo. Dopo tanto attendere giovedì 17 dicembre 2020, in quel del Casinò di Sanremo, Amadeus annuncerà i nomi sia delle Nuove Proposte che dei Big che calcheranno il palco del Teatro Ariston il prossimo mese di marzo (ma sulle date ci si riserva di decidere ufficialmente a gennaio 2021 come da sempre sostenuto dalla Rai) per il Festival di Sanremo 2021.

Le telefonate del direttore artistico hanno già avuto luogo sia per annunciare le bocciature che, ovviamente, per dare le belle notizie a chi sarà ufficialmente della partita e che, stando alle notizie in nostro possesso, sarà presente anche durante la prima serata televisiva di giovedì per annunciare, insieme ad Amadeus, la propria partecipazione alla kermesse ed il titolo del proprio brano in concorso. Il numero degli artisti in gara rimane, al momento, fissato a quota 20 per regolamento ma sicuramente la commissione artistica, anche per quest’edizione, avrà scelto di innalzare il numero di partecipanti trovando una più che giusta motivazione nel periodo difficile per la musica italiana ed il suo conseguente bisogno di promozione, ripartenza e messa in primo piano di quanti più artisti possibili. Nulla è ancora ufficiale ma il numero di 24 big visti lo scorso anno al Festival dovrebbe essere perlomeno confermato se non addirittura portato a 26 come nelle ultime ore si rumoreggia.

Tra i nomi in gara alcune sono già delle certezze visto che il loro interessamento era palese (alcuni dei nomi stanno circolando ormai da mesi) oltre che auspicato dalla stessa direzione artistica del Festival che, ovviamente, non ha potuto che accogliere di buon grado queste proposte. Alcune, però, saranno delle vere e proprie sorprese e se oramai i nomi su cui si ragiona sono, su per giù, poco più di 30 c’è da giurarci che Amadeus avrà tenuto per sé dei jolly da giocare all’ultimo momento lasciando tutti a bocca aperta. O almeno ce lo auguriamo perché se da mesi vengono mormorate e promesse presenze che difficilmente avrebbero preso in considerazione una partecipazione alla gara in un’annata “normale”, per ora il cast rumoreggiato appare molto spostato verso le giovani novità rispetto alla tradizionale figura di “inarrivabile” colosso della musica popolare. D’altronde anche questo era stato un punto da noi più volte anticipato e ribadito: Amadeus per il 2021 sembra aver puntato molto, ancor di più che nel 2020, su proposte giovani con vere e proprie sfide da lanciare a sé stesso e al pubblico che dovrà, in qualche modo, conoscere artisti poco noti al mainstream televisivo ma assolutamente attuali e spendibili nel nostro panorama discografico. Ma se sorprese dovranno esserci ce le si aspetta, piuttosto, da quella medio-adulta generazione che, tra i rumors, pare un po’ troppo latitante.

Passiamo, quindi, ai nomi. Mai come quest’anno, perlomeno in tempi recenti, appare difficile trovare una lista credibile al 100% ed i motivi sono molteplici. Ne parleremo, magari, a tempo debito. C’è da dire, però, che, se le sorprese sono dietro l’angolo, una rosa di 30 nomi (e tenterò di citarne, con un sufficiente dose di possibilità, 26) rappresenta un’ottima fotografia delle scelte che, tutto sommato, Amadeus si è trovato a fare nell’ultima scrematura per arrivare al cast definitivo. Citerò anche alcuni degli esclusi d’eccellenza oltre che voci che si aggirano ma di cui, al momento, non dispongo di una sufficiente dose di certezza. Per rispondere, però, alla domanda ‘chi saranno le sorprese?’ ho provato ad ipotizzare un sestetto finale che, per un motivo o per un altro, potrebbe racchiudere il candidato che non ci si aspetta.

