Sanremo Story: la rubrica che ripercorre le tappe fondamentali del Festival della canzone italiana, attraverso aneddoti e approfondimenti. A cura di Nico Donvito
Per molti il Festival di Sanremo è quell’evento televisivo che catalizza davanti allo schermo per una settimana all’anno, uno spettacolo colorato, uno psicodramma tragicomico collettivo, un carrozzone fiorito stracolmo di cantanti, presentatori e vallette. Negli anni, ne abbiamo lette e sentite parecchie di definizioni, tutte profondamente vere, ma nessuna realmente corretta. Sanremo Story tormentoni Festival
Per dare una risposta allo slogan “Perché Sanremo è Sanremo”, è necessario riscoprire la storia di questo grande contenitore che nel tempo si è evoluto, ma senza perdere il proprio spirito. La verità è che il Festival è un vero e proprio fenomeno di costume, la favola musicale più bella di sempre, lo specchio canterino del nostro Paese. Con la sua liturgia, la kermesse non è mai riuscita a mettere d’accordo ammiratori e detrattori, forse in questo alberga la vera fonte del suo duraturo consenso. La rubrica “Sanremo Story” si pone l’obiettivo di raccontare tutto questo e molto altro ancora.
“Sanremo Story”, i tormentoni passati dal Festival
Dicesi “tormentone” quel motivetto musicale che acquisisce rapida diffusione e popolarità grazie alla sua costante ripetitività. Sin dai tempi di Nico Fidenco ed Edoardo Vianello, nei primi anni ’60, questo termine è stato spesso associato all’estate, a tutta quella serie di canzoni memorabili che hanno fatto da sottofondo alla bella stagione per antonomasia. Le regole che determinano il successo di un brano sono cambiate nel corso del tempo, e, tuttora, sono in continuo mutamento. Dall’immediatezza delle strofe all’orecchiabilità dell’inciso, passando per l’esposizione mediatica e il conseguente consenso commerciale: così potremmo sintetizzare le principali caratteristiche rimaste intatte con il passare dei decenni.
Nell’ultimo lustro, in particolare, il campionato dei tormentoni estivi è tornato di grande attualità, nonché di estremo interesse discografico. Un appuntamento importante, alla stregua dello stesso Festival di Sanremo, al punto da sentirci in obbligo di estendere tale etichetta anche a brani nati in contesti non strettamente balneari o tipicamente da spiaggia, arrivando a poter parlare di “tormentoni extrastagionali”.
Ne sanno qualcosa Colapesce Dimartino che, approfittando della scomparsa delle mezze stagioni, hanno regalato alla platea sanremese una vera e propria hit di pregevole fattura. Stiamo parlando naturalmente di “Musica leggerissima”, pezzo che si è aggiudicato il quarto posto nel corso dell’ultima edizione della kermesse canora, ottenendo meritatamente anche il premio della Sala stampa Radio, Tv e Web intitolato a Lucio Dalla.
La storia del Festival pullula di canzoni leggere, anzi leggerissime. Meritevole di menzione Renzo Arbore, re indiscusso della tradizione umoristica, la cui prima e unica presenza sanremese risale al 1986 con la celebre “Il clarinetto”.
Nel corso della sua storia, la manifestazione ha sempre cercato di lanciare brani leggeri, immediati e di facile comprensione, almeno all’apparenza. In principio furono pezzi come “Papaveri e papere” e “Casetta in Canadà”, che portarono una ventata di freschezza nell’ingessato panorama musicale italiano del secondo dopoguerra. E che dire dei “24.000 baci” di Adriano Celentano, de “Le mille bolle blu” di Mina o di “Quando quando quando” di Tony Renis? Stiamo parlando di motivi che non si sono mai aggiudicati la vittoria, ma che hanno spopolato all’indomani della rassegna, spesso anche molto più delle canzoni cui effettivamente è stato conferito il titolo.
Negli anni ’70 il Festival era considerato come un giocattolo a cui si era rotta la molla. La svolta è arrivata nel decennio successivo, grazie alla diffusione delle radio private che rilanciarono un evento destinato a scomparire dopo un periodo “buio” e avaro di successi. Anche questa volta sono state le canzoni a fare la differenza: da “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri a “Felicità” di Al Bano e Romina, passando per “Non voglio mica la luna” di Fiordaliso e “Maledetta primavera” di Loretta Goggi.
Gli anni ’90 sono stati segnati da duetti e da ritornelli indimenticabili, come non citare “Vattene amore” di Amedeo Minghi e Mietta o “Non amarmi” di Aleandro Baldi e Francesca Alotta, senza tralasciare “In amore” di Gianni Morandi e Barbara Cola e “Vorrei incontrarti fra cent’anni” di Ron e Tosca.
Tante altre le canzoni-simbolo rilasciate a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, a cominciare da “La terra dei cachi” degli Elio e le Storie Tese, passando per “Papa nero” dei Pitura Freska, fino ad arrivare a “Dimmi come…” di Alexia, “Salirò” di Daniele Silvestri, “7000 caffè” di Alex Britti, “Svegliarsi la mattina” degli Zero Assoluto, “Il solito sesso” di Max Gazzè e, in tempi più recenti, “Per un milione” dei Boomdabash, “Ringo Starr” dei Pinguini Tattici Nucleari, “Mai dire mai (la locura)” di Willie Peyote, “Sesso occasionale” di Tananai, “Apri tutte le porte” di Gianni Morandi, “Farfalle” di Sangiovanni, “Dove si balla” di Dargen D’Amico, “Ciao ciao” de La Rappresentante di Lista, “Made in Italy” di Rosa Chemical, “Furore” di Paola e Chiara, “Sinceramente” di Annalisa, “Un ragazzo una ragazza” dei The Kolors e “Ma non tutta la vita” dei Ricchi e Poveri.
Brani che, di fatto, hanno posto fine al concetto obsoleto di “canzone sanremese”, mettendo talvolta in discussione il verdetto finale, come accaduto con “Una vita in vacanza” de Lo Stato Sociale nel 2018, o in altri casi confermando a pieno titolo il risultato, come capitato nel 2017 con “Occidentali’s karma” di Francesco Gabbani, nel 2019 con “Soldi” di Mahmood e nel 2024 con “La noia” di Angelina Mango.
Colapesce Dimartino non fanno altro che aggiungersi a questa lunga lista con la loro “Musica leggerissima”, entrata di diritto nella memoria collettiva del pubblico, con i nostri neuroni ormai sincronizzati agli arti superiori e inferiori del corpo, che ci spingono a muovere simmetricamente a tempo le mani e i piedi, prima in avanti e poi indietro….