venerdì 22 Novembre 2024

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“Maleducata”, il sexy-punk-country-rock di Achille Lauro – RECENSIONE

Disponibile in radio e sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 17 settembre, il nuovo singolo dell’eclettico artista romano

Dove eravamo rimasti? Ah sì, tra una pallottola e un twist. Il viaggio nel tempo di Achille Lauro prosegue nuovamente sotto il segno del rock, ma senza ripetersi. “Maleducata” è il titolo del nuovo singolo che anticipa l’uscita di 1969 – Achille Idol Rebirth, riedizione del fortunato disco che lo ha visto affermarsi definitivamente sulla scena mainstream nazionale.

Il brano, scelto come soundtrack della terza stagione della serie “Baby” di Netflix, si spinge ulteriormente oltre, il risultato è nuovamente spiazzante, un po’ punk, un po’ country, un po’ rock. Bando alle etichette, tutto può essere riassunto ormai in un unico Lauro-style, inconfondibile e ben riconoscibile, frutto di un’attenta ricerca e di un viaggio in continua evoluzione.

Non conosce freni inibitori Achille Lauro, sia per quanto riguarda il sound, ma anche per quanto concerne la sua poetica ispirata e fuori controllo, a metà tra la provocazione e il nonsense. Nei suoi versi l’artista mescola glamour e paradosso, in un perfetto mix originale e innovativo. Lussuria ed eccessi fanno da sfondo ad una narrazione futurista, avanti anni luce e, proprio per questo, a tratti criptica e indecifrabile.

“È un genio però…”, queste le prime parole che vengono in mente ascoltando Maleducata, audace quanto intuitiva, una via di mezzo tra ciò che ti aspetti dal suo personaggio e l’effetto sorpresa che, puntualmente, non manca mai nelle sue produzioni. Il risultato soddisfa tutti e cinque i sensi, consolidando una piena, consapevole ed ermetica dimensione artistica.

Chiudi gli occhi e ti immagini un mondo, tra metafore fantasy e riferimenti cinematografici, al punto che le sue canzoni non hanno bisogno di videoclip, perché te li giri e te li monti da solo nella tua testa, essendo la sua scrittura parecchio illustrativa. Te lo immagini a fare pole dance sul bancone di un night club di Manhattan, proprio come nel film “Le ragazze del Coyote Ugly”, al punto che ce lo vedrei benissimo come protagonista di un eventuale sequel.

Ancora una volta Achille Lauro centra l’obiettivo, sbalordisce e lascia di stucco, ribadisce senza replicare, proponendo qualcosa che ancora non esiste in natura, qualcosa a metà tra Nino D’Angelo, Axl Rose e Shania Twain. Apprezzabile il cambio di registro vocale, questo lo rende ancora più camaleontico di quanto potevamo pensare, un abile trasformista dall’identità istrionica e conturbante.

© foto di Luca D’Amelio

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Maleducata | Audio

Maleducata | Testo

Sì voglio una stupida sigaretta
sì sono una stupida coniglietta
ho lasciato il cervello nella mia cameretta
sì sono cresciuto sì dentro una gabbietta

Quand’esco metto sempre una passata di smalto
oh mio Dio, ‘sto cesso è pieno di Borotalco
e tu ti stai truccando come una ballerina
stai bevendo un tè speciale con la tua amica, oh sì

Sì ti voglio sempre così
sì ti voglio sempre così
sì ti voglio sempre così
sì ti voglio sempre così

Sì ti voglio sempre così
davvero fammi male
ora che sto qui con te
sì l’amore uccide
sei il mio sicario
vai ti voglio sempre così
maleducata

Ti voglio sempre così
oh no no
ti voglio sempre così

Sì sono una stupida bambolina
sì ti prego affogami nella tua piscina
le regalo il cuore sì così lo cucina
strappa la mia pelle sì
mettila in vetrina
scattami una foto sì
sono una modella
sfila sul mio corpo
sì come in passerella
di notte vanitosa
di mattina aggressiva
di giorno una monella
e una bambina cattiva

Sì cose da femmina
ti voglio sempre così
cose da femmina
oh mio Dio
cose da femmina
ti voglio sempre cosi
cose da femmina

Sì ti voglio sempre così
davvero fammi male
ora che sto qui con te
sì l’amore uccide
sei il mio sicario
vai ti voglio sempre così
maleducata

Sì ti voglio sempre così
maleducata
fammi male ora che sto qui
maleducata
sì l’amore uccide
sei il mio sicario
vai ti voglio sempre così

Scoiattolina sexy
oh yeee
toglimi gli indumenti
oleeè
non vado bene a scuola
no, niente patente
mi sto spogliando in bagno
sì, ripetente
oh sì sì

Ti voglio sempre così
oh mio Dio
ti voglio sempre così
oh yeee yeee
ti voglio sempre così
ti voglio sempre così

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.