LE DONNE:

Partiamo con il genere femminile che, è bene ribadirlo ahimè, negli ultimi anni è stato spesso sottorappresentato all’Ariston per non si sa esattamente quale motivo. Ciò che è certo è che oggi la musica “rosa” vive momenti di difficoltà nelle classifiche e nei nuovi strumenti di diffusione per cui Sanremo, che tanto deve alle donne, ha il dovere di dar loro spazio per invertire la tendenza e recuperare un giusto e naturale equilibrio delle cose. Nemmeno a Sanremo 2021 la parità sarà garantita nella rappresentanza di genere ma, perlomeno, un passo in avanti rispetto alle ultime annate dovrebbe proprio essere stato compiuto dalla commissione selezionatrice.

Aspetta ormai da oltre un anno il momento giusto per il proprio ritorno Noemi che è pronta a tornare in scena in grande stile con una canzone studiata appositamente per l’occasione e per restituire alla rossa leonessa romana quel successo che nei primi anni della sua carriera aveva assaporato. La canzone c’è (in una forma tutta sorprendente), il suo nome ha convinto da subito e su di lei ci sarà da tenere gli occhi aperti visti gli sforzi che si stanno compiendo per restituirle una seconda giovinezza artistica anche dal punto di vista del nuovo (ed importante) managment.

Ha scelto il ritorno in Riviera anche Malika Ayane che manca dal palco del Teatro Ariston dal 2015 quando raggiunse per la prima volta il podio. La cantante ha tra le mani una nuova canzone-gioiello scritta con il fidato Pacifico e che è stato impossibile rifiutare. Ha voluto esserci (dopo anni di voluta e cercata lontananza dalla Riviera) e ci sarà. Come ci sarà anche la giovanissima Gaia che avrà il compito di portare la sua contemporaneità di suoni su di un palco che non avrebbe voluto calcare (almeno inizialmente) ma che la situazione discografica le ha indicato come l’unica via da perseguire per provare a capitalizzare quel successo mediatico che, causa epidemia, non è ancora riuscita a trasformare in dischi venduti.

Hanno dovuto lottare un po’ di più, invece, sia Annalisa che Arisa che a Sanremo mancano rispettivamente da 3 e 2 anni ma che risultano oramai delle habitué viste le loro numerosissime partecipazioni alla gara nel corso del passato decennio. Alla fine, salvo sorprese, ci saranno entrambe e da soliste, la prima per rilanciare un album d’inediti che al debutto non ha brillato come ci si aspettava, l’altra, invece, per avviare la sua avventura discografica autoprodotta che si prefigge l’obiettivo di curare tutto in prima persona per trovare la propria giusta dimensione artistica. Tra le due, la più traballante è proprio Rosalba Pippa che già lo scorso anno venne scartata e che anche questa volta ha dovuto faticare per trovare un posto nella lista di Amadeus a causa di una concorrenza sempre numerosissima. Per due che ce l’hanno fatta molte di più hanno dovuto vedersi rispedito al mittente la proposta. Tra queste dovrebbe esserci di Giusy Ferreri, che a Sanremo voleva tornare per svestirsi del titolo di “regina dei tormentoni estivi” ma che invece (salvo sorprese) non dovrebbe essere della partita, e Giordana Angi, che dopo il non eccellente risultato dello scorso anno ha voluto cercare il bis di partecipazioni proponendosi sia da sola che in duetto. Entrambe sperano in un allargamento del numero di artisti in gara ma le loro possibilità di rientrarvi non sono tra le più alte.

I GRUPPI:

Tanto lo spazio che dovrebbe essere dato alle band o ai gruppi in quest’edizione. Il nome importante è quello dei Maneskin che a Sanremo non hanno mai pensato realmente prima di rendersi conto che due anni di pausa dall’ultimo album hanno indebolito notevolmente quell’ampio sostegno di cui godevano nel post-XFactor. Colti i segnali non così entusiasmanti dal singolo del loro ritorno, Damiano e soci pare si siano convinti, dopo lunghe riflessioni, di non rischiare un possibile tonfo. Attenzione, però, che se arrivano veramente all’Ariston (e se ne è parlato fino all’ultimo momento) vorranno puntare in alto.

