domenica 24 Novembre 2024

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Ultimo e il potere evocativo dell’evasione in “Rondini al guinzaglio” – RECENSIONE

Direttamente da “Colpa delle favole”, disponibile dal 5 aprile il nuovo singolo del cantautore romano

Tempo di nuova musica per Niccolò Moriconi, alias Ultimo (qui la nostra recente intervista), in uscita con il suo terzo progetto discografico “Come nelle favole”, trascinato dalla pubblicazione del nuovo singolo Rondini al guinzaglio, entrambi disponibili a partire da venerdì 5 aprile. Il brano, scritto e prodotto dallo stesso formidabile e talentuoso artista, affronta la tematica dell’evasione, il desiderio di fuggire altrove, essere presi per mano dalla persona amata per raggiungere un luogo indefinito in cui sentirsi liberi, sereni e distanti dai pregiudizi del mondo esterno. Una canzone dotata di una profondità sorprendente, soprattutto se si considerano i dati anagrafici del suo autore che, a soli ventitré anni, possiede già una marcata e disillusa maturità.

Tra le righe del testo si parla di sorrisi e di vecchi rimpianti, della voglia di evadere dalla routine quotidiana per cercare un posto diverso, magari incerto e poco sicuro, ma lontano da ogni genere di preclusione mentale, dove si vive intensamente con lo sguardo rivolto al futuro, “perché non c’è risposta alle cose passate, portami ad amare le cose mai amate”. In tal senso, “Rondini al guinzaglio” è un manifesto consapevole di chi non si accontenta e si ribella, cercando di fuggire dalla monotonia per rifugiarsi in un domani migliore, caratterizzato da meno sovrastrutture, pensieri e bagagli più leggeri.

Ancora una volta Ultimo dà prova dello spessore della sua scrittura, in linea coi tempi e con la tradizione, un giusto compromesso generazionale che affascina sia il pubblico giovane che quello adulto, in maniera intima e trasversale. Già in tempi non sospetti avevamo parlato di lui come della risposta alla mancanza di fiducia nel prossimo, capace di creare pezzi che non seguono una moda precisa, ma che piuttosto cercano di dettare una nuova tendenza, nella maniera più spontanea e onesta possibile. Questa, scusate, è una prerogativa esclusiva solo dei grandi artisti.

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Rondini al guinzaglio | Video

Rondini al guinzaglio | Testo

Portami a sentire le onde del mare
portami vicino le cose lontane
portami dovunque basta che ci sia posto
per una birra e qualche vecchio rimpianto
e portami a sentire il rumore del vento
che tanto torneresti in qualsiasi momento
portami dovunque basta che ci sia posto
per un sorriso e qualche vecchio rimpianto

Dove vuoi, non dove sai
dove esisti e non ci sei

Portami con te
portami con te
dove tutto si trasforma
dove il mondo non mi tocca
e portami con te
portami con te
dov’è leggero il mio bagaglio
dove mi ami anche se sbaglio
dove vola e si ribella
ogni rondine al guinzaglio

E portami al sicuro ma senza parlare
e lascia che lo faccia il tuo modo di fare
portami di corsa in un ponte lì in alto
che unisce il tuo dolore al tuo solito incanto
e portami ti prego dove preferisci
dove se metti piede in un attimo esisti
perché non c’è risposta alle cose passate
tu portami ad amare le cose mai amate

E dove vuoi, non dove sai
dove esisti e non ci sei

Tu portami con te
portami con te
dove tutto si trasforma
dove il mondo non mi tocca
e portami con te
tu portami con te
dov’è leggero il mio bagaglio
dove mi ami anche se sbaglio
dove vola e si ribella
ogni rondine al guinzaglio

Dove il cielo si muove se lo guardi attentamente
dove basta un minuto intenso per vivere sempre
dove piove ma tu esci per bagnare la mente
perché se la vita è nostra non ci ostacola niente
dove al posto dei piedi hai due pagine vuote
e ogni passo che compi loro scritturano note
dove il sole è un’ipotesi e tu puoi solo pensarlo
ma ti basta perché ti riempi di idee per nutrirlo
quando sarà primavera

Tu portami con te
portami con te
dove tutto si trasforma
dove il mondo non mi tocca
e portami con te
tu portami con te
dov’è leggero il mio bagaglio
dove mi ami anche se sbaglio
dove vola e si ribella
ogni rondine al guinzaglio

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.