Selezionati gli artisti che andranno a comporre la sezione Nuove Proposte della 70esima edizione della popolare e storica kermesse canora
Alea iacta est , il dado è tratto, almeno per quanto riguarda la categoria Nuove Proposte di Sanremo 2020, in attesa di scoprire il cast dei Campioni in gara, che sarà annunciato il prossimo 6 gennaio. Sono otto i giovani artisti selezionati (cinque da Sanremo Giovani, due da Area Sanremo e uno da Sanremo Young) nel corso della serata andata in onda su Rai Uno ieri sera, giovedì 19 dicembre, condotta da Amadeus ed impreziosita dalla presenza della supergiuria composta da Pippo Baudo, Carlo Conti, Antonella Clerici, Piero Chiambretti e Gigi D’Alessio. Scopriamo insieme le otto proposte che vedremo calcare il palco dell’Ariston dal prossimo 4 febbraio.
Leo Gassmann – “Va bene così”
Classico ma non troppo, sicuramente emozionante e carico di pathos il brano con cui Leo Gassmann (qui la nostra recente intervista) parteciperà alla settantesima edizione del Festival della canzone italiana, un pezzo che verrà sicuramente impreziosito dalla grande orchestra di Sanremo. Nato a Roma il 22 novembre del 1998, conclusi gli studi classici, decide di studiare canto, successivamente è uno dei protagonisti della dodicesima edizione italiana di X Factor 12, trampolino di lancio per pubblicare i successivi apprezzabili singoli “Piume“, “Cosa sarà di noi?“ e “Dimmi dove sei“. Il suo è un talento puro che riuscirà sicuramente ad imporsi per la sua naturalezza, nonostante il peso del suo cognome.
Fadi – “Due noi”
Romagnolo autentico e verace Fadi (qui la nostra recente chiacchierata), la sua “Due noi“ è una di quelle canzoni in grado di portarti in una dimensione nostalgica ma, al tempo stesso magica, perché racconta di una storia personale quanto comune come può essere il periodo universitario e la vita di uno studente pendolare. Particolare e difficile da inquadrare al primo ascolto, convince col tempo grazie soprattutto all’ottimo lavoro svolto dal producer Antonio Filippelli. Artista italo-nigeriano nato e cresciuto sulla riviera romagnola, Thomas è influenzato sia da ascolti internazionali che dalla musica del nostro Paese, in particolare dal cantautorato italiano.
Marco Sentieri – “Billy blu”
Si parla di bullismo, a mezza via tra pop e parlato. Un argomento che di per sé condiziona l’ascolto e il giudizio di ciascuno di noi, poiché si tratta di una tematica quanto mai attuale e, purtroppo, sempre grave. Marco Sentieri (qui la nostra recente intervista) corre il rischio e accetta le insidie del raccontare una tematica sociale, riuscendo nell’intento di convincere, perché non è mai facile mettersi alla prova con temi così delicati. Composta dal compianto Giampiero Artegiani, “Billy blu” è una di quelle canzoni che non passeranno di certo inosservate al pubblico della 70esima edizione del Festival di Sanremo, colpendo ascolto dopo ascolto anche grazie alla forza, all’elettricità e alla cazzimma dell’interprete napoletano.
Fasma – “Per sentirmi vivo”
Forse ha ragione D’Alessio quando auspica di riascoltare Fasma (qui la nostra recente intervista) con meno autotune sul palco dell’Ariston, anche perché la combinazione con l’orchestra non ne uscirebbe al massimo. “Per sentirmi vivo” è un bel pezzo, che ti entra in testa e che si fa cantare già dopo pochi ascolti, in più il rapper romano ha carattere e talento, quindi non ha certo bisogno di rifugiarsi dietro uno strumento che, a piccole dosi, può anche starci per il tipo di brano proposto, anche se la forza melodica e le sonorità rockeggianti dell’inciso lo rendono un brano non strettamente ancorato ad un genere preciso. Funziona perché contemporaneo ma, al tempo stesso, abbraccia universalmente diversi stili e attitudini musicali.
Eugenio in Via Di Gioia – “Tsunami”
Ironia fatta bene quella degli Eugenio in Via Di Gioia (qui la nostra recente intervista), “Tsunami” è uno di quei brani dove nulla è lasciato al caso, sia dal punto di vista musicale che da quello testuale. Una produzione a dir poco sorprendente, che punta tutto sul ritmo, sulla forza della parola e sull’elettronica; se l’intento era quello di far muovere a tempo e in contemporanea testa e natiche, credo che sia perfettamente riuscito. Sul palco dell’Ariston ritroveremo la loro energia dirompente e, siamo certi, che il titolo del brano non tradirà assolutamente le aspettative del pubblico che da sei anni li segue e sostiene.
Tecla Insolia – “8 marzo”
Diciassette anni da compiere nelle prossime settimane per Tecla Insolia, vincitrice della seconda edizione di Sanremo Young che accede di diritto alla sezione Nuove Proposte di Sanremo 2020. Un biglietto già prenotato da tempo, la sua “8 marzo” è una bella canzone, sicuramente adatta a quel tipo di palco, ma dopo il primo ascolto lascia un po’ di perplessità il fatto che un tema come quello della violenza sulle donne venga trattato da una ragazza così giovane, sicuramente un bel messaggio dal punto di vista comunicativo, ma il rischio è quello di non riuscire a dare la giusta consapevole interpretazione ad un brano con un testo importante, maturo e adulto. Ci sarà da lavorare a livello comunicativo, ma di sicuro l’artista livornese di talento ne ha da vendere.
Matteo Faustini – “Nel bene e nel male”
Giovane e interessante la canzone proposta da Matteo Faustini, visibilmente uno dei ragazzi più emozionati e increduli. “Nel bene e nel male” è il titolo della canzone con cui tra poche settimane debutterà sul palco del Festival di Sanremo, con tutta l’energia e l’entusiasmo dei suoi venticinque anni. Nato a Brescia, classe 1994, è laureato in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere. Coltiva la sua passione per il canto sin da bambino, all’età di 13 anni entra a far parte del Coro delle voci bianche del Teatro alla Scala di Milano, intraprendendo un percorso di formazione lirica, per poi dirigersi verso una dimensione più cantautorale. Partecipa a diversi festival sia locali che nazionali, fino ad arrivare a calcare il palco più ambito da qualsiasi artista che fa il suo mestiere.
Gabriella Martinelli e Lula – Il gigante d’acciaio
Un duo al femminile che non mancherà di regalarci sorprese, loro sono Gabriella Martinelli (classe ’86, cantautrice e polistrumentista di origini pugliesi, che ricordiamo per la sua partecipazione a The Voice of Italy nel 2013 e Musicultura nel 2014) e Lucrezia Di Fiandra in arte Lula (classe ’95, romana, polistrumentista che sul palco dell’Ariston vedremo destreggiarsi con la batteria). “Il gigante d’acciaio” è la canzone che ha convinto la commissione, un pezzo che racconta la storia di un ragazzo cresciuto nel quartiere Tamburi di Taranto, noto per essere vicino all’Ilva. Un pezzo potente, che sensibilizzerà l’ascoltatore su un tema così importante e quantomai attuale.
Nico Donvito
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