venerdì 22 Novembre 2024

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“Gigante”, Piero Pelù e la parabola di un duro dal cuore tenero – RECENSIONE

Reduce dall’esordio sanremese, il rocker toscano riconquista pubblico e critica con ritmo e convinzione

Debutto al Festival per Piero Pelù, uno tra i pochissimi artisti che ancora non avevano calcato il palco dell’Ariston. “Gigante” è stato il giusto pretesto, il brano che rappresenta il suo presente, con qualche positivo riferimento al passato che non guasta. Un pezzo che parla di nascite e di rinascite, contaminato musicalmente dal guizzo elettronico di Luca Chiaravalli, che lo attualizza senza snaturarlo. A colpire è l’imponente carica interpretativa e l’energia che rendono la versione dal vivo decisamente più avvincente di quella in studio, caratteristica tipica dei veri performer. Incuriosisce e colpisce parecchio anche il testo, una dedica al nipotino Rocco da parte di un nonno decisamente rock.

“Tu sei il re di tutto e di niente” canta il cantautore toscano, in questa sorta di grintosa ninna nanna dai buoni propositi, una preghiera laica che riflette sul futuro e sulla vita che ci attende quando siamo piccoli, un cammino fatto di porte, di giostre, di castelli volanti, di draghi e di mostri. Il tutto impreziosito dal grido  “oh ehi oh eh” dello special, verso che richiama il vagito di un bambino, la cui fantasia lo rende un colosso, un titano, un Gigante” per l’appunto.

Versi spontanei, profondi e sentiti, il tutto impreziosito dall’ottimo arrangiamento e da una melodia orecchiabile che ti entra in testa a gennaio e ti lascia a dicembre, per questo motivo è importante sottolineare quando una canzone non ha stagione, funziona perché è bella e non perché si colloca in una determinata playlist. D’altronde Piero Pelù le mode non le ha mai seguite, semmai le ha lanciate… “con la fantasia di un bambino… gigante!”.

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Gigante | Video

Gigante | Testo

Spingi forte spingi forte salta fuori da quel buio
crescerai aprendo porte tutti i giorni stare pronti
tu sei molto di più di quello che credi di quello che vedi
tu sei il mio Gesù la luce sul nulla, un piccolo Buddha

Niente di proibito
tu sei benvenuto al mondo
è come una giostra la mente
tu sei il re di tutto e di niente… gigante
niente di proibito
sei pronto a cavalcare il mondo?
Fatti il tuo castello volante
con la fantasia di un bambino… gigante

Cavalcare draghi e mostri già ti penso dacci dentro
è un mestiere che conosco tutti i giorni stare pronti
tu sei molto di più di quello che credi di quello che vedi
tu sei il mio Gesù la luce sul nulla mio piccolo Buddha

Niente di proibito
tu sei benvenuto al mondo
è come una giostra la mente
tu sei il re di tutto e di niente… gigante
niente di proibito
sei pronto a cavalcare il mondo?
Fatti il tuo castello volante
con la fantasia di un bambino… gigante

Tu sei molto di più
di quello che vedi
di quello che credi
sei il mio asso tu
sei il mio Gesù
la luce sul nulla
mio piccolo Buddha

Il tuo non è un pianto
è il tuo primo canto
oh ehi oh eh

Niente di proibito
tu sei benvenuto al mondo
è come una giostra la mente
tu sei il re di tutto e di niente… gigante
spacca l’infinito e rubagli un minuto al mondo
per fare un castello volante
con la fantasia di un bambino… gigante
gigante!

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.