venerdì 22 Novembre 2024

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Il lungo sfogo personale dei The zen Circus in “Non” – RECENSIONE

Recensione dell’ultimo singolo della band

Si intitola ‘Non’ il nuovo singolo dei The Zen Circus, disponibile in rotazione radiofonica a partire da venerdì 22 gennaio come terzo estratto ufficiale dall’ultimo album della band “L’ultima casa accogliente’, pubblicato lo scorso 12 novembre per Polydor/Universal Music Italy. Il brano, accompagnato dal videoclip realizzato sotto la regia di Paolo Mercadante, è stato scritto da Andrea Appino, Gian Paolo Cuccuru e Massimiliano Schiavelli.

‘Non’ è certamente uno dei brani più introspettivi dell’intero album, un lungo ed intenso sfogo in cui l’autore sembra rivolgersi direttamente a sé stesso. L’arrangiamento è morbido e perfetto per le atmosfere cercate alla band: pianoforte, basso e chitarra raggiunti poi anche dalla batteria. Lo sfogo è personale, ma arriva diretto all’ascoltatore grazie alla interpretazione vocale di Appino, capace di farsi carico di un crescendo che funge da climax ascendente che ha il suo culmine nel finale, in cui la richiesta che viene fatta è, molto semplicemente quella di essere salvato. Spesso chiediamo alle altre persone di essere salvati, dimenticandoci che siamo noi stessi i primi a poterlo fare.

Il testo è basato sul accostamento di immagini differenti che rimbalzano una dopo l’altra nella testa di chi ascolta, un lungo elenco che sembra voler dire che alla fine, per crescere davvero, occorre per forza recidere il legame con il passato rappresentato in questo caso dai ricordi dell’infanzia. Il tema del guardarsi indietro per costruirsi in un futuro, d’altronde, non è estraneo alla classica poetica della band guidata da Appino, che anche con questo album punta forte sulla ruvidezza di certi sentimenti, descritti senza nascondere ombre e dolori.

La band dimostra, come già accaduto in passato, di sapersi trovare a proprio agio anche su sonorità meno ruvide. Il mix che si crea tra musica e testo rappresenta un’ottima sintonia e assolutamente non casuale, dato l’enorme lavoro musicale realizzato in fase di produzione dell’album. Gli Zen confermano la loro coerenza anche con questo album, forse meno appariscente, ma pieno di gioielli da scoprire sparsi qua e là nella tracklist, in attesa di poter tornare ad apprezzarli live, ovvero nella dimensione dove Appino & Co hanno sempre dimostrato di dare il proprio meglio.

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Non | Testo

Non era il mare all’orizzonte
Non era il vento a muovere le onde
Non è la rabbia che mi consola
Non è la voglia di vomitarne ancora
Contro qualcuno che non esiste
Contro me stesso o chi non c’entra niente
Una voce in testa mi dice:
“È solo una scusa per non essere felice”
Non è la voglia che non ho avuto
Non è il passato che ho dimenticato

Non è quel viaggio che mi ha cambiato
Piuttosto quando sono stato viaggiato
Non è la morte, non è ancora il momento
Ma quel momento comunque è dentro
Non è il bambino che è scomparso
È con me, lo sento accanto
Lascia che le navi escano dai porti
Lascia che ti vengano a trovare i morti
Lascia che i colpevoli vengano assolti
Lascia stare per sempre il giudizio degli altri
Non è l’amore a farci a pezzi
Non è il dolore a scrivere versi
Non è la voglia di farmi male
Non è la voglia di farmi male
Lasciati abbracciare forte
Lasciami le ombre, il dolore, la notte
Lascia che ti dorma accanto quando viene buio
Mentre parli nel sonno e io urlo da solo
Non ero io dentro al tuo corpo
Non eri tu a tenermi dentro

Non ero io, non eri tu
Il sangue che mi esce dal corpo
È mio soltanto se lo riconosco
Sei una ferita aperta dentro cui viaggiare
Tu non mi abbandonare
Salvami dai mostri, dal mondo
Salvami da quello che voglio
Il male profondo
Dalla morale, dall’obbedienza
Dalla normalità fatta sentenza
Dalla vergogna, dall’efficienza
La sicurezza, la sufficienza
Non ero io, non eri tu
Il sangue che mi esce dal corpo
È mio soltanto se lo riconosco
Sei una ferita aperta dentro cui viaggiare
Tu non mi abbandonare