Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare
Dopo aver parlato di “Destinazione paradiso“ di Gianluca Grignani, “Lorenzo 1994“ di Jovanotti, “A che ora è la fine del mondo“ di Ligabue, “In vacanza da una vita“ di Irene Grandi, “Girasole“ di Giorgia, “Siamo in due“ di Ivana Spagna, “Manifesto“ di Raf e “Freak“ di Samuele Bersani, torniamo a parlare di un altro disco cult degli anni ’90 che, proprio oggi, compie venticinque anni di vita. Stiamo parlando de “La donna il sogno & il grande incubo”, il terzo lavoro in studio degli 883, indiscussi protagonisti di quello stesso decennio.
Reduci dal grandissimo successo riscosso con “Hanno ucciso l’uomo ragno” e “Nord sud ovest est”, Max Pezzali & co. pubblicano il primo luglio del 1995 un nuovo tassello della loro avventura discografica, il primo lavoro che vede l’assenza di Mauro Repetto, anticipato dal brano “Senza averti qui” in concorso alla trentacinquesima edizione del Festival di Sanremo, partito tra i favori alla vigilia ma classificatosi soltanto all’ottavo posto. Il riscatto arriva qualche mese più tardi con “Tieni il tempo”, pezzo dell’estate che si aggiudica la vittoria assoluta del Festivalbar.
Tra gli episodi più convincenti del disco, spiccano i titoli degli altri singoli estratti, ovvero “Una canzone d’amore” e “Ti sento vivere”, diventati due autentici evergreen del repertorio di Pezzali, senza dimenticare la celeberrima “Gli anni”, una sorta di inno generazionale finito nel cuore di milioni di ragazzi nati e cresciuti negli anni ’80. Per il resto, il disco si lascia ascoltare e apprezzare come tutte le altre opere degli 883, anche se il livello di forza delle tracce è leggermente inferiore rispetto agli album precedenti, fatta eccezione dei pezzi sopracitati.
La semplicità dei testi, la descrittiva capacità di sviscerare le dinamiche, le turbe e le complessità giovanili, sono il marchio di fabbrica del gruppo lanciato da Claudio Cecchetto, così come l’orecchiabilità e l’immediatezza delle melodie. Un pezzo di storia della nostra musica e della nostra società, che ha saputo imporsi grazie ad un linguaggio schietto e comprensibile. Gli 883 hanno saputo raccontare il costume di un’epoca e rappresentare una generazione, in maniera onesta e originale. Un fenomeno destinato a durare anche dopo lo scioglimento, rimasto ancora oggi come un raro esempio ispirata schiettezza e colloquiale semplicità.
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La donna il sogno & il grande incubo | Tracklist e stelline
- La radio a 1000 watt ★★★☆☆
(Max Pezzali, Pier Paolo Peroni, Marco Guarnerio) - Fattore S ★★★☆☆
(Max Pezzali, Pier Paolo Peroni, Marco Guarnerio) - Ti sento vivere ★★★★★
(Max Pezzali, Pier Paolo Peroni, Marco Guarnerio) - Senza averti qui ★★★★★
(Max Pezzali, Pier Paolo Peroni, Marco Guarnerio) - Tieni il tempo ★★★★★
(Max Pezzali, Pier Paolo Peroni) - Gli avvoltoi ★★★☆☆
(Max Pezzali) - Il grande incubo ★★★☆☆
(Max Pezzali) - Una canzone d’amore ★★★★★
(Max Pezzali, Claudio Cecchetto) - Musica ★★★☆☆
(Max Pezzali, Mauro Repetto) - O me o (quei deficienti lì) ★★★☆☆
(Max Pezzali, Pier Paolo Peroni, Marco Guarnerio) - Gli anni ★★★★★
(Max Pezzali)
Nico Donvito
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