Ampissimo spazio, però, verrà affidato soprattutto al mondo indipendente con la proposta di Colapesce e Dimartino che è stata molto apprezzata dopo il rifiuto, avvenuto all’ultimo momento, lo scorso anno. Oltre a loro sono stati apprezzatissime anche le proposte de Lo Stato Sociale, praticamente fermi dall’exploit di Sanremo 2018, e de La rappresentante di Lista, che nel 2020 ha accompagnato Rancore nella serata dei duetti e che da lui dovrebbe aver ricavato anche la produzione di Dardust. Il problema sarà trovare un posto per tutti dato che il rischio concreto di un sovraffollamento e di una sovrapposizione discografica ed artistica è concreto. Se poi ci si aggiungono anche le voci degli Zero Assoluto, rimasti in bilico fino all’ultimo proprio perché “più pop”, e dei The Kolors, apparentemente eliminati dalla corsa sul finale, il discorso diventa complesso…

I VETERANI:

Capitolo dolente per questa edizione dato che in pochi hanno davvero convinto la commissione tra coloro che si sono proposti almeno stando ai rumors. Diversi, invece, sono stati gli inviti fatti da Amadeus ma molti, per diverse ragioni, non sono andati in porto. Uno su tutti è il nome di Anna Oxa che il direttore artistico voleva a tutti i costi all’Ariston con una proposta innovativa e sorprendente ma che non potrà essere presente a causa di incombenze legali raccontante dalla società che rappresenta l’artista negli ultimi giorni (qui) alle quali la Rai non ha saputo o voluto trovar rimedio per permettere il ritorno in gara di una vera star della musica italiana che avrebbe sicuramente attirato su di sé i riflettori.

Se la Oxa non ci sarà, come confermatoci direttamente, della gara sarà, invece, sicuramente Orietta Berti che, a distanza di ventinove anni dalla sua ultima partecipazione, tornerà a calcare l’Ariston dopo qualche bocciatura degli ultimi anni. Per lei si è parlato (siamo stati proprio noi di RecensiamoMusica a diffondere la voce) di un accompagnamento con gli Extraliscio ma non pare da escludere nemmeno un brano da solista che è stato comunquesia proposto ad Amadeus. A lui la scelta.

A tenere alte le quote dei “veterani” del Festival dovrebbero finalmente esserci anche Rossana Casale, Mariella Nava e Grazia di Michele che da un paio d’anni lavorano ad un progetto discografico congiunto e che più volte sono state tra le ultime escluse per la partecipazione a Sanremo. Questa volta le loro possibilità sarebbero più reali che mai (anche se non così scontate) grazie ad un brano diverso da quello proposto lo scorso anno.

Dal lato uomini, invece, le presenze paiono latitare e se un tentativo dovrebbe esserci stato sia da Albano che da Gigi d’Alessio (anche se quest’ultimo ha smentito di recente), entrambi impegnati a The Voice, ad essere insistentemente cercato, alla fine, risulta essere stato Francesco Renga che tornerà nuovamente in gara per lanciare il suo nuovo progetto discografico e, ci si augura, chiudere definitivamente la sua avventura con il pop facilotto degli ultimi anni. Attenzione anche a Max Gazzè, un altro degli uomini cercati e voluti da Amadeus e che avrebbe anche un nuovo album da promuovere: non ci è dato ancora sapere se abbia accettato l’invito ma le possibilità non sono poche a differenza di quelle che, invece, riguarderebbero Luca Carboni, altro nome da noi lanciato nelle settimane passate e che dopo tanto corteggiamento dovrebbe aver definitivamente rinunciato alla lusinga di un debutto al Festival all’ultimo momento. A tal proposito non ci sarà nemmeno Tommaso Paradiso che dopo lunghe discussioni ha declinato l’invito scegliendo di giocarsi la pubblicazione del suo primo album da solista contando solo sulle proprie forze.

