Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano
PARTECIPAZIONI A SANREMO:
Nona partecipazione al Festival di Sanremo per Francesco Renga che aveva debuttato alla kermesse canora ligure nel 1991, nella gara tra le Nuove Proposte come vocalist dei Timoria, con il brano L’uomo che ride arrivando a ottenere il premio della critica pur venendo eliminati al primo turno.
L’esordio da solista arrivò, invece, nel 2001 quando, ancora tra le Nuove Proposte, presentò Raccontami… che vince ancora il premio della critica e si classifica al 6° posto. L’approdo tra i big è dell’anno successivo quando propone Tracce di te (8° posto) per poi farvi ritorno nel 2005 con quella Angelo che gli consente la vittoria del leoncino d’oro.
Dopo qualche anno di lontananza Renga torna in gara al Festival nel 2009 con Uomo senza età (escluso dal terzetto finale) e nel 2012 per La tua bellezza (8° posto). Il rilancio anche discografico arriva nel 2014 dove, da favorito, propone Vivendo adesso che gli vale il 4° posto dietro ad Arisa. L’ultima partecipazione è datata 2019 con Aspetto che torni (15° posto finale).
IL BRANO:
Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Francesco Renga punta nuovamente su un brano scritto , sia per il testo che per la musica, da lui stesso in collaborazione con Roberto Casalino e Dario Faini ed intitolato Quando trovo te.
COME NE PARLA LA STAMPA:
““Io sempre fuori stagione/Silenzio che fa rumore”. La voce è sempre bella, ma è una canzone scontata, 5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]
“Il bravo artista è quello che sa cambiare registro in corsa. E a 52 anni Renga ha ancora un Angelo (brano che vinse Sanremo 2005) che lo protegge e siamo quasi noi a cantargli: «Sei lo stupore atteso»” [Massimiliano Castellani, Avvenire]
“«Una stanza, due sedie, la cena, un film: qual è il finale?». SOGNANTE” [DomaniPress]
“Quella di Renga è una delle cinque canzoni scritte da Dario Faini aka Dardust. Diversa dai soliti pezzi che canta Renga, è una canzone molto tecnica, molto ricca, con tanto di gorgheggio finale tipo Tarzan che in altri tempi avrebbe tirato giù l’Ariston” [Maria Elena Barnabi, Cosmopolitan]
“Ormai considerato un “veterano” coi suoi 8 Sanremo alle spalle, fra cui una vittoria nel 2005 con “Angelo” e il debutto coi Timoria nel 1991, Francesco firma con Roberto Casalino e Dardust un brano sulla necessità di ritrovare le piccole cose del quotidiano che possono essere salvifiche; dopo un inizio quasi parlato, la potente voce di Francesco spariglia le carte nel ritornello potente ma un po’ ruffiano. L’arrangiamento sopra le righe e la struttura del brano non lasciano il segno, anzi rischiano di offuscare il messaggio del brano; a volte, davvero, “less is more”… Rischia di perdersi di nuovo nella seconda parte della classifica, come 2 anni fa con “Aspetto che torni”. Voto: 5 ½” [Andrea Grandi, Newsic.it]
“Si potrebbe credere che sia il solito pezzo alla Renga per Sanremo, ma non è così. Di sicuro c’è lo zampino di Dardust (che firma ben 5 produzioni, ancora di più dell’anno scorso) che rende le basi più interessanti e poi il testo non è affatto scontato. “Come sempre mi dimentico/dimentico di te”. Non è bello sentirselo dire ma almeno è sincero e poco scontato” [Silvia Danielli, Billboard]
“Voto 6. Dimostra qualità vocali non comuni grazie a una magistrale interpretazione che riscatta la rischiosa e obsoleta classicità della canzone” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]
“Se per l’interprete di Finché la barca va si tratta della dodicesima partecipazione, Francesco Renga disegna sulla parete dell’Ariston la nona sbarretta: è in gara con Quando trovo te, che rispecchia il suo stile macho-tamarro-melodico, raccontando un amore in tempo di Covid. Voto: 4,5” [Giuseppe Attardi, Pickline]
