venerdì 22 Novembre 2024

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Leda Battisti omaggia il grande cinema in “Parla più piano (brucia la terra)”

Tempo di nuova musica per la cantautrice reatina, che ricorda il noto compositore milanese Nino Rota, rivisitando uno dei suoi maggiori capolavori.

Dopo averci ribadito il suo innato spirito cantautorale, grazie ai singoli “Seconda notte” e “Solo un’estate fa”, Leda Battisti conclude questo suo positivo 2017 con “Parla più piano (brucia la terra)”, cover che le permette di tirare fuori il suo lato da interprete, lo stesso che aveva mostrato con decisione durante la sua fortunata partecipazione a “Music Farm”. Il brano, in rotazione radiofonica da venerdì 17, è la sua personale rivisitazione del tema centrale della colonna sonora di uno dei più importanti capolavori del cinema moderno: “Il padrino”, film del ’72 diretto dal regista statunitense Francis Ford Coppola, con protagonisti Marlon Brando e Al Pancino. Un omaggio al grande cinema senza tempo e alle musiche di Nino Rota, indimenticato compositore italiano dotato di “un’anima che oltrepassa il cuore senza bussare, perché travolgente”, come raccontato dalla stessa cantante.

Una versione intima e passionale, ricca di sonorità che richiamano altri tempi, quella musica suonata che con fatica trova spazio nel panorama discografico attuale, riuscendo a donare una nuova veste a una canzone intramontabile, incisa in passato da numerosi e gloriosi artisti in tutto il mondo, da Bobby Vinton a Dalida, passando per Andy Williams, Placido Domingo, Gianni Morandi, Johnny Dorelli e Ornella Vanoni. In questa rilettura, Leda Battisti realizza un meritato tributo a Gianni Boncompagni, artista scomparso lo scorso aprile, autore della traduzione italiana del testo firmato originariamente da Larry Kusik.

Parla più piano (brucia la terra) | Audio

Parla più piano (brucia la terra) | Testo

Parla più piano e nessuno sentirà
il nostro amore lo viviamo io e te
nessuno sa la verità
neppure il cielo che ci guarda da lassù

Insieme a te io resterò
amore mio, sempre così

Parla più piano e vieni più vicino a me
voglio sentire gli occhi miei dentro di te
nessuno sa la verità
è un grande amore
e mai più grande esisterà

Nessuno sa la verità
è un grande amore
e mai più grande esisterà

Brucia la luna n’cielu
e ju bruciu d’amuri
focu ca si consuma
comu lu me cori

L’anima chianci
addulurata
non si da paci
ma cchi mala nuttata

Insieme a te io resterò
amore mio, sempre così

Parla più piano e vieni più vicino a me
voglio sentire gli occhi miei dentro di te
nessuno sa la verità
è un grande amore
mai più grande esisterà

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.