venerdì 22 Novembre 2024

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“Una volta ancora”, il romantico bachatòn di Fred De Palma e Ana Mena – RECENSIONE

A un anno di distanza dal successo di “D’estate non vale”, i due artisti tornano con “Una volta ancora”

Premetto di non essere mai stato un fan del reggaetton, anzi in tempi anche recenti l’ho odiato con tutte le mie forze, ma Fred De Palma è riuscito ad interiorizzare un genere stravolgendolo completamente dal suo interno, italianizzandolo e rendendolo personale al 100%. A dodici mesi di distanza dai positivi riscontri ottenuti con il precedente singolo D’estate non vale, che ha ottenuto ben due dischi di platino, il rapper torinese torna a far coppia artistica con la bella Ana Mena (qui la nostra recente intervista congiunta). Si intitola “Una volta ancora” il brano scelto per farci da colonna sonora estiva di questo 2019, una romantica canzone d’amore, che potrebbe aprire le porte ad un nuovo genere musicale: il “romanticòn“.

I due artisti sono pronti a farci ballare nuovamente, sotto il segno esplosivo di un nuovo mix sonoro, che spiazza sin dal primo ascolto. Il valore aggiunto? Mescolare al reggaeton un pizzico di bachata, genere latino-americano che qui in Italia non si sentiva almeno da una quindicina d’anni, dal boom ottenuto con la famigerata “Obsesiòn” degli Aventura, tormentone che ci ha tormentato non poco. Unire questi due stili, uno più rude e l’altro più sentimentale, è stata una scelta azzeccata, chiamiamolo pure “bachatòn“.

Il confronto con D’estate non vale non si pone, proprio perché sono due brani diversi, seppur tutti gli elementi in gioco potevano condurre nella stessa direzione, l’utilizzo nell’inciso di ritmi vicini al mondo della bachata è stata l’arma vincente, rappresentando una sorta di upgrade e differenziando il risultato finale di “Una volta ancora” che, sulla carta, aveva tutto il sapore di un b-side.

Ancora una volta è apprezzabile la scelta di eseguirla in italiano, perché in spagnolo sarebbe stata una forzatura, una sorta di scimmiottamento, mentre Fred è riuscito a creare qualcosa di nuovo, anche attraverso l’idioma, tracciando il sentiero un nuovo genere musicale: il “palmàton“.

Proprio come accaduto anche con il brano Arrogante di Irama, che richiama anch’esso arpeggi in stile bachata, alla base c’è una forte ossatura melodica, segreto per far sì che un pezzo si possa canticchiare, oltre che ballare. Molto abile la cantante spagnola, che si destreggia nella nostra lingua in maniera impeccabile, con una pronuncia davvero perfetta.

Squadra che vince non si cambia, Fred De Palma e Ana Mena si confermano senza ripetersi, bucando la corazza del nostro corazòn. Che sia “reggaetòn“, “bachatòn“, “romanticòn” o “palmatòn” poco importa, certo è che si tratterà sicuramente di un piacevole tormetòn.

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Una volta ancora | Audio

Una volta ancora | Testo

Vorrei chiedere al vento
di portarti da me
vorrei chiedere al tempo
di fermarsi da te
quando passo a trovarti
se passa di lì

Tu mi chiedi il paesaggio com’è
ti risponderò niente di che
perché tanto il tramonto
è soltanto un tramonto
finché non sei qui

Dimmi se tutto rimane
per sempre uguale o va bene così
dimmi che il primo ricordo di me
è che il buio da qui

S’illuminava
ed era il suono di una melodia lontana
e ballavamo a piedi nudi per la strada
per incontrarsi basta un poco di fortuna
abbracciami e vedrai che questa notte vola, vola
ti vengo a prendere dove sei ora
stringimi così una volta ancora
e amore mio lo sai sembra un deserto
la città senza di te

Dimmi che non sono come sembra
che l’amore è soltanto una conseguenza
ma a stare senza come farò
hai bucato la corazza del mio corazón
là c’è un letto matrimonial
cosa ne pensi se usciamo da questo local

Dimmi se tutto rimane
per sempre uguale o va bene così
dimmi che il primo ricordo di me
è che il buio da qui

S’illuminava
ed era il suono di una melodia lontana
e ballavamo a piedi nudi per la strada
per incontrarsi basta un poco di fortuna
abbracciami e vedrai che questa notte vola, vola
ti vengo a prendere dove sei ora
stringimi così una volta ancora
e amore mio lo sai sembra un deserto
la città senza di te

Non ci pensare dai dimmi di sì
ora che è sabato anche lunedì
andiamo in spiaggia prendiamo due drink
resta in costume dai togli quei jeans
dai stai tranquilla non sarà un sbaglio
senti che caldo facciamoci un bagno
ricorderai questa notte che il buio da qui

S’illuminava, vola, vola
ti vengo a prendere dove sei ora
stringimi così una volta ancora
e amore mio lo sai sembra un deserto
la città senza di te

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.