venerdì 22 Novembre 2024

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“Picnic all’inferno”, il ritorno rock-ecologista di Piero Pelù

Disponibile dal prossimo 18 ottobre il nuovo singolo dell’artista toscano, ispirato da Greta Thunberg

Si intitola “Picnic all’inferno” l’inedito che segna il ritorno discografico da solista di Piero Pelù, a tre anni di distanza dalla pubblicazione di Eutòpia, l’ultimo album dei Litfiba. Il nuovo singolo, disponibile in radio dal prossimo 18 ottobre, prosegue la lunga lista di “canzoni-verdi” che il cantautore toscano ha realizzato in carriera, sia con la band che da solo, da “Peste” dell’88 a “Woda woda” del 1990, passando per “Stesso futuro” del 2002, “Tribù” del 2006, “Intossicato” ed “Eutòpia” del 2016.

«Sulla questione ambientale sono sempre stato sensibile – racconta l’artista – sin da ragazzo quando facevo parte dei boy scout, musicalmente già con i Litfiba nell’88 abbiamo inciso “Peste”, poi tanti altri pezzi legati a questo tema, sia in gruppo che da solo. Ho abbracciato spesso questo genere di cause, non mi reputo un integralista, ma è giusto avere un buon rapporto con Madre Terra e tutto ciò che ci circonda. C’è un rapporto ancestrale tra ogni individuo e il suolo che calpestiamo, dovremmo rendercene conto tutti».

Prodotto insieme a Luca Chiaravalli, il brano riprende in modo musicalmente inaspettato i concetti espressi dalla giovanissima Greta Thunberg, riportando alcune frasi campionante del suo primo discorso tenutosi a Katowice, in Polonia, nel dicembre del 2018 in occasione della COP24. Un pezzo che mescola la potenza e il ritmo del rock, del blues e del gospel, per dare vita ad un sound originale ed ipnotico, il tutto impreziosito dalle frasi della giovane attivista svedese e dai suoi condivisibili concetti.

«Greta mi ha colpito in maniera impressionante sin dal suo primo discorso di Katowice – prosegue Pelù – sentire questa ragazzina esprimere quei concetti in maniera così decisa è stato illuminante. Ho riascoltato più volte le sue parole, ha sicuramente aperto una porta importante per l’intera umanità. Non so come si evolverà Greta in questi anni, essendo così piccola, si troverà sicuramente davanti ad una serie di bivi. So che la sua famiglia la segue in maniera molto stretta, trovo sia una persona intelligente e che riesca ad esprimersi nel modo giusto».

Il video del brano verrà presentato in anteprima con un trailer, venerdì 11 ottobre a IMAGinACTION, il festival internazionale del videoclip che si terrà dall’11 al 13 ottobre a Ravenna. «Il mio impegno green è di lunghissima data – conclude il rocker fiorentino – per cui mi sento tranquillo con la mia coscienza, non sto cavalcando alcuna tendenza, continuo a fare e dire quello che ho sempre fatto e detto, non mi sento assolutamente opportunista. Divulgare il concetto che bisogna avere un rapporto di rispetto con il pianeta in cui viviamo è un messaggio assolutamente positivo, perché coinvolge tutti. Da questo punto di vista trovo che Greta abbia scatenato un’azione principalmente virtuosa, che mi auguro generi un effetto domino crescente e nel tempo».

Il prossimo 13 novembre partirà il “Benvenuto al mondo Tour, sei concerti in altrettante importanti città italiane, da Roma a Bologna, da Treviso a Milano, da Torino a Firenze. Piero Pelù sarà accompagnato sul palco dai Bandidos, alias: Giacomo Castellano “James Castillo” alla chitarra; Luca Martelli “Luc Mitraglia” alla batteria, ai cori e alle sequenze, Dado Neri “Black Dado” al basso e ai cori. I biglietti dei concerti, prodotti ed organizzati da Friends&Partners, sono disponibili in prevendita sul sito di TicketOne e nei punti di vendita e prevendita abituali.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.