La FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) ha rilasciato le top 100 dei singoli e degli album più venduti di questo 2016 in Italia. Contemporaneamente sono state svelate anche le classifiche dei brani più trasmessi in radio che, si sa, costituiscono ancora un grande aiuto per la diffusione di musica ed hanno il potere di innalzare ad hit una canzone come quello di farla passare del tutto inosservata. Un’annata di grande crisi nelle vendite sotto molti punti di vista considerato che fino ad inizio dicembre nessun album aveva superato la soglia delle 100.000 copie corrispondente ad un doppio platino. Un flop colossale per molti degli ambiti coinvolti in questa logica a partire dal Festival di Sanremo, davvero molto povero di successi discografici e radiofonici, fino ad arrivare ai talent che mostrano segni di grande sofferenza. Ma vediamo nel dettaglio chi si può catalogare come “vincitore” e chi come “vinto” in questo difficile enigma delle vendite e dei passaggi radiofonici:
Qui è possibile recuperare le intere classifiche ufficiali di vendita comunicate dalla FIMI e qui quelle dei passaggi radiofonici monitorati da Earone
I PROMOSSI:
I VINCITORI:
Mina e Adriano Celentano. Il loro album, Le migliori, è stato sicuramente il vero evento musicale dell’annata promettendo grandi cose anche per l’anno novello. Da veterani della musica italiana sono stati in grado di rinnovarsi e di mostrarsi tremendamente attuali pur mantenendo la loro aurea sacrale. Il pubblico li premia mettendoli alla numero 1 della chart degli album più venduti dell’anno con nemmeno due mesi di vita. Dal versante dei singoli non fanno scintille (anche se “Amami amami” ormai è prossimo al disco d’oro) ma è comprensibile visto che il loro pubblico non è di certo quello che scarica la musica da iTunes (o ancor meno la ascolta su Spotify). La più forte tradizione italiana.
Tiziano Ferro. Il suo Il mestiere della vita (qui la mia video-recensione) è uscito appena un mese fa eppure si trova già al numero 2 dei dischi più venduti dell’intera annata (anche se qualcuno avrebbe scommesso direttamente sul numero 1). Tiziano i numeri continua a farli non temendo la crisi discografica e dunque ri-eccolo ancora alla posizione 30 della stessa classifica con TZN-The best of Tiziano Ferro, la raccolta di successi uscita nel 2014 (non so se mi sono spiegato: raccolta di 3 anni fa). Tra i singoli piazza alla posizione numero 91 Potremmo ritornare (qui la mia recensione), già disco di platino digitale, che poi va alla grandissima anche in radio dove si piazza alla 23 dell’airplay annuale italiano (66° posizione generale) In radio, poi, continua ad andare alla grande anche Il vento, ultimo singolo della raccolta “TZN” che si piazza alla 54° posizione dell’airplay italiano. Il re del pop.
Alessandra Amoroso. E’ la reginetta dell’anno grazie ad un’inedita veste spensierata e ad un album uptempo capace di tirar fuori tinte diverse dalla grande voce di quest’interprete. Vivere a colori (qui la mia recensione e qui la video-recensione) è il quinto disco più venduto dell’anno (dopo aver passato praticamente 11 mesi al comando) confermando la salentina come la donna più in voga della nostra musica. Il grande botto viene però dal reparto singoli (vero asso nella manica di quest’ultimo progetto discografico) dove Alessandra fa davvero numeri che non era mai stata in grado di fare nel digitale: Comunque andare è la sua hit assoluta che la porta al 31° posto tra i singoli più venduti (3° tra gli italiani dietro solo ai fenomeni J-Ax/Fedez e Rovazzi) e al 9° dell’airplay nazionale (33° nella chart dei passaggi totalitari compresi gli internazionali); Vivere a colori in radio si piazza alla 22 italiana (65° generale) insieme a Sul ciglio senza far rumore (qui la mia recensione), alla 50 italiana, e Stupendo fino a qui che resiste alla 78° italiana malgrado esser uscito nel 2015. Regina delle classifiche.
