I due cantautori irrompono sulla scena discografica con il singolo “Estate Rock & Roll”, brano che segna l’inizio di un intrigante sodalizio artistico
Sono due dei più ispirati esponenti della scena pop-cantautorale dei primi anni duemila Paolo Meneguzzi e Simone Tomassini, amici di vecchia data. Galeotta fu la loro congiunta partecipazione al Festival di Sanremo 2004, edizione da molti considerata fallimentare per via dell’assenza di big, ma molto interessante per quanto riguarda il buon livello delle canzoni in gara. Da allora i due non si sono più persi di vista, pur continuando a portare avanti le loro carriere separatamente. In entrambi i repertori possiamo trovare pezzi di autentico valore, come: “Ed io non ci sto più”, “Quel ti amo maledetto”, “In nome dell’amore”, “Lei è”, “Guardami negli occhi (Prego)”, “Non capiva che l’amavo”, “Ricordati che”, “Musica”, “Grande”, “Era stupendo”, “Vai via” “Anche se non vuoi” e “Un giorno che non va” per Meneguzzi; “E’ stato tanto tempo fa”, “Il mondo che non c’è”, “Ci sarà il sole”, “Giorni”, “Abito lei”, “Fatto di cartone”, “Tra le nuvole”, “Niente da perdere”, “Ho scritto una canzone”, “Caduta libera”, “Sapere che ci sei” e “Che sorriso che hai” per Tomassini.
Entrambi hanno conosciuto il successo, avuto a che fare con luci e ombre di un mestiere che, troppo spesso, tende a perdersi in meandri distanti anni luce dall’arte. Mantenere con orgoglio la propria identità resta l’unica soluzione per non lasciarsi inghiottire dal vortice, tornare a respirare lo stesso divertimento degli esordi, invece, diventa l’arma per continuare a portare avanti i propri ideali a gran voce. “È ricominciare a vivere quando tutto dice no” cantava Paolo in quella che personalmente considero una delle più belle canzoni sull’amicizia, sentimento che lega i due artisti da quasi quindici anni e che li ha portati ad ideare questo nuovo progetto intitolato The Superstars, anticipato dal singolo “Estate Rock & Roll”, pezzo dedicato al Sessantotto inteso come movimento socioculturale che, proprio quest’anno, celebra il suo cinquantennale.
Un brano tutto sommato piacevole, ma che non rende giustizia a tutto ciò che Paolo e Simone hanno singolarmente realizzato in passato, impresa del tutto impossibile in tre minuti e mezzo. Si dice che l’unione fa la forza, ma anche che non si può giudicare un libro dalla copertina, per questo motivo aspetteremo con curiosità i nuovi tasselli discografici di questi due attenti narratori, che hanno ancora molto da dire e da dare alla nostra musica. Chiunque abbia in passato ascoltato altro, oltre il rap e la trap, si sente oggi orfano di un certo tipo di bellezza musicale scomparsa dai radar da troppo tempo, in tal senso, ben vengano iniziative discografiche di questo genere, che si differenziano e si discostano dall’attuale scenario. Non chiamatela operazione nostalgia o effetto revival, stiamo parlando di personalità con un curriculum internazionale e anni di gavetta alle spalle, tutti aspetti che potrebbero apparire ai nostri occhi superflui. Oggi tutto scorre troppo veloce, ci si dimentica in fretta e si finisce per idolatrare il primo che passa, trasformando un esordiente in un big nel giro di poche settimane, ma quanto durerà? Non ci sono più step, fasi e tempi da rispettare, si ottiene tutto e il contrario di tutto, vale a dire un bel niente.
Evviva i progetti come quello dei The Superstars, iniziative che meritano la giusta attenzione e lo spazio per un’attenta riflessione. Se ci fermassimo per un momento ad ascoltare davvero quello che passa oggi in radio, troveremmo tutto abbastanza vuoto e senza molto valore. A Paolo Meneguzzi e Simone Tomassini l’arduo compito di riportarci indietro a quello splendore artistico degli anni ’60 (ci accontentiamo pure degli anni ’90), se non sarà mediante questo singolo vorrà dire che qualcosa succederà con il prossimo! Riprendiamoci il nostro tempo e concediamoci il lusso di fare ciò che sentiamo sia più giusto in un determinato momento, anche se dal punto di vista commerciale può non rappresentare la scelta migliore, torniamo a seguire il nostro istinto perché è mediante la spontaneità che sono nati i più grandi capolavori del passato, quando meno te l’aspetti e senza alcuna fatica. La musica, la cultura e l’arte in generale necessitano repentinamente di un nuovo Sessantotto, in fondo Woodstock non è poi così lontana.
Estate Rock & Roll | Video
Estate Rock & Roll | Testo
E’ il sogno di tutti
viaggiare nel tempo e andare via
è il sogno di tutti
fare successo, girare un film
è il sogno di tutti andare a New York
vestirsi come le superstar
incidere un disco after the road
come negli anni ’60
mettiti in viaggio
chitarra a tracolla, i sogni in spalla
bevi la vita, balla nei prati
per essere libero, ricco sfondato e perché no
fondare i Doors
E’ un’estate Rock & Roll
dove suonano i Jukebox
è un’estate Rock & Roll
festa, gioia e Rock & Roll
è un’estate Rock & Roll
dove suonano i Jukebox
è un’estate Rock & Roll
festa, gioia e Rock & Roll
siamo superstars
siamo superstars
E’ il sogno di tutti
andare sulla luna e vivere lì
è il sogno di tutti
essere un mito come James Dean
ognuno di noi ha un paio d’ali
ma solo chi sogna impara a volare
l’amore eterno resiste davvero
ma vieni anche tu al concerto dei Doors
pulisciti gli occhi e non piangere più
la vita dura solo un baleno
io non sarò mai nessuno
ma nessuno sarà mai come me
E’ un’estate Rock & Roll
dove suonano i Jukebox
è un’estate Rock & Roll
festa, gioia e Rock & Roll
è un’estate Rock & Roll
dove suonano i Jukebox
è un’estate Rock & Roll
festa, gioia e Rock & Roll
siamo superstars
E’ un’estate Rock & Roll
dove suonano i Jukebox
è un’estate Rock & Roll
festa, gioia e Rock & Roll
siamo superstars
siamo superstars
siamo superstars
Nico Donvito
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