RAP:

Che il rap a Sanremo sia sempre difficile da portare è un dato di fatto e per questo le contaminazioni sono dietro l’angolo per rendere il tutto più fruibile e d’impatto per l’eterogenea platea di fruitori a cui ci si ritrova a parlare. La vera superstar dovrebbe essere, ancora una volta, Achille Lauro che è stato abbondantemente corteggiato da Amadeus e che scenderà nuovamente in Riviera per stupire e presentare il suo nuovo corso artistico forse facendo a meno degli effetti speciali a cui ci ha abituato in queste ultime due edizioni. Magari ne adotterà altri di altro tipo…

Da Sugar Music ci sarebbe l’approdo della giovanissima Madame che negli ultimi mesi si è ritagliata un posto importante nel panorama discografico e che ora ha decisamente bisogno di una grande vetrina prima di fare il salto di qualità e lanciare il suo primo album. Rispetto a lei si sarebbe messa da parte Margherita Vicario, altro nome chiacchieratissimo che con il rap poco centra ma che, forse, dovrà aspettare un’annata con meno controindicazioni a meno che non ci sia un atto di forza che accetti la sfida di affrontare anche qualche critica inevitabile nel caso in cui si annunciasse la sua presenza proprio nell’edizione che ospiterà anche lo zio alla regia del Festival. Attenzione, poi, anche a Random che la canzone l’ha mandata e, anche se in extremis, dovrebbe aver incassato il “si” definitivo. Meno positivamente, invece, dovrebbe essersi conclusa (malgrado la volontà di trovar un posto) la corsa di Fasma, direttamente da Sanremo Giovani della passata edizione, e di Mr.Rain, che è stato uno dei nomi più chiacchierati ed apprezzati dallo stesso Amadeus ma che potrebbe risultare uno dei grandi esclusi (ancora una volta dopo l’uguale copione dello scorso anno) per una sovrapposizione di genere con altre proposte che hanno convinto maggiormente o che riequilibravano anche la suddivisione delle quote discografiche.

UOMINI:

Le certezze in questo senso sono due e provengono entrambe dalla Mescal. La prima è per Bugo al quale Amadeus ha tutte le intenzioni di regalare una rivincita (musicale) dopo il “caso-Morgan” della passata annata. La seconda, ancora più importante, è quella di Ermal Meta che da ex vincitore sarà un nome assolutamente rilevante e da tenere d’occhio anche ai fini della classifica. Grande attenzione sarà da riservare anche ad Irama che al Festival ci sarà di sicuro per provare a proporsi anche in una veste lontana dai tormentoni estivi per consolidare una credibilità artistica da tornare a mettere a fuoco.

Il nome che non ci si aspetta ma che sarebbe, invece, tra i più voluti del cast è quello di Aiello che, stando alle sue stesse dichiarazioni, non avrebbe voluto prendere in considerazione l’idea di partecipare a Sanremo ma che si sarebbe convinto sull’onda di una situazione generale complicata per la musica, un singolo che fatica a ripetere il successo estivo ed un salto di qualità in termini di popolarità mainstream ancora tutto da compiere. Ci ha riprovato dopo la bocciatura dello scorso anno, invece, Michele Bravi che l’Ariston lo vuole con tutto il cuore ma che fino all’ultimo non è stato così scontato che vi riuscisse a tornare per proporre il suo nuovo album intitolato ‘La geografia del buio’. Ci hanno provato anche Lorenzo Fragola, Leo Gassmann (con diverse canzoni ma senza risultare mai convincente appieno) e Fede, che orfano di Benji voleva aprire l’avventura solista al Festival ma per il quale non si è riusciti a trovare un posto, salvo sorprese, malgrado l’interessamento.

