L’artista partenopea è attualmente impegnata con la sua tournée estiva in giro per il Paese, reduce dalle soddisfazioni del suo ultimo album “Gioco ad estrazione”, pubblicato lo scorso ottobre.
S’intitola “Dorian Gray” il nuovo singolo di Claudia Megrè, in rotazione radiofonica a partire dal 5 maggio. In occasione dell’uscita del brano abbiamo incontrato per voi la cantante, che ci ha fatto un suo personale bilancio professionale, raccontandoci aneddoti della sua carriera e rivelandoci i retroscena di suoi concerti dal vivo nelle piazze italiane. Tra le prossime date in calendario, ricordiamo: il 12 agosto al Club La’Nchianata di Torricella (TA), il 21 agosto in Piazza Casarinoli a Tuoro di Sessa Aurunca (CE), il 23 agosto in Piazza S. Nicola a Luzzano di Moiano (BN) e il 3 Settembre in Piazza Don Carmine Dello Russo a Starze di Summonte (AV).
Ciao Claudia, partiamo dal presente: sei attualmente impegnata con il tuo “Gioco ad estrazione Tour” in giro per il Paese. Come stai vivendo questo momento fortunato?
«E’ una bellissima esperienza che sto vivendo molto intensamente. Avendo fortunatamente svariati impegni dal vivo e dovendo parallelamente studiare per preparare degli esami, quest’anno non riuscirò ad andare in vacanza e a godermi qualche giorno al mare. Ma non m’importa e non mi pesa affatto. Da cantautrice, poter portare le mie canzoni in giro insieme alla mia chitarra e ad una band di musicisti professionisti, è una gioia immensa intesa come momento di condivisione reale della musica, che è la ragione della mia vita».
Quanto conta per un’artista il contatto con il pubblico?
«Il contatto con il pubblico conta tantissimo per me. Ho grande cura, rispetto e stima del pensiero del pubblico perché lo reputo un grande termometro di gradimento ed emozioni. Il pubblico decide e riesce a farti capire quando sei sulla giusta strada e sei davvero te stesso. Il pubblico riesce a captare la verità e la spontaneità. Infatti quando scrivo testi e musiche nuove cerco sempre di avere due visuali, la mia e quella degli ascoltatori che un giorno, magari, sceglieranno una mia nuova canzone che nasce come colonna sonora della loro estate o di una loro domenica… chissà!».
Parlaci dei componenti della tua band che ti accompagnano in questo viaggio musicale
«Ho la fortuna di aver al mio fianco in questa avventura musicale grandi professionisti. E’ per me un onore potermi esprimere sul palco con musicisti preparati e talentuosi. Mi fa piacere menzionare chi si alternerà e si è alternato sul palco: Pasquale De Angelis, Antonio Mambelli, Edo Faiella che sono i componenti stabili della band, ma anche musicisti del calibro di Ciro Manna, Antonio Muto, Vittorio Riva, Carlo Fimiano, Ermanno Romano che hanno preso parte e prenderanno parte alla scena musicale dello spettacolo di varie date del tour».
In questo periodo è in rotazione radiofonica il tuo ultimo singolo “Dorian Gray”, dove parli di narcisismo e vanità. Com’è nato questo pezzo?
«Ispirato al celebre romanzo di Oscar Wilde, la mia canzone Dorian Gray nasce dall’esigenza di manifestare il mio punto di vista dell’amore, fondato sulla condivisione scartando qualsiasi forma di narcisismo eccessivo ed egoismo che vada ad offuscare la bellezza e la purezza di un sentimento nobile come l’amore che si fonda sull’unione di due cuori, intenti comuni e la necessità di far star bene chi si ha accanto».
Facciamo un salto indietro nel tempo. Quando e come è nata la tua passione per la musica?
«La mia passione per le musica nasce a circa 5 anni quando ho cominciato a suonare il pianoforte. A 7 ho conosciuto la chitarra e me ne sono innamorata. A 10 a scrivere canzoni. A 12 a suonarle in giro. Ed oggigiorno sono ancora qui a studiarla, a scriverla, crearla, a migliorarmi con grande umiltà giorno dopo giorno. Insomma una crescita ed un percorso di vita sempre con la musica accanto e nel cuore».
Quali artisti e/o stili musicali hanno accompagnato la tua crescita artistica?
«Sono cresciuta ascoltando tanta musica d’autore italiana: Battisti, Dalla, De Andrè, De Crescenzo, Bennato, De Gregori, Pino Daniele che elenco in ordine a caso, perché adoro tutti ritenendoli grandi poeti, e ascoltando celebri band del panorama internazionale come i The Beatles e i Pink Floyd. Questi ascolti hanno influito molto sulla mia formazione musicale e sulla cura che cerco di avere nella stesura delle mie canzoni».
Nel 2013, a pochi esami dalla tesi, hai abbandonato la facoltà di Giurisprudenza per iscriverti al conservatorio. Una scelta coraggiosa che conferma la tua grande passione per la musica?
«Al momento studio e lavoro sodo per portare a termine i miei studi musicali. Laurearmi in qualcosa attinente al mio grande amore, cioè la musica, è quello che più voglio. Sono del pensiero che un sogno va realizzato studiando tanto e rendendosi preparati in quello che più amiamo fare, di modo da poter essere sempre pronti e preparati a coglierlo al volo».