LE CONFERME:
Marco Mengoni. Aveva finito il 2015 con il botto prolungando la scia per tutta la prima parte della nuova annata per poi sfumarla in periodo estivo dove non ha trovato una hit alla sua altezza. I riflettori si accendono su di lui alla fine dell’autunno con un greatest hits arricchito di qualche inedito. Il suo rimane, comunque, uno dei nomi più in alto al momento confermando quanto di buono fatto finora. Tra gli album piazza Le cose che non ho (qui la video-recensione) al numero 14, la raccolta Marco Mengoni Live (qui la video-recensione) al 15 e Parole in circolo (qui la video-recensione) alla 70 firmando una magica triplette. Tra i singoli ancora buonissimi risultati per il “Re matto” (anche se ultimamente ha perso gran parte della sua pazzia) che si aggiudica il 6° singolo italiano più venduto con Ti ho voluto bene veramente (43° generale) e il 12° con Parole in circolo (85° generale). In radio scintille con Solo due satelliti (11° italiano, 37° generale) “Parole in circolo” (15° italiano, 48° generale) Sai che (35° italiano, 82° generale; qui la recensione) e “Ti ho voluto bene veramente” (59° italiano). La promessa confermata.
Max Gazzè. Essere in cima alle classifiche per un musicista particolarmente “ribelle” non è semplice ma Gazzè ogni volta stupisce proponendo qualcosa di diverso dalla massa ma che contemporaneamente funziona addirittura di più di ciò che propone la massa (con tanto di copia-incolla a non finire). Con l’album Maximilian uscito nell’autunno del 2015 ottiene la 50° piazza della top100 degli album ma il grande botto viene ancora una volta dai singoli: Ti sembra normale arriva alla posizione 98 dei singoli più venduti nell’annata (18° italiano) e in radio si piazza al numero 4 dei brani più trasmessi risultando l’italiano meglio piazzato. Alla grande anche La vita com’è (84° generale – 36° italiano pur essendo uscito nell’autunno del 2015), Mille volte ancora (58° italiano) e Teresa (97° italiano). L’unicità premia.
J-Ax e Fedez. Continuano a dominare su ogni fronte confermando il fatto che la loro musica funziona e, soprattutto, piace. Il 2016 è stato probabilmente solo l’antipasto ma intanto Vorrei ma non posto è il singolo italiano più venduto dell’annata (5° generale) mentre Assenzio, in duetto con Stash e Levante, è il 17° (97° generale). In radio il primo arriva al 7° posto generale (3° italiano) mentre il secondo ha il tempo di risalire la classifica fino al 73° posto nella chart italiana.
Resistono in classifica anche vecchi lavori individuali dei due rapper: Pop-Hoolista (qui la video-recensione) di Fedez, album uscito nel 2014, è ancora il 94° disco più venduto dell’anno di cui il singolo Beautiful disaster, in duetto con Mika, è ancora al numero 79 della chart dei singoli più venduti (10° italiano). J-Ax conserva in classifica al numero 74 Il bello di esser brutti, album del 2015, e al 91 J-Ax & friends, speciale raccolta uscita quest’anno raccogliendo tutte le collaborazioni del rapper. Tra i singoli al 64 (8° italiano) si piazza il duetto con Bianca Atzei sulle note di Intro. Monopolizzano la classifica con furbizia e attenzione al mercato.
LE VECCHIE GLORIE:
Pooh. Chiudono la loro storia cinquantennale in grande stile con una réunion e un’estate di concerti che li conferma intramontabili anche nelle vendite dove piazzano il loro speciale cofanetto Pooh 50- L’ultima notte insieme all’11° posto degli album più venduti (10° tra gli italiani) e la raccolta The collection 5.0 al numero 58 (45° disco italiano). Sulla scia di questo successo viene rimandato anche in radio il celebre successo Noi due nel mondo e nell’anima che arriva ad occupare la posizione 98 nell’airplay nazionale. Intramontabili.
Renato Zero. Si conferma una delle glorie intramontabili della nostra musica: Alt è il 18° disco più venduto dell’anno (il 15° italiano) e Arenà il 59° (46° tra gli italiani). Entra alla 59° posizione dell’airplay radiofonico il singolo apripista Chiedi raggiungendo la 57° posizione tra gli italiani. Immortale.
Vasco Rossi. Si riprende all’ultimo con la raccolta Vascononstop che scala la classifica fino alla 4° posizione degli album più venduti dell’annata mentre Tutto in una notte – live Kom 2015 si attesta al numero 19 (16 considerando solo gli italiani). In radio fa centro con un ispirato singolo, Un mondo migliore, che risulta essere il 20° brano più passato del 2016 tra gli italiani (55° nella generale), seguito al 49 da Il blues della chitarra sola. Anno di raccolte.
