giovedì 21 Novembre 2024

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Mia Martini, trent’anni de “La mia razza”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Festeggiati i trent’anni di Martini Mia…, è tempo di celebrare un nuovo importante anniversario volto a ricordare la grande musica di Mia Martini, vale a dire uno dei suoi lavori più rappresentativi, intitolato “La mia razza”. Dopo il glorioso ritorno a Sanremo con Almeno tu nell’universo, l’interprete calabrese ha ritrovato il proprio pubblico e, di conseguenza, se stessa.

Rilasciato il 16 marzo del 1990, questo disco arriva a poche settimane di distanza dalla sua terza partecipazione al Festival con il brano “La nevicata del ’56”, composto da Franco Califano, Carla Vistarini,  Luigi Lopez e Fabio Massimo Cantini nel lontano 1975, originariamente destinato a Gabriella Ferri, ma rimasto inedito per ben quindici anni.

Ottenuto il terzo Premio della Critica sanremese, l’artista rilascia questa sua nuova fatica discografica, un lavoro che rende giustizia al proprio percorso e alla donna che è diventata. Undici le tracce in scaletta, tra cui spiccano prestigiose firme come quella di Enzo Gragnaniello, autore di tre pezzi: “Cercando il sole”, “Va a marechiaro” e “Stringi di più”.

Musicalmente parlando, questa lavoro sottolinea la grande versatilità di Mia Martini, abile nel destreggiarsi tra le dune di qualsivoglia tipo di sonorità, spaziando dai ritmi etnici di “Danza pagana” (scritta da Mimmo Cavallo) alla influenze latine di “Chica bum bum” (cover di uno dei cavalli di battaglia della cantante brasiliana Carmen Miranda).

Non mancano di certo le diverse e ispirate incursioni nel mondo della canzone d’autore, a partire da Domani più su”, composta da Dodi Battaglia ed Enrico Ruggeri, passando per “Io e la musica” di Amedeo Minghi e la title-track “La mia razza”, scritta da Giangilberto Monti e Mauro Pagani con il contributo non accreditato di Fabrizio De André.

In conclusione, Mia Martini ritrova il suo pubblico e viceversa, un amore che prosegue e non accenna a fermarsi, perché più forte del tempo, delle epoche e delle mode che passano, spassano e se ne vanno. Mimì resta, proprio come la sua musica, romantica e poetica come la gelida nevicata del ’56, quando tutto sembrava avere un sapore diverso e c’era ancora posto per le favole.

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La mia razza | Tracklist e stelline

  1. La mia razza
    (Gilberto Monti, Mauro Pagani)
  2. La nevicata del ’56
    (Franco Califano, Carla Vistarini, Luigi Lopez, Fabio Massimo Cantini)
  3. Cercando il sole
    (Enzo Gragnaniello)
  4. La sola verità
    (Guido Morra, Maurizio Fabrizio)
  5. Io e la musica
    (Gaio Chiocchio, Amedeo Minghi)
  6. Va a marechiaro
    (Enzo Gragnaniello)
  7. Un altro Atlantico
    (Maurizio Piccoli, Maurizio Fabrizio)
  8. Chica chica bum
    (Harry Warren, Mack Gordon)
  9. Domani più su
    (Enrico Ruggeri, Dodi Battaglia)
  10. Danza pagana
    (Mimmo Cavallo)
  11. Stringi di più
    (Enzo Gragnaniello)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.