La cantautrice si racconta a cuore aperto
Abbiamo raggiunto telefonicamente Giulia Ananìa, cantautrice, autrice e poetessa che con la sua scrittura naviga a vele spiegate all’interno del panorama musicale italiano. Naturalmente abbiamo parlato di quella sensibilità che nei nostri giorni sembra a volte mancare, di sentimenti da proteggere, nel dettaglio di alcune canzoni (qui un approfondimento su “Come l’oro”) e della sua poetica in generale. Giulia ha da poco raccolto le sue poesie all’interno di un libro: “L’amore è un accollo”.
Ciao Giulia, benvenuta su Recensiamomusica, citando proprio una tua canzone ,“La mail che non ti ho scritto”, ti chiedo come stai “nella vita in cui tu stai”, perché sì, noi non ci conosciamo ma attraverso le tue parole è come se un po’ già ti conoscessi…
<<Che bello grazie, vedi, tramite le canzoni si riesce a raccontare quello che magari a voce non saprei dirti facilmente. Questo è un periodo molto complicato per chi lavora nel mondo dello spettacolo perché tutto è bloccato. In generale comunque sto bene, sono contenta>>.
Da cantautrice, scrittrice e poetessa pensi che questo lockdown fisico per molta gente sia anche un lockdown emotivo? Oppure esiste un modo per proteggere questa emotività?
<<Per me la vita senza emotività non è vita. Intorno vedo purtroppo sempre maggior cinismo e più passano i giorni senza concerti, spettacoli teatrali o cinematografici più gli animi delle persone diventano aridi. Il nostro Paese non ha investito molto negli ultimi anni sul versante culturale ed emotivo. Diciamo che questo lockdown ha dato un po’ una mazzata finale, nel senso che sono tutti chiusi in casa a guardarsi serie TV e di base questa cosa un po’ mi preoccupa. Personalmente mantengo sempre un livello di emotività molto attivo, non potrei farne a meno. L’importante è che anche gli altri riescano a farlo e che questa sia soltanto una piccola pausa. Non dobbiamo dimenticarci di cosa sia la vita>>.
Sono tante in effetti, Giulia, le persone che alternano picchi di emotività a momenti di buio, di deserto
<<È ovvio, non è la stessa cosa seguire un evento online. È normale che poi ci si chiuda nei nostri gusci aspettando che arrivino tempi migliori ma allo stesso tempo quando in estate c’era ampia libertà non ho visto gente correre a concerti e teatri, anzi. Questo atteggiamento un pochino mi ha deluso, è mancato il rispetto nei confronti dei tanti artisti che sono stati i primi ad organizzarsi per fare concerti sulle terrazze o online. Quando c’è stato il momento di sostenere cinema e teatri sono stati in molti a preferire l’aperitivo e questo mi ha fatto dispiacere>>.
Venendo invece alla tua poetica e al tuo stile di scrittura, è di recente uscita la tua raccolta di poesie, un libro intitolato “L’amore è un accollo”. Qualche anno fa Nek ha dato voce ad una canzone che hai scritto e che definisce un amore “Differente”. L’amore differente è un accollo Giulia?
<<Beh, l’amore differente rientra sempre nella categoria “l’amore è un accollo”. Definendo l’amore accollo non sto dicendo una cosa brutta, ma il contrario. L’amore è un accollo significa che l’amore è un impegno e come tale è qualcosa di vero, bello e sostanzioso. ‘Differente’ dice “il mio amore è differente, non ha bisogno di per sempre” e significa di base che dove c’è l’amore, c’è l’amore. Punto, c’è poco da fare. E dove c’è l’amore c’è anche un po’ di accollo perché di quel sentimento devi prenderti cura. Per esempio anche quando sei single devi sempre coltivare la parte di te che si innamora, se no muori>>.
Ci si innamora di persone senza dubbio, ma anche di attività, lavori, sport…
<<Ci si innamora della vita>>.
