venerdì 22 Novembre 2024

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Ermal Meta, “Ercole” e la fatica di rischiare con l’elettronica – RECENSIONE

Nuovo singolo per il cantautore, secondo estratto dal cofanetto “Non Abbiamo Armi – Il Concerto”

Saper reinventarsi e riuscire a rompere gli schemi sono due caratteristiche necessarie per chi fa musica al giorno d’oggi, Ermal Meta lo ha compreso prima di molti altri suoi colleghi e lo ha messo in pratica nel nuovo singolo “Ercole”, secondo estratto dal suo album dal vivo Non abbiamo armi – Il concerto, pubblicato lo scorso 25 gennaio.

Dopo aver rilasciato Un’altra volta da rischiare in duetto con J-Ax, per il vincitore della 68esima edizione del Festival di Sanremo è tempo di mostrare il proprio lato sperimentale da innovatore, mescolando alla melodia e alla sua solita riconosciuta abilità di scrittura un nuovo elemento: l’elettronica.

Riuscirà l’artista nell’ardua impresa, per altro già fallita da numerosi suoi colleghi, di provare a sdoganare le sonorità elettroniche nella cultura pop senza peccare di brillantezza o di intuizione? Questa è la sfida che da qui al prossimo album alimenterà la nostra curiosità, che gli costerà non poche fatiche, magari una dozzina.. proprio come quelle dello stesso eroe mitologico Ercole.

“Ti prometto che ti aspetterò tutta la vita, ti prometto che ti penserò tutta la vita, ti prometto che è per sempre finché non è finita” canta Ermal Meta, incentrando l’intera comunicazione musicale sul valore evocativo e concreto delle promesse. Dimostrare anche solo a parole un impegno verso qualcuno è sintomo di grande generosità, soprattutto in quest’epoca strafottente ed egoista, dispensare questo genere di messaggi non può che onorare il lavoro e l’impegno di qualsivoglia ispirato artista.

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Ercole | Video

Ercole | Testo

Hai capito finalmente cosa siamo noi
molto di più di quello che credevi
che speravo anch’io
e adesso che un saluto ci divide
ognuno prende la sua strada
inseguendo nuovi sogni di libertà
prima che inizi un altro viaggio

Voglio dirti che
ti prometto che
ti aspetterò tutta la vita
ti prometto che
ti penserò tutta la vita
ti prometto che
ti prometto che
è per sempre
finché non è finita

Ho capito finalmente chi eravamo noi
navigatori esperti alla ricerca di felicità
prima che si alzi ancora il vento

Voglio dirti che
ti prometto che
ti aspetterò tutta la vita
ti prometto che
ti penserò tutta la vita
ti prometto che
ti prometto che
per lasciarti andare
non basterà una vita
ti prometto che
ti aspetterò tutta la vita
ti prometto che
ti sentirò tutta la vita

Io ti giuro che
ti prometto che
ti prometto che
mi ritroverai tutta la vita

Qui dove il petto fa rumore
ma sei lì dove io non voglio stare
ti prometto che
ti aspetterò tutta la vita
ti prometto che
ti penserò tutta la vita

Io ti giuro che se fossi Ercole
a lasciarti andare farei una gran fatica
mi prometti che mi aspetterai tutta la vita
e che niente mai ti può distrarre dalla meta
mi prometti che, io ti giuro che
sarà per sempre almeno
finché non è finita
finché non è finita
per sempre
finché non è finita
finché ci sei
finché non è finita
finché non è finita
finché non è finita

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.