giovedì 21 Novembre 2024

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Lisa: “Canto con tutta la voglia di vivere che ho dentro” – INTERVISTA

Reduce dall’ottima performance e dagli applausi a scena aperta nella trasmissione “Ora o mai più”, scopriamo meglio l’anima dell’artista calabrese

LisaUna delle più voci belle, di quelle che non puoi scordare e che riecheggiano nei meandri della memoria, nel felice giardino dei nostri ricordi musicali più cari. Questo e molto altro ancora è Annalisa Panetta, meglio nota con il nome d’arte di Lisa, artista che abbiamo applaudito per ben tre volte al Festival di Sanremo, nel 1997 con “Se”, nel 1998 con “Sempre” e nel 2003 con “Oceano”. Un bel successo all’estero, prestigiosi palcoscenici, tante collaborazioni importanti e canzoni entrate di diritto nel cuore del pubblico, che con piacere l’ha ritrovata in perfetta forma vocale nella nuova trasmissione Ora o mai più, attualmente in onda su Rai 1, riportandola subito ai vertici delle classifiche di vendita su iTunes.

Ciao Lisa, benvenuta su RecensiamoMusica. Cosa ne pensi di questo format e cosa ti ha spinto ad accettare di partecipare al programma?

«Il titolo, assolutamente, mi è piaciuto subito. Da sempre sono convinta che le occasioni della vita vadano colte al volo, vissute al momento e mai rimandate, soprattutto dopo il periodo non facile che ho passato a causa della malattia. Oltre a questa filosofia, abbraccio pienamente anche il tipo di format, perché ci da la possibilità di raccontarci e far vedere alla gente un lato diverso, inedito se vogliamo, del nostro carattere».

Infatti, oltre che l’aspetto televisivo, questo spettacolo sottolinea l’importanza del fattore umano. Una doppia opportunità per mettersi in gioco?

«Sai, a volte è difficile raccontarsi, soprattutto per chi come me è abituato a salire sul palco e cantare, entrare in profondità e mettersi a nudo non è proprio una cosa semplicissima, però è bello e penso che sia un aspetto importante per far arrivare al pubblico come siamo veramente, i sacrifici fatti, la voglia che non abbiamo mai perso, la costanza, la dedizione, la forza, la tenacia e la determinazione nel raggiungere i nostri sogni. Non parlo solo di me, ma anche di tutti gli altri compagni meravigliosi che mi sono capitati in questo viaggio».

Sempre” è uno di quei pezzi che, a distanza di vent’anni, sono amati dal pubblico. Cosa ha fatto breccia nel cuore della gente?

«E’ difficile capire perché un pezzo, piuttosto che un altro, diventa così importante per molte persone. Quello che spero è che abbia colpito l’autenticità con cui l’ho sempre cantato, dalla prima volta sul palco dell’Ariston di Sanremo fino a ieri sera a “Ora o mai più”. Voglio ricordare anche un altro brano del mio repertorio che credo abbia avuto la stessa fortuna, si chiama “Oceano” e ancora oggi mi regala parecchie soddisfazioni, sia in Italia che all’estero».

Ecco, brava, ricordiamolo che hai riscosso un buon successo commerciale fuori dai confini nazionali…

«Fortunatamente si, con “Sempre” sono stata prima in classifica in Spagna, in Belgio e in Francia, dove ho avuto la possibilità di affacciarmi sia al mercato latino che a quello francofono. E’ stato meraviglioso, perché sono stata accolta a braccia aperte e mi sono sentita come a casa, pur continuando a cantare sempre in italiano, a parte qualcosina in francese, quindi ne sono doppiamente onorata. Ricevere l’apprezzamento di altre culture è una cosa pazzesca, per me una grande soddisfazione, perché non ho mai abbandonato le mie radici e la tradizione, anzi, le tengo ben salde dentro di me e le porto con orgoglio in giro per il mondo».

Cosa che non capita così spesso al giorno d’oggi…

«Purtroppo si, diciamo che ho avuto la possibilità di collaborare con personaggi immensi del panorama internazionale, da Lisa Stansfield al Maestro Maurizio Fabrizio, passando per Rick Nowels che ha scritto per Madonna e Janet Jackson. In più, le mie canzoni sono state cantate da artisti del calibro di Josh Groban e ho ricevuto apprezzamenti da icone come Celine Dion e Barbra Streisand, che dire… sono stata molto fortunata».

