mercoledì 27 Novembre 2024

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Pagelle Nuovi Singoli: i Maneskin alle prese con una ballad, Sangiovanni cerca il motivetto

Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli in rotazione radiofonica

  • EASY – Baby K

Un pezzo alla Baby K in una stagione che non è l’estate. Quest’estate insieme a Mika non è riuscita a fare davvero centro con Bolero‘ e, dunque, ora ci riprova d’autunno con un pezzo che, tuttavia, non cambia i propri connotati. L’inciso rimane focalizzato sull’esigenza di farsi ricordare e, soprattutto, ricondividere negli spazi social dei giovanissimi. L’andamento del pezzo, in conclusione, dipenderà proprio dalla sua capacità di diventare virale nelle piattaforme digitali. Sul versante musicale nulla di nuovo malgrado abbia tutte le caratteristiche per farsi ascoltare. Unico elemento di novità: l’utilizzo vocale che azzarda anche un falsetto ed una dinamica del cantato via via sempre più varia. VOTO: 5.5

  • CHIAMAMI – Coma_Cose

Tornano a proporsi al pubblico dopo che il loro ultimo atto era stato al Teatro Ariston per il Festival di Sanremo 2021 su una riuscita Fiamme negli occhi. Stavolta funzionano meno forse perchè non c’è la stessa complicità e fusione d’intenti. Francesca continua a rimanere intrappolata dentro una gabbia sonora anni ’80 in cui la sua voce non risalta, Fausto, invece, porta il pezzo dentro un universo più tipicamente indie-pop che, però, poco centra con la parte restante del pezzo. Si lascia ascoltare ma non è il pezzo che passerà alla storia della loro discografia. VOTO: 6-

  • PATATINE – Dargen d’Amico

Ha sempre una scrittura sempre interessante e per nulla banale Dargen d’Amico che qui mette insieme un esordio più rappato ed un inciso che, invece, si apre alla necessità di farsi cantare dall’ascoltatore con facilità. Nel testo, però, il nuovo giudice di X-Factor trova sempre l’occasione per dire qualcosa e permettere a chi lo ascolta di seguire logicamente la propria sequenza narrativa fatta d’immagini concrete e condivisibili. Rispetto all’estratto estivo questo ha sicuramente una marcia in più che potrà essere sfruttata con capacità anche nelle dimensioni mainstream. VOTO: 7

  • CEREZO – Emanuele Dabbono

Scrive il solo Dabbono ma produce Tiziano Ferro ricongiungendo una coppia autorale che spesso ha collaborato con successo nel corso degli ultimi anni. L’occasione è quella del raccontare, per via di un grande del calcio come Toninho Cerezo, un qualcosa di così intimo e personale che conviene quasi nasconderlo dietro un personaggio terzo. Dabbono canta bene un pezzo che ha un fraseggio sostenuto e che è sempre sul punto di aprirsi definitivamente ma che, invece, rimane adagiato su quel beat interessante creato fin dall’apertura del pezzo. VOTO: 7+

  • LA FELICITA’ – Giovanni Truppi

Un pezzo tipicamente cantautorale in pieno stile Giovanni Truppi. Il cantautore gioca tra le ripetizioni dei versi per raccontare che cosa sia la felicità ricreando una dimensione quasi poetica nella sua accezione di una forma-canzone che tende a recitarsi. Il motivetto dell’inciso serve a spezzare il filo del racconto per creare la dinamica giusta per non rendere eccessivamente pesante lo sviluppo delle strofe. Non stupirà chi già da tempo conosce Giovanni Truppi ed il suo scrivere e, contemporaneamente, difficilmente convincerà chi alla musica chiede un qualcosa di diverso dalla comunicazione e dalla teatralità. VOTO: 5.5

  • THE LONELIEST – Maneskin

Singolo internazionale per i Maneskin che rimangono proiettati verso la componente estera del proprio mercato attuale continuando a proporsi in inglese. Rispetto all’ultima “Supermodel” questa volta Damiano e compagni abbassano ritmi e toni per una ballata che cresce con una lenta progressività puntando più sull’aspetto della comunicatività rispetto che su quello del suono dirompente e sfacciato a cui avevano abituato finora il pubblico estero. Il pezzo, però, c’è e si distingue per una certa emotività che è palese nell’interpretazione. I Maneskin sono già stati a contatto con le ballate pop-rock e hanno dimostrato di saperci fare. Anche questa volta non sbagliano la mira. VOTO: 8

  • (FORSE) NON MI BASTI PIU’ – Marco Carta

Per la sua prova in Albania il cantautore sardo tira fuori un pezzo che lo riporta alle dimensioni pop dei propri esordi. Il pezzo riprende quel pop anni ’90/’00 su tutti i versanti partendo da un arrangiamento sostanzialmente classico (anche troppo retrò) ad un utilizzo vocale che utilizza i sali e scendi per creare quella dinamica pop tipica delle ballad all’italiana. Rispetto alle ultime sperimentazioni questa cornice è sicuramente più adatta alla voce di Marco e per i fan che ne hanno accompagnato fino ad ora la carriera sarà un ritorno piacevole alla musica di un tempo. Difficile, tuttavia, trovare un’attualità discografica ad un brano così calato in atmosfere ormai superate a livello produttivo. Se cercate nostalgia è il pezzo giusto. VOTO: 7

  • FLUO – Sangiovanni

E’ un Sangiovanni alla ricerca dell’equilibrio quello di questo nuovo singolo. Da una parte il cantautore vicentino si arrende alla necessità di un suono vivace, di un cantato sbiascicato e di un motivetto quasi infantile da canticchiare. Dall’altra parte, però, conserva il suo sentire l’obbligo di raccontarsi con sempre più maturità ed ecco che così mantiene il focus incentrato su quel “mare di pensieri, a tutti quei problemi” di cui il testo racconta prendendo lo slancio dalla dimensione dell’ultimo disco d’inediti. La paranoia di cui racconta la canzone fa parte sicuramente di Sangiovanni come quella leggerezza musicale con cui il pubblico l’ha conosciuto e che reclama. VOTO: 6.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.