Recensione del nuovo singolo del cantautore romano
L’artista che scava nel proprio intimo, apre una finestra sulla propria anima, fa un viaggio introspettivo togliendo qualsiasi filtro tra sé stesso e l’ascoltatore. È questo l’obiettivo, centrato, di Niccolò Fabi nel nuovo singolo “Andare oltre“, in radio e su tutte le piattaforme digitali dallo scorso venerdì 2 settembre.
Analisi del testo |
Al centro c’è la separazione dall’ex moglie, tra la voglia di ricominciare, l’attesa di un perdono e la paura di far entrare un’altra persona nella propria vita. Le strofe sono un continuo susseguirsi di immagini all’apparenza semplici, ma che nel loro insieme danno vita a un discorso alquanto commovente. Ci sono tutti i rituali del caso di quando ci si vuole aprire a un mondo nuovo, quindi “uscire la sera“, “comprarsi i vestiti“, gli “inviti a cena nei ristoranti“, le chiacchiere sugli “amori passati” e i “film preferiti“. Tutto ciò che anticipa una nuova conoscenza e che arriva al suo estremo compimento nell'”aprirsi di notte in un letto, entrare in un corpo diverso“, con la voglia a quel punto di scoprire se “sarà una stella cadente o una storia per sempre?“.
Perché ricominciare porta a voltare pagina senza comunque dimenticare. A pensare se sia giusto o no “permettere a un altro di occupare il nostro spazio“, costringendolo a dover combattere con i propri fantasmi del passato. È infatti inevitabile lo sguardo a ciò che è stato e non potrà più essere, a un amore che non è riuscito ad andare oltre i problemi, al fallimento della vita di coppia che costringe a “mascherare il dolore“. Si vive nell’attesa di un perdono da parte della persona che si amava e che è rimasta ferita: “Tu mi perdonerai mai?“.
Il protagonista sembra aver già superato questa inquietudine in un finale in cui dichiara di essere “già al di là del ponte“, ma allo stesso tempo si sente colpevole di aver in qualche modo sostituito ciò che c’era prima. “La mia condanna lo sai è andare oltre” è il verso che chiude il brano, fotografia di un equilibrio non ancora del tutto trovato.
Sonorità e giudizio finale |
Musicalmente, vengono ricalcati gli ultimi lavori di Fabi, con tinte volutamente scarne, minimali e senza sovrastrutture. Il cantautore lavora con chitarra e voce per trovare un ancor maggiore filo diretto con il proprio pubblico. Qui aggiunge però per la prima volta l’orchestra, la Notturna Clandestina del Maestro Enrico Melozzi (presente anche all’imminente debutto solista di Fabi all’Arena di Verona), abile nel dare solennità soprattutto nel crescendo di archi tra strofe e ritornelli, senza risultare comunque mai invasiva e senza togliere il focus sull’intimità generale data al brano.
“Andare oltre” risulta così una delle canzoni emotivamente più potenti degli ultimi anni. Profonda, struggente, senza filtri, sconvolgente per la sua verità. Niccolò Fabi in fondo è questo: un’assoluta trasparenza nel saper raccontare i propri sentimenti, in grado di lasciare completamente disarmato l’ascoltatore.
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Nick Tara
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