Fiorella Mannoia. Le aspetta un grande 2017 sulla scia di un promettente 2016 che le ha regalato non poche conferme: l’album Combattente ha esordito sul finire dell’anno fino ad arrivare alla posizione numero 28° tra i dischi italiani più venduti dell’anno (32° generale) mentre in radio Perfetti sconosciuti si è piazzato alla posizione 82 dei brani italiani più trasmessi seguito da Combattente (qui la recensione) alla 86. Regina eterna dell’interpretazione.
LE NOVITA’:
Elodie. Forse l’unica buona sorpresa dall’ultima stagione dei talent-show italiani. Non ottiene i grandi numeri dei suoi predecessori ma bisogna considerare che lei Amici non l’ha vinto effettivamente e quindi le si può perdonare una partenza non esplosiva; con il 2017 si capirà se è destinata a restare o a sparire lentamente. Nel frattempo il suo disco d’esordio, Un’altra vita (qui la video-recensione), è il 33° disco più venduto della stagione (29° italiano) mentre in radio la sua Amore avrai arriva alla posizione 60°, tra gli italiani, dei brani più trasmessi nell’airplay. La novità più speranzosa.
Alessio Bernabei. E’ perlomeno sul podio dei reali vincitori dell’ultimo Festival di Sanremo conclusosi con risultati di vendita quanto mai magri. L’ex Dear Jack esordisce con l’album più venduto della kermesse: Noi siamo infinito (qui la video-recensione e qui l’articolo della recensione) arriva al 47° posto generale (38° italiano) mentre il singolo omonimo si piazza al 95° posto (16° italiano) dei più venduti. In radio il singolo sanremese è il °96 più trasmesso (44° tra gli italiani), Io e te = la soluzione arriva al 94° posto italiano e Due giganti al 77° della medesima chart. Ri-esordio positivo.
Marracash e Guè Pequeno. Per la serie “collaborazioni tra rapper” anche Marra e Guè dicono la loro con il loro album, Santeria, che ben si comporta in classifica: 24° disco più venduto dell’anno (21° generale). Tra i singoli l’apripista Nulla accade fa faville arrivando al 9° posto dei brani italiani più comprati (74° posto generale) mentre Insta love si piazza all’11° (84° generale). Le radio non li considerano proprio e nessun loro brano entra nella top100 dell’airplay radiofonico non impedendone comunque il successo. Il rap italiano più “rap”.
Francesca Michielin. E’ sicuramente la vincitrice morale di Sanremo 2016: Di20are (qui la video-recensione), la ristampa sanremese del suo ultimo album arriva alla posizione 55 della chart degli album più venduti (43° disco italiano) mentre la sua hit festivaliera, Nessun grado di separazione, si piazza alla posizione 63 (7° brano italiano) presentandosi come la canzone più venduta del Festival. In radio il brano sanremese si piazza al 10° posto della chart dei singoli italiani più trasmessi nell’airplay nazionale (34° internazionale) mentre Un cuore in due si ferma alla posizione 69. Un buon potenziale che può crescere.
Benje e Fede. Non c’è niente da fare quando gli ormoni decretano chi deve stare in testa alle classifiche non ci si può opporre. E’ il loro momento e colgono (giustamente) la palla al balzo provando a guardare anche oltre (gli va riconosciuto) provando a innalzare il loro livello (tanto si fa presto). Si portano a casa il 10° e il 34° disco più venduto dell’anno con 0+ e l’esordiente 20:05 datato 2015. Tra i singoli ci risparmiano i grandi numeri forse anche grazie alle radio che non li considerano proprio. La nuova frontiera del pop nazionale.
Fabio Rovazzi. E’ la vera novità dell’annata con i suoi due tormentoni che hanno fatto muovere chiunque impazzando sul web. Andiamo a comandare è il secondo brano più venduto dell’annata tra gli italiani (11° nella chart internazionale) e va benone anche in radio (considerando il genere è già un successo che sia in classifica) arrivando fino alla posizione numero 98 generale (46° italiana). Per Tutto molto interessante nessuna traccia in classifica ma magari nella chart del 2017 qualche cosa comparirà… Il fenomeno dell’anno.
LE RINASCITE:
Giusy Ferreri. E’ il più bel ritorno dell’ultimo periodo. Tornata alla riscossa con Roma-Bangokok, insieme a Baby K nell’estate 2015, la siciliana si piazza ancora al 4° posto dei brani italiani più venduti dell’anno con la medesima hit (41° posto nella classifica generale). Il bis arriva con Volevo te che rimane salda alla posizione 15 (94° generale) pur essendo uscita nell’autunno 2015. La raccolta di successi, Hits (qui la recensione e qui la video-recensione), arriva fino al 73° posto dei dischi più venduti dell’anno (54° album italiano). In radio non fa che confermare il suo appeal da hit radiofonica assicurata piazzando “Volevo te” alla posizone 18 dei brani italiani più trasmessi (53° nella chart internazionale), Come un’ora fa alla 42 (94° internazionale) e “Roma-Bangkok” alla 75. Una regina ritrovata.