Come descriveresti il tuo rapporto con i social network?

«Un casino (ride, ndr), nel senso che ci provo, faccio del mio meglio, per fortuna il mio staff mi aiuta e mi supporta perché non sono molto tecnologica. Su Facebook sono più presente che su Instagram, vi invito a venirmi a trovare su “Lisa pagina ufficiale”. Diciamo che il virtuale, in qualche modo, ci avvicina un po’ di più, per chi come me fa musica è un modo per solidificare il rapporto con il pubblico, ma allo stesso tempo può rappresentare un’arma a doppio taglio, per cui è un mezzo da prendere con le pinze».

Tornando a “Ora o mai più“, come le vedi queste settimane di duro lavoro con Marco Masini?

«Marco è un grande, uno tosto, sono sicura che riuscirà a tirare fuori da me il massimo. Faccio tesoro dei consigli che mi sta regalando, perché sono parole costruttive, anche forti se vogliamo, ma avevo bisogno di un coach come lui. Vivrò questa esperienza come un’occasione di crescita, di arricchimento personale oltre che professionale. Chissà che non ne venga fuori una Lisa inedita, più consapevole e forte di prima».

Come riassumeresti in breve la tua storia?

«Intensa, non mi sono persa nulla nel senso che ho cercato di vivere ogni cosa in maniera molto forte, magari anche sbagliando in alcune scelte, soprattutto quelle sentimentali, che mi hanno portato a farmi distrarre in un determinato momento della mia vita. Sai, tutti i percorsi in qualche modo sono altalenanti, anche quando sono stata poco bene non mi sono mai risparmiata, anche in quell’esperienza ho vissuto intensamente e ho imparato che dalla sofferenza si può trarre una forza incredibile, che nemmeno sapevi di avere. Quando ti accorgi di aver avuto una seconda possibilità, di poter continuare a vivere e tornare a respirare, ti rendi conto che ogni momento non può essere trascurato, che ogni istante merita di essere vissuto fino in fondo».

Tornando indietro, c’è qualcosa che faresti diversamente?

«Non credo, perché se oggi sono così forte è grazie a tutto quello che ho realizzato nel corso della mia vita, nel bene e nel male. Nessuno è perfetto, come ho cantato in un mio recente singolo, è l’imperfezione che ci rende perfetti. Certo, non aggrappiamoci a questa scusa (ride, ndr) e cerchiamo di fare sempre del nostro meglio, senza essere distratti dall’ossessione e della ricerca della perfezione. Dovremmo focalizzarci di più su quello che siamo, a prescindere da quello che ci gira intorno».

Coma valuti l’attuale scenario discografico?

«E’ un settore che negli ultimi anni è cambiato tantissimo, mi auguro che ci possa essere ancora spazio per i sentimenti, perché la gente ha bisogno di riascoltare canzoni che parlano di valori. Purtroppo non sempre c’è la libertà di scegliere ciò che si vuol sentire, spero che questo possa cambiare presto».

Oggi siamo inondati un po’ dallo stesso tipo di musica, nonostante il numero dell’offerta sia maggiore rispetto al passato, c’è meno diversificazione. Più che definirla nostalgia, credi che il pubblico abbia fame di un certo tipo di canzoni?

«Ma certo! Me ne accorgo ogni volta che ho l’occasione di fare concerti, attraverso la reazione del pubblico quando canto brani che raccontano la quotidianità attraverso i sentimenti. Oggi manca la possibilità di immedesimarsi nelle cose che propone un determinato artista, è giusto trovare una via di mezzo, perché non può essere tutto fantastico o tutto uno schifo, la realtà sta al centro ed è giusto lanciare messaggi positivi, anche parlando di cose negative. Noi italiani, soprattutto, siamo un popolo di romanticoni, siamo passionali e appassionati della bellezza della vita, dobbiamo riscoprire questo spirito anche attraverso l’arte. Spesso sento dire che la nuova generazione è cambiata, viene definita fredda e distaccata, ma la responsabilità è dei messaggi che vengono loro lanciati attraverso la pubblicità, i media e anche da un certo tipo di musica».

Per concludere Lisa, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua voce?

«Non ho pretese di lanciare messaggi, posso dirti qual è il mio obiettivo da sempre: emozionare, riuscire a trasmettere a chi mi sta davanti tutte le emozioni e la voglia di vivere che ho dentro».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.