“Due stati d’animo messi insieme dalla parola “sempre”. Melodia ritmata, con qualche suono fuori dal recinto di Renga. “Dicono che tornerà sereno a fine mese, io sempre fuori stagione”” [Rita Vecchio, Leggo]
“Vincitore nel 2005 con Angelo, il bresciano Renga, ex leader dei Timoria, torna agguerrito in gara con Quando trovo te. Una ballad ritmata che racconta con romanticismo ma suoni ultra moderni la quotidianità di una coppia ai tempi della pandemia” [Elsa Ungari, Io Donna]
“Il tocco di Dario (Dardust) Faini si sente. Non vi aspettate grandi cose eh, ma è una sicura hit radiofonica. Gradevole. Voto 6+” [Unione Sarda]
“Prova ad osare, Francesco Renga, fra qualche vocalizzo e un adagio che di norma non gli è proprio. Immagini non particolarmente ricercate, ma piacerà certamente ai suoi fan. Alle sue fan. Voto: 6” [Christian Pradelli, Mitomorrow]
“Nonostante le firme di Roberto Casalino e di Dario Faini, il pezzo non decolla, come anche la voce di Renga. Brano un pò spento, magari l’orchestra saprà dargli più luce” [Claudia Fascia, La Sicilia]
“L’inizio di piano e i ricami di tastiera sono il marchio di fabbrica di Dardust (che qui firma come Dario Faini insieme allo stesso Renga e Roberto Casalino). Meno classico del solito ed efficace nel ritornello, piacevolmente leggero” [Tgcom24]
“Ascoltando il brano di Francesco ho ritrovato la potenza espressiva di “Orchestraevoce”. Il testo è un fraseggio affascinante dove si sente netto il tocco di Dario Faini. Frase cult: “Una stanza, due sedie, la cena, un film: qual è il finale? Voto: 7” [Fabrizio Basso, SkyTG24]
“Intenso e contemporaneo quando canta sei lo stupore appeso, un desiderio. Francesco non si affida solo alla voce ma la modella su di un brano in quota pop rock che riporta ai suoi esordi da solista, ma con la consapevolezza di oggi e la necessità di cantare l’amore che fa tornare a respirare di una linfa nuova. Voto: 8” [Paola Gallo, Ondefunky]
“Dice che si dimentica della sua lei, ma il dato di fatto è che quando la ritrova si attizza come un lupo maremmano. La parola “Sempre” ripetuta 3929934 volte. “Come sempre mi dimentico di te”. Fosforil, è la soluzione. Voto: 5” [Fabrizio Biasin, Libero]
“Un ricordo felice che ognuno di noi tiene nascosto nel cuore come un tesoro e cambia la prospettiva della vita. Un brano classico ‘alla Renga’ con la voce del cantante pronto ad andare su nell’inciso. Giudizio: classico sanremese Anni 90” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]
“La voce di Renga cambia più volte tonalità cavalcando una produzione un po’ più ricercata e contemporanea rispetto ad altre già presentate sul palco dell’Ariston. Nel ritornello canta: “Come sempre mi dimentico, dimentico di te”. Non si distacca da uno stile collaudato e già visto” [Claudio Cabona, Rockol]
“Potrebbe intitolarsi «Sempre» il brano di Renga: la parola ritorna più volte e segna in qualche modo il ritmo di una canzone pop stratificata. Renga descrive la città in cui vive, con il suo traffico e le sue luci, come un’entità che confonde le idee, porta la testa lontana dalle cose importanti. Ci si dimentica così di ciò che conta, che poi sono i riti di ogni giorno: «Una stanza, due sedie, la cena, un film, tu che dormi sul divano, le tue cose fuori posto»” [Francesco Chignola, TV Sorrisi e Canzoni]