INDIE:

Questa sarà la vera scommessa di quest’edizione dato che molti dei nomi in ballo potrebbero essere ascritti a questa categoria stilistica più che discografica. Tra i più probabili dovrebbero esserci senz’altro Fulminacci, al suo primo tentativo festivaliero, ed i Coma_Cose. Di ritorno, invece, dovrebbe essere Ghemon, desideroso più che mai di dare lustro al suo ultimo disco ingiustamente poco notato. I rumors più accreditati parlano anche di una certissima presenza di Gio Evan (che ci sentiamo di confermare) e di Willie Peyote rispetto al quale non ci sono arrivate notizie ma che potrebbe rischiare di sovrappopolare eccessivamente la rappresentanza del “nuovo che avanza” oltre che ampliare di troppo la platea di proposte sconosciute al grande pubblico del Festival. Le scommesse, si sa, risultano fruttuose per chi le fa se sono precise e circoscritte: scommettere su troppi cavalli abbassa inevitabilmente la vincita ed indebolisce il reale jolly su cui si punta per davvero.

I DUETTI:

Sanremo non è Sanremo senza duetti e collaborazioni e per questo il colpaccio dell’anno, secondo quanto anticipato da All Music Italia, sarebbe proprio quello di Fedez che sbarcherebbe all’Ariston per la prima volta (vi fu come autore in gara solo nel 2015 con Lorenzo Fragola) per duettare con Francesca Michielin con una canzone che darebbe nuovo slancio all’ultimo progetto della cantautrice veneta e che porterebbe il rapper milanese a confrontarsi ancor di più con una dimensione sempre più popolare a livello musicale. Non ci sentiamo, tuttavia, di escludere, a nostro dire, nemmeno la possibilità di vedere in solitaria il rapper milanese che indiscutibilmente rappresenterebbe “l’uomo da battere” ed il candidato numero uno alla vittoria finale.

Si è chiacchierato moltissimo anche sul nome di Ana Mena e della sua possibile accoppiata con Rocco Hunt ma non è detto che nulla di tutto ciò sia mai stato realmente proposto ad Amadeus. Possibile, piuttosto, che se duetto dev’essere non sia con il rapper partenopeo ma con un diverso accompagnatore che almeno non rischierebbe di mettere in scena un qualcosa di già sentito. Ovviamente vale anche il contrario visto che la quota partenopea sarebbe un elemento importante da assicurare a questo cast data la grande fortuna che ha raccolto nell’ultima stagione discografica.

LE SCOMMESSE:

Se di sorprese abbiamo parlato fin dall’apertura di questo pezzo proprio con le sorprese vogliamo concludere. E’ bene ribadire che non disponiamo, come nessuno, di notizie certe, confermate o anche soltanto potenzialmente reali attorno ai nomi che stanno per seguire ma, se Amadeus volesse realmente confermare quell’idea che a Sanremo 2021 ci saranno nomi impensabili per il Festival fino allo scorso anno, questi potrebbero essere dei buoni spunti su cui ragionare.

Tra i sogni rimane il nome di Carmen Consoli, che proprio in primavera pubblicherà il suo nuovo album d’inediti che giocherà sull’idea di essere una rockstar e che, dunque, potrebbe essere preso alla lettera per un iconico ritorno alla gara con addosso lo stato intramontabile di grande artista che il Festival, in qualche modo, le ha attribuito anni fa senza mai davvero premiarla. E se di sogni si parla perché non pensare anche a Biagio Antonacci il cui ultimo album non ha brillato e che mentre aspetta la ripartenza del tour rimandato non sta facendo parlare troppo di sé.

Tra i nomi giovani e della nuova scuola urban, invece, segnerei sul taccuino le voci di Carl Brave, non così lontano dalla dimensione sanremese di oggi e con un disco che sta andando bene ma non benissimo, e di Mahmood, vincitore nel 2019 che sta lavorando al nuovo disco ma che ha comunque bisogno di consolidare quanto ottenuto da un exploit prima che la bolla del successo si sgonfi troppo velocemente. Chiudiamo, invece, con la novità di Matteo Bocelli, già lo scorso anno chiacchieratissimo (e ce ne sarà un motivo…), e con la penna cantautorale di Mannarino, che ha un tour nei palazzetti da riempire, un disco da pubblicare ed una casella di cantautore impegnato da andare a riempire in questo Sanremo. Chissà…

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.