A proposito di ‘Differente’, quale atmosfera stavi vivendo dentro di te quando hai scritto questo brano?
<<Me lo ricordo benissimo perché giro sempre con un taccuino su cui segno frasi che mi vengono in mente o che ascolto in giro o leggo su un muro perché ho proprio un’ ossessione per le parole. Ero in Francia, a Marsiglia, stavo parlando con un ragazzo che all’improvviso se ne esce con “il mio amore è differente” e mi colpì tantissimo. La canzone poi è nata in un piccolo studio in un’oretta, di getto, con Davide Simonetta, un autore molto bravo. A Filippo è piaciuta subito, mentre la cantava si commuoveva>>.
Anche in Arena si commosse dopo averla cantata…
<<Si, probabile, è una canzone a cui Nek tiene molto. A me piace tantissimo risentirla e sono totalmente d’accordo con quello che dico nel testo>>.
Hai parlato di Marsiglia, penso di non sbagliare se dico che proprio lì hai girato il clip di una tua canzone “Le stelle cadono”
<<Si esatto, prima dell’emergenza sanitaria ero a Marsiglia, una città in cui sto molto bene perché è mediterranea, ha quel calore italiano di cui mai potrei fare a meno ed è soprattutto una città-mondo, a differenza del nostro Paese. Marsiglia è un ottimo esempio di città in cui stare e io giro in mezzo a questa umanità così varia di tante nazionalità diverse a chiedere alla gente che cosa sia l’amore. Il video rappresenta proprio questi momenti>>.
E le grandi distanze, le stanze vuote di cui parli nel brano e che oggi sembrano ancora più attuali…
<<È vero! Assolutamente. Il periodo che stiamo attraversando ci porta a leggere tutto in modo nuovo e diverso. Le canzoni di un tempo adesso possiamo ascoltarle avendo in mente una nuova visione. Oggi vedere un film con scene in cui le persone sono vicine e si abbracciano ci sembra subito strano, proprio perché è tutto nuovo>>.
Te lo dico proprio in confidenza, tanto poi questo non finirà nell’intervista (rido convinto). Ad inizio settembre ho iniziato a frequentare una ragazza e naturalmente portavamo entrambi la mascherina, mantenendo le distanze come giusto che fosse. In un periodo dove un sacco di amori si perdono e si spengono, altrettanti non nascono per l’incomunicabilità che può derivare dalla mascherina, dalla mancanza di sorrisi e contatto, io ho trovato un sentimento vero, sincero oltre la superficie.
<<Ma sei un grande, una delle dieci persone al mondo probabilmente (ride ). Considera che con Marta Venturini, produttrice con cui lavoro tantissimo, abbiamo scritto proprio un musical sul Covid e tutto gira intorno a questi due innamorati che si conoscono in questo periodo. Magari eravate voi due>>.
In conclusione vorrei una tua riflessione sulla comunicazione dei sentimenti. Oggi se esprimi un sentimento con educazione ti guardano come l’alieno di turno, debole e sfigato. Tu cosa pensi?
<<Io sono e sarò sempre dalla parte dei romantici. I preconcetti stupidi ci ingabbiano e non ci fanno vivere la vita. Credo che la poesia si possa trovare ovunque, anche nell’immondizia, anche in un momento difficile. Ma è quello che ti rende vivo. Vivere è provare dei sentimenti, dirseli, cantarseli, in tutti i modi>>.
Revisione Web
Ultimi post di Revisione Web (vedi tutti)
- Lady Gaga, fuori il nuovo album “Harlequin” - 29 Settembre 2024
- Achille G, Baby K e Villabanks, tutto in “Una notte” - 16 Luglio 2024
- Green Valley Pop Fest, Alessandra Amoroso, Irama e Tony Effe tra gli ospiti - 16 Luglio 2024
- Singoli, le nuove uscite della settimana - 14 Luglio 2024
- Spotify, gli album ed i singoli più ascoltati della settimana 28/2024 - 13 Luglio 2024