giovedì 21 Novembre 2024

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Oni One: “Fa ciò che vuoi e non pensare a quello che vogliono gli altri” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane rapper romano, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “Drift”

A pochi mesi dalla nostra precedente intervista, ritroviamo Ethan Dante, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Oni One, per parlare del suo nuovo singolo “Drift”, disponibile a partire dallo scorso 12 novembre. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Ethan, bentrovato. Partiamo dal tuo singolo d’esordio “Drift”, cosa racconta?

«Racconta la realtà della strada, in maniera anche abbastanza esplicita, e cosa non va fatto: tradire». 

C’è un verso che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio l’intero senso del brano?

“La strada mi ama, io sono completo. Non parlo, non vedo, non sento”».

Oni One Drift

Un pezzo prodotto da DaGlock e impreziosito dalla partecipazione di Tony Effe, come ti sei trovato con loro? 

«DaGlock è mio fratello e il mio produttore, con lui ho un rapporto di stima e fiducia che non potrei avere con nessun altro. Penso sia uno dei producer più talentuosi del momento, ha solo 17 anni ma ha già uno stile ben definito che insieme al mio rende il pezzo ancora più esplosivo. Tony è un amico, apprezza molto la mia musica e per questo ha scelto di collaborare al videoclip. Mi ha fatto molto piacere». 

“Drift” arriva a pochi mesi dall’uscita del tuo disco d’esordio “Grizzly”, cosa aggiunge al tuo percorso?

«Ora si apre un nuovo capitolo, questo è solo l’inizio. Sto arrivando!». 

Cosa aggiungono alla narrazione le immagini del videoclip diretto da Tahir Hussain?

«Tahir Hussain è un visionario, nonché un caro amico e un collaboratore. Lavoro insieme a lui dal primo videoclip, siamo cresciuti artisticamente ogni giorno di più e si sa: squadra che vince non si cambia».

Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano?

«È il mio sfogo, il mio lavoro, la mia unica cara amica che sa capirmi al 100%. É necessaria e mi fa sentire vivo e libero». 

A livello di ascolti, tendi a cibarti di un genere musicale preciso oppure ti reputi abbastanza onnivoro?

«Ascolto di tutto, ovviamente prediligo il rap e la musica urban».

Dopo aver collaborato con Pyrex, FSK, Boro Boro e Tony Effe, hai un feat. dei sogni?

«Sono soddisfatto delle collaborazioni che ho fatto ma ne farò sicuramente di nuove. Ci sono dei sassolini che vorrei togliermi ma li tengo per me, se dovessi parlare del mio “featuring dei sogni” ti direi Anuel AA al momento». 

Per concludere, qual è l’insegnamento più importante che pensi di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Fa ciò che vuoi e non pensare a quello che vogliono gli altri».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.