venerdì 22 Novembre 2024

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DiMaio: “Gloria? Una versione per regalare tre-quattro minuti di spensieratezza” – INTERVISTA

A tu per tu con l’interprete romano, in uscita con la sua personale rivisitazione di “Gloria“, storica hit di Umberto Tozzi

Cantante, attore, sopranista e tenore, questo e molto altro ancora è Maurizio Di Maio, meglio conosciuto con lo pseudonimo di DiMaio, artista che fa della sperimentazione e della ricerca il suo marchio di fabbrica. “Gloria” è il suo nuovo singolo, nonché cover del celebre brano di Umberto Tozzi, firmato in coppia con Giancarlo Bigazzi e pubblicato nel 1979. Il pezzo, disponibile in radio e negli store digitali dallo scorso 3 luglio, si avvale dell’originale arrangiamento del Maestro Carmelo Patti e della supervisione artistica di Dario Faini, meglio conosciuto con gli pseudonimi di Dardust e DRD, anticipando l’uscita del nuovo progetto discografico, intitolato “2me”, prevista subito dopo l’estate.

Ciao Maurizio, benvenuto. Partiamo da “Gloria”, com’è nata l’idea di rivisitare a tuo modo questa autentica hit della musica italiana?

«L’idea è nata insieme a Dario Faini, supervisore artistico del progetto, volevamo mettere all’interno dell’album un brano conosciuto in tutto il mondo, che rappresentasse l’Italia, la nostra nazionalità. La scelta è ricaduta su “Gloria” perché, nella rivisitazione fatta dal maestro Carmelo Patti, abbiamo trovato quello che per noi era l’arrangiamento migliore, la versione più originale, per questo ci ha subito convinto. Abbiamo scelto di pubblicarlo come singolo perché, dopo questo momento così delicato, mi piaceva l’idea di uscire con un pezzo che lanciasse un messaggio di positività, di leggerezza, per regalare quei tre-quattro minuti di spensieratezza».

Com’è lavorare con Dario Faini?

«Lavorare con Dario è un privilegio, credo che lui sia un piccolo genio, mi piace chiamarlo così (sorride, ndr), perché possiede la capacità di rinnovarsi continuamente, rivestendo ogni singolo progetto con un brano volto a mettere in risalto le qualità di ciascun artistao. Ci siamo conosciuti lavorando per lo stesso spettacolo, ci siamo trovati sin dall’inizio, siamo diventati amici, l’idea di questo mio progetto è nata insieme, ci piaceva l’idea di unire questi nostri due mondi».

Gloria” anticipa l’uscita di “2me”, cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?

«Sono molto contento di questo lavoro, perché credo mi rappresenti al cento per cento. Il mio precedente album “Debut” è stato un bellissimo esperimento, perché riprendere delle arie come quelle di Vivaldi, Haendel e Caccini, insomma, può essere considerata un’impresa abbastanza ardua, che mi ha regalato grandissime soddisfazioni. D’altro canto, sentivo il bisogno di raccontare altre sfumature di me, per questo ho scelto come titolo “2me”, perché all’interno troverete sia il registro tenorile da sopranista ma anche quello un po’ più pop, proposti insieme per la prima volta anche con dei brani inediti. Tra gli autori dei pezzi, ho la fortuna di avere delle firme importanti, come appunto Dario Faini, ma anche Antonio Galbiati, Giuseppe Anastasi e Marco Guazzone, che ha composto un pezzo a cui tengo moltissimo, che si intitola “Chiudi gli occhi” e che, con ogni probabilità, sarà il singolo che traghetterà l’uscita del disco. In quel brano è racchiuso davvero il sapore dell’intero progetto».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.