Come i testi delle canzoni hanno raccontato l’idea della gente
Per un possibile identikit su quella pluralità di esseri umani con cui ci confrontiamo ogni giorno, proviamo a partire da Ivana Spagna che canta “a tutti quelli che credono all’amore Ma spesso come noi son persone sole Nel cuore stringono ricordi e brividi Gente come noi che sogna ancora” (Gente come noi).
Ma com’è la gente, fuori dai sogni? Totalmente calata nella realtà, ce la racconta Mia Martini, “sai, la gente è strana Prima si odia e poi si ama Cambia idea improvvisamente (…) Sai, la gente è matta Forse è troppo insoddisfatta Lei segue il mondo ciecamente E quando la moda cambia Lei pure cambia Continuamente, scioccamente (…) Sai, la gente è sola E come può lei si consola” (Almeno tu nell’universo). Non fa differenza la “gente di mare” di Raf e Umberto Tozzi, “che se ne va Dove gli pare ma dove non sa”, come “noi prigionieri in queste città Viviamo sempre di oggi e di ieri Inchiodati dalla realtà E la gente di mare va” (Gente di mare).
Dove la porta la vita, insieme a chi decide di restarle accanto; o anche da sola, come per Mannarino, che “in mezzo a tanta gente in mezzo a tanta gente m’hai detto non c’è niente e non ti voglio più (…) m’hai detto non c’è niente e non ci sei più tu. C’è una spogliarellista che danza su due bare lunghe gambe per scavalcare la fine di un amore” (Gente). Di quella fine, Lucio Dalla incarica la musica per consegnare un messaggio forte e chiaro all’amata: “canzone trovala se puoi Dille che l’amo e se lo vuoi Va’ per le strade e tra la gente Diglielo veramente Non può restare indifferente E se rimane indifferente Non è lei … Non si vive (Stare senza di lei) Mi uccide” (Canzone).
Evidentemente siamo di fronte a un amore finito; proviamo a pensare per un attimo al chiacchiericcio della gente per una notizia del genere. Ecco perché, Emma canta senza ombra di dubbio, “eppure la gente mi piace Mi piace quando tace Mi piace quando ascolta Mi piace anche quando è assente la gente” (Un’incredibile voglia di niente). Forse così, sarà più facile arrivare al pensiero di Marco Mengoni, per cui “ci diremo che è facile nonostante (non sia facile) Tutto il mondo sulle spalle come Atlante Riusciremo a difenderci dalla gente Che non sa vedere oltre le apparenze Tu chiedimi davvero come sto (chiedimi davvero tu) Tu chiedimi se è vero e non lo so Ma so che la paura è come il mare Nel deserto del Mojave” (Chiedimi come sto).
Focalizzarci, su di noi e su chi amiamo, è una via per affermare le libertà di essere e di esprimerci secondo i nostri desideri più intimi. Così, gli sposini dei Modà, che “erano sposati solo da due ore e (…) si diceva che eran pazzi e si baciavan sui metro per poi litigare ancora e darsi un altro abbraccio ignoravano la gente che rideva sempre un po’ quando si vestivano da sposi un giorno si e uno no” (Quel sorriso in volto).
Non va dimenticato, però, che la gente è il riflesso della nostra vita, e Roberto Vecchioni lo sa, visto che “ti vedo e a volte ti vorrei dire ma questa gente introno a noi che cosa fa fa la mia vita, fa la tua vita” (Luci a San Siro). In questa prospettiva, cascano bene gli Articolo 31 ad offrirci un’altra faccia della “gente che spera cercando qualcosa di più in fondo alla sera Noi, gente che passa e che va, cercando la felicità sopra sta terra” (Gente che spera).
A questo punto, sarebbe il caso di correre qualche rischio in più e pensarla come Jovanotti, “gente gente gente divertente Fatevi prendere dai per un momento Liberati dallo stress e dal tormento Libera l’anima da, da tutti i limiti Che condizionano te ed i tuoi simili Lascia la carica scorrere nelle tue vene Forse lasciandoti andare magari conviene Io dico che ti conviene e certamente Libera l’anima, il corpo e anche la mente” (Muoviti muoviti). Questo, dunque, il segreto: concepire che anche noi siamo gente e ricordarci, anche grazie a Laura Pausini, che “non siamo angeli in volo venuti dal cielo Ma gente comune che ama davvero Gente che vuole un mondo più vero La gente che incontri per strada, in città (…) La gente che insieme lo cambierà (…) Insieme ci riuscirà” (Gente).
Francesco Penta
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