Analisi sul pezzo detentore del Premio della Critica Mia Martini del Festival di Sanremo 2020
Qualcosa di astratto espresso in maniera concreta e viceversa, questa la forza degli Eugenio In Via di Gioia (qui la nostra recente intervista) al secolo: il cantante Eugenio Cesaro, il tastierista Emanuele Via, il batterista Paolo Di Gioia e il bassista Lorenzo Federici. “Tsunami” si è aggiudicato il prestigioso Premio della Critica Mia Martini per la sezione Nuove Proposte… non a caso, anzi, più che meritatamente, grazie ad una produzione a dir poco sorprendente (firmata da Dardust) e ad un testo per nulla retorico o scontato. Il brano, contenuto all’interno dell’omonimo disco “Tsunami (Forse vi ricorderete di noi per canzoni come)”, racconta l’onda anomala di notizie che quotidianamente ci travolgono, flutto che le stesse persone si ritrovano a loro volta a dover cavalcare per sentirsi parte integrante del sistema e della società.
Attraverso le righe di questo pezzo, apparentemente scanzonato, viene lanciato un segnale importante, un invito a riflettere sul fatto che ognuno di noi, in realtà, è un potenziale veicolo di messaggi sia positivi che negativi, in questa grande catena chiamata comunità. Ecco come un semplice “cha cha cha” assume un valore simbolico per mettersi in discussione, in gioco, in ballo, per non restare indifferenti, vittime dei tempi, impassibili dinnanzi allo scorrere dei giorni e degli eventi. E’ proprio vero, a volte ci sentiamo come “Lego in mezzo al traffico di Playmobil”, fuori luogo o semplicemente fuori sincrono con i tempi.
Questa estrema semplificazione a cui siamo continuamente esposti non fa altro che farci perdere il focus delle cose importanti, quasi come se la complessità fosse un morbo da debellare, quando invece è l’aspetto più affascinante e straordinario dell’umanità stessa. Una canzone può e deve smuovere questo tipo di pensiero, magari travestendosi di folclore per arrivare con più semplicità, proprio come il caso di “Tsunami“, un’analisi accurata e allegorica della nostra società, travolta dalla futilità e da contenuti di poco conto, maltrattata dal distacco e dall’indolenza.
Attraverso le loro produzioni, gli Eugenio In Via Di Gioia pongono l’accento sui cambiamenti sociali e climatici senza fare del facile allarmismo, bensì del propositivo e iconico pop, con continui e lungimiranti riferimenti alla contemporaneità, strappando un pensiero e un sorriso. Come accade per chi cerca di proporre qualcosa di nuovo, di intuitivo e di geniale, il rischio di non essere di primo acchito compresi è dietro l’angolo, ma alla lunga premia e porta lontano. Se l’obiettivo era quello di far muovere a tempo e in contemporanea i neuroni e le natiche, credo che sia stato perfettamente centrato. Nel dubbio “cha cha cha”.
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Tsunami | Video
Tsunami | Testo
Siamo figli di Steve Jobs e del T9
siamo Lego in mezzo al traffico di Playmobil
siamo strade pulite sotto
un cielo pantone
campi sintetici calzini bianchi di cotone
ed anche ad occhi chiusi
non è detto che dormiamo
e stando più vicini non è vero che parliamo
è solo un’impressione
sulle pellicole in bianco e nero
subito dopo il flash
noi siamo già scomparsi
da quando la gente non si trova più
ci siamo bastati
da quando il fuoco non brucia più
siamo disorientati
da quando Archimede non eureka più
siamo affondati
da quando la ruota non è girata più
siamo quadrati
siamo quadrati
Guarda lo tsunami che travolge la città
dentro la mia testa calma piatta
guarda lo tsunami che travolge la città
mentre tutto intorno affonda qui si balla
cha cha cha, cha cha cha
Siamo le nostre vite nei corpi degli altri
siamo figli di Jim Carrey in Truman Show
ed anche ad occhi chiusi
non è detto che dormiamo
e sempre più vicini non è vero che parliamo
il vento soffia forte
in una sola direzione
il mare si ritira
siamo rimasti soli
Guarda lo tsunami che travolge la città
dentro la mia testa calma piatta
guarda lo tsunami che travolge la città
mentre tutto intorno affonda
qui si balla, cha cha cha
qui si balla qui si balla
cha cha cha, cha cha cha
qui si balla qui si balla
cha cha cha, cha cha cha
Nico Donvito
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