L’anno successivo è arrivata la partecipazione al talent “The Voice”, a distanza di tre anni cosa pensi che ti abbia dato e, se c’è, cosa pensi ti abbia tolto questa esperienza?
«The Voice mi ha dato tanto. Da Cantautrice poter confrontarmi cantando celebri covers, con tanti giovani talentuosi con il mio stesso sogno da realizzare, è stato molto stimolante. Poter lavorare con grandi professionisti della scena musicale del nostro paese e poter vivere tutte le fasi di un programma televisivo fino all’ultima fase dei live che era in diretta, è stato molto formativo. Credo che tutti il banchi di prova che la vita mette al nostro cospetto siano una grande risorsa personale perché ci danno modo di migliorarci e crescere. Poi caso ha voluto che lì ho conosciuto il produttore artistico Nicolò Fragile che insieme alla Med Music Corporate, mia attuale etichetta discografica, ha realizzato il mio ultimo disco ‘Gioco ad estrazione’».
Tornando al presente, ormai hai alle spalle numerose hit radiofoniche, le prime che mi vengono in mente sono “Tatuami” e “Tu non puoi”. Come nascono generalmente queste canzoni e che effetto ti fa sentirle suonare nei principali network radiofonici?
«Ogni volta che becco una mia canzone in radio mi fa uno strano effetto… mi emoziono tantissimo! Ogni volta come fosse la prima volta! Le canzoni che scrivo nascono all’improvviso. Non so spiegarti come. Diciamo che mi si materializzano nella testa già testo, melodia e musica e devo subito correre a prendere un foglio di carta ed una penna per fissare tutto nero su bianco. Insomma… l’ispirazione quando arriva, non avvisa e va presa al volo!!!».
Oggi come oggi per un giovane, sia nella musica e purtroppo anche in tanti altri settori, non è facile emergere. Come valuti la situazione discografica del nostro Paese?
«Oggigiorno è difficile approcciarsi a qualsiasi lavoro. Tanta richiesta, tanta preparazione, tanto di tutto in giro con sempre meno possibilità di sbocco, per questo mi riaggancio al discorso dello studio e della preparazione che alla lunga, nonostante le mille difficoltà che la vita dà, possono rivelarsi una grande chiave d’accesso, rendendo le persone tenaci e perseveranti uniche, preparate e valide in relazione al settore a cui vogliono approcciarsi. Questo vale nella musica e per tutto a mio modesto avviso. Prima o poi se una cosa è valida, da qualche parte trova traguardo».
Secondo te, il web rappresenta più una risorsa o una minaccia per la discografia?
«Il web, come tutto nella vita, se utilizzato in modo corretto, può rivelarsi una grande risorsa».
Tra le tante collaborazioni che hai realizzato, troviamo due tra i più importanti esponenti della scena rap italiana: Guè Pequeno e Clementino. Com’è stato collaborare con loro?
«Collaborare con grandi rapstar del calibro di Gue Pequeno e Clementino è stato molto formativo. Due bellissime esperienze musicali molto costruttive. Credo molto nel potere e nella meraviglia delle collaborazioni musicali perché rendono possibile l’incontro di diverse sonorità e universi artistici dando luce a canzoni sempre nuove e interessanti sia dal punto sonoro che espressivo».
Da due giganti del rap a un maestro del rock, come non citare anche Edoardo Bennato…
«Collaborare con Edoardo è stato un grande sogno che si è realizzato, proprio come il titolo della sua celebre canzone che abbiamo rivisitato in chiave tecno – rock. Mai avrei pensato da bambina che un giorno avrei potuto stringergli la mano, figuriamo duettarci assieme. Insomma un grande sogno che si è realizzato».
Tra i generi che hai sperimentato, hai duettato anche con Tony Maiello (che abbiamo intervistato per voi qui), cosa ricordi di quella esperienza?
«Tony è un musicista ed autore molto in gamba ed il pezzo che abbiamo scritto assieme a me è piaciuto molto livello melodico e dal punto di vista del testo, da subito!».
Ci sono artisti con il quale ti piacerebbe collaborare e/o altri stili musicali che vorresti sperimentare?
«Sono di quelle persone che lavora sodo in attesa che la vita man mano dia spunti da cogliere. Sempre alla ricerca di nuove sonorità perché amo tutta la musica, ho una predilezione per le cose in acustico chitarra e voce, semplici e di cuore. Spero di sicuro di poter avere l’onore di poter fare future collaborazioni, altrettanto preziose come quelle che ho avuto possibilità già di fare. E’ sempre stimolante dar vita a musica nuova».
Alla luce di tutto quello che ci siamo detti, qual è il messaggio che vorresti arrivasse al pubblico, oggi, con la tua musica?
«Io scrivo canzoni perché, probabilmente, è l’unica cosa che amo più fare nella vita. Scrivere è una necessità così come fare musica e tutto quello che più vorrei è creare delle canzoni sincere e piene di passione che un giorno le persone possano scegliere, spero, come colonna sonora dei loro momenti di vita vissuta».
Nico Donvito
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