“La firma di Dario Faini si sente e Faini, che in questi anni è stata una delle figure che ha permesso al pop italiano di svoltare, costruisce attorno a Renga un pezzo che cerca di essere contemporaneo, ma senza far sembrare il cantante fuori contesto. Unisce l’orchestra – con gli archi iniziali – a un ritornello molto uptempo che cambia completamente il mood per questo pezzo che a livello testuale è assolutamente metropolitano, urbano, metafora di solitudine, ma anche di un errare in cui ci si perde e ci si ritrova” [Francesco Raiola, Fanpage]
“nei momenti di disperazione le piccole cose possono salvarci la vita. Un prezioso ricordo può farci vedere la realtà in modo differente. Canta: “Come sempre mi dimentico, dimentico di te, sempre mi dimentico, ma poi ti ritrovo, sempre se mi guardo“. La parola “sempre” ripetuta all’ennesima potenza. Giudizio: voce al servizio della musica e viceversa, ma manca il guizzo” [TVblog]
“Renga rivitalizzato dal metodo Dardust. L’arrangiamento osa infatti un pop contemporaneo, ma il ritornello è un distillato di purissima renghinità: «Sempre sempre/ Si confondono perfettamente/ Le mie gioie inevitabilmente». Dieci anni fa avremmo detto che questo pezzo era da podio. Oggi chissà se basta un Dardust. Voto: 5” [Francesco Prisco, Il Sole 24 ore]
VOTO MEDIO DELLA CRITICA:
5.8 / 10 (25° posizione generale)
QUOTE SNAI:
25.00 (23° posizione generale)
COVER PER LA 3° SERATA:
Una ragione di più con Casadilego (Ornella Vanoni)
IL NUOVO ALBUM:
Al momento non è prevista alcuna imminente pubblicazione discografica per il periodo post-sanremese ma, attualmente, il cantautore è a lavoro per un nuovo progetto discografico che potrebbe arrivare nei mesi a venire.
TESTO DEL BRANO:
QUANDO TROVO TE
di Francesco Renga, Roberto Casalino, Dario Faini
Edizioni Universal Music Publishing Ricordi/Casakiller/Favole/Edizioni Curci – Milano – Latina – Brescia
Guarda un po’ la mia città è insonne
E ha smesso di sognare
Come mai nessuno ora lo ammette
Gente che taglia le ombre
Mentre il traffico ancora riempie
Spazi immensi di solitudine
Questa volta ho come l’impressione
Che la speranza abbia cambiato umore.
E la mia testa non ne vuole più sapere
Di stare ferma e io continuo ancora a camminare
Si bagnano anche gli occhi, forse piove
E lo sguardo che segue il tragitto di un cane
E va a finire che
Come sempre mi dimentico
Dimentico di te
Sempre mi dimentico
Ma poi io ti ritrovo
Sempre se mi guardo
E intorno non c’è niente
Sei lo stupore atteso, un desiderio
La verità in un mondo immaginario
Sempre sempre
Si confondono perfettamente
Le mie gioie
Inevitabilmente
Sempre sempre
Le ritrovo tutte quante sempre
Solo quando trovo te.
Questa città confonde
Di luci sempre accese
Dicono che tornerà sereno a fine mese
Io sempre fuori stagione
E la tua testa non ne vuole più sapere
Di stare ferma e quel silenzio dentro fa rumore
All’improvviso torno a respirare
Una stanza, due sedie, la cena, un film
Qual è il finale?
Come sempre mi dimentico
Dimentico di te
Sempre mi dimentico
Ma poi io ti ritrovo
Sempre se mi guardo
E intorno non c’è niente
Sei lo stupore atteso, un desiderio
Tra mille note in volo un suono nuovo
Sempre sempre
Si confondono perfettamente
Le mie gioie
Inevitabilmente
Sempre sempre
Le ritrovo tutte quante sempre
Solo quando trovo te.
Tu che dormi sul divano
Quando resta sulle mani
Il tuo profumo
Le tue cose fuori posto
Quelle scarpe sulle scale
Mi portano da te
Come sempre mi dimentico
Dimentico di te
Sempre mi dimentico
Ma poi io ti ritrovo
Sempre se mi guardo
E intorno non c’è niente
Sei lo stupore atteso, un desiderio
La meraviglia di ogni giorno nuovo
Sempre sempre
Si confondono perfettamente
Le mie gioie
Inevitabilmente
Sempre sempre
Le ritrovo tutte quante sempre
Solo quando trovo te.
Solo quando trovo
Trovo te.
Ilario Luisetto
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