giovedì 21 Novembre 2024

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“Brividi” e gli ingredienti di un successo targato Mahmood e Blanco – ANALISI

Recensione del brano in gara a Sanremo 2022

Quando Amadeus ha annunciato i partecipanti a Sanremo 2022, lo scorso dicembre, in molti hanno puntato senza batter ciglio sulla coppia Mahmood – Blanco. Un ragazzo prodigio già vincitore tra i giovani e poi tra i big nel 2019 con la sua Soldi e un giovanissimo esordiente che però, per tutto il 2021, è stato mattatore assoluto delle classifiche di vendita, sia con una serie di singoli di successo (La canzone nostra“, “Notti in bianco” eMi fai impazzire solo per citarne alcuni), che con un album (Blu celeste) tra i più venduti ed apprezzati dell’anno.

La strana coppia di Mahmood e Blanco ha scelto di presentarsi sul palco del Festival conBrividi“, brano scritto da loro stessi e prodotto da Michelangelo. Un altro nome che, proprio con Blanco, si è fatto conoscere al grande pubblico contribuendo alla realizzazione di un numero incredibile alto di hit. Con questo pezzo è chiara la volontà dei due artisti coinvolti di proporre qualcosa che sia a tutti gli effetti un manifesto della loro musica.

Hanno ragione entrambi quando precisano che “Brividi” potrebbe essere contenuta benissimo sia in un disco di Mahmood che in uno di Blanco. Se è vero che il cantante di “Soldi” ha sempre dato molta importanza alle ballad, basti pensare al successo ottenuto con il singolo Rapide, altrettanto vero è il fatto che lo stesso Blanco, che si è fatto conoscere dal pubblico mainstream con una serie di brani up-tempo, ha dimostrato, con la pubblicazione del suo primo progetto discografico ufficiale, di sapersi muovere in maniera convincente anche in questo tipo di territorio (la title-track ne è un esempio lampante).

In “Brividi” i due artisti trovano il modo di unire perfettamente le proprie voci. Lo fanno dividendosi le strofe e cantando insieme, in maniera perfetta, nel ritornello. Il risultato è un brano d’amore che parla un linguaggio fresco e denso di immagini. La partenza è quella “bici di diamanti” che apre la strada, poi, agli “occhi da vipera” e al letto che si sporca di vino. Le belle voci dei due interpreti non cercano mai di prevalere l’una sull’altra. Sapientemente si lasciano il giusto spazio a vicenda per poter emergere senza oscurarsi. La vittoria è garantita anche da un arrangiamento semplice e pulito, ma in grado di far risaltare entrambi i timbri. A questo si aggiunge soprattutto un’interpretazione vocale praticamente perfetta. Mahmood e Blanco si uniscono dimostrando la potenza di una nuova generazione di artisti, capaci di mettersi in gioco sperimentando e mischiando novità al gusto del classico.

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