I RIMANDATI:
LE DELUSIONI A META’:
Elisa. Inizia l’anno alla grandissima con No hero (qui la recensione), che ha la forza di presentarsi come una sua nuova hit degna delle sue cose migliori, poi cala sempre più faticando persino a conquistare il disco di platino per l’album On (qui la video-recensione e qui la recensione), buonissimo prodotto del pop internazionale dei giorni nostri. Alla fine i conti parlano chiaro: “No hero” arriva ad essere il 5° singolo italiano più venduto dell’annata (42° generale) piazzandosi al 19° posto dei brani più passati in radio nella chart internazionale mentre Love me forever e Bruciare per te (qui la recensione) raccolgono risultati più magri restando fuori dalla top100 di vendita ed entrando in quella radiofonica solo con il secondo brano alla 42° posizione generale (13° italiana). L’album si piazza alla 21° totale (18° italiana). Un po’ poco per lei ed il suo talento.
Giorgia. Era uno dei ritorni più attesi dell’anno e in qualche modo ha confermato le attese anche se non al 100%. Sul piano delle vendite non c’è traccia nella top100 dei singoli della potente ballad Oronero (qui la recensione) che in radio, invece, ha fatto furori piazzandosi alla posizione 17 dei brani più trasmessi (52° piazza generale). L’album (qui la video-recensione) è giunto fino alla posizione 25 tra i dischi italiani più distribuiti (28° generale). Bene ma non benissimo (per ora).
Ligabue. Era uno dei grandi ritorni attesi dell’ultima parte del 2016 ed in effetti i risultati lo confermano ma più di qualcosa suggerisce che questo nuovo lavoro per molti non si è rivelato alla sua altezza. Perde il derby con Tiziano Ferro (l’unico competitor alla sua portata) pur essendo uscito 2 settimane in anticipo e questo per un colosso come lui la dice lunga. Made in Italy di certo non raccoglie poco ma si piazza “solo” al 3° posto della chart degli album più venduti. Decisamente peggio va con i singoli di cui nessuno dei due estratti entra nella top100 dei più venduti. In radio G come Giungla (qui la recensione) è il 50° più passato (16° italiano) e Made in Italy il 91° (40° italiano). Non all’altezza dei suoi standard.
Laura Pausini. E’ forse il suo il risultato che fa più discutere: rimane una grandissima artista del nostro panorama musicale (e non solo vista la sua internazionalità) ma è innegabile che nelle ultime due stagioni abbia raccolto decisamente meno di quanto era solita ricevere dal pubblico. Sembra averlo capito anche lei che ha deciso di mettere da parte l’album d’inediti pubblicando un disco di cover natalizie che ne risolleva le sorti. Simili (qui la video-recensione) è il 20° disco più venduto dell’anno (al netto di un’ospitata al Festival di Sanremo e diverse serate evento in Prima TV per promuoverlo) mentre Laura Xmas si piazza al 6° posto. Tra i singoli c’è il vero flop con nessun brano nella top100 dei più venduti malgrado passaggi radiofonici sostenuti: Ho creduto a me (qui la recensione) arriva al 48° posto tra gli italiani, Simili al 33° (80° generale) e Innamorata al 26° (70° generale). E’ il caso di dire “Santo Natale”.
Modà. Sono sicuramente il caso più curioso con album che continuano ad andare benissimo (anche se in calo rispetto agli anni d’oro) e singoli che raccolgono poco o niente anche in radio (la loro vera forza considerando da dove vengono). Passione maledetta (qui la video-recensione della prima parte e qui la recensione) risulta essere il 7° album più venduto dell’anno (grazie anche ad una ristampa arrivata nell’ultimo mese che prolungherà la scia del progetto ancora per un altro anno verosimilmente) e la raccolta Modà 2004-2014 l’originale resiste ancora al numero 72 dopo quasi tre anni. Tra i singoli nessuno si avvicina minimamente alla certificazione (ben diversi erano i tempi passati che fruttavano platini su platini) restando così fuori dalla top100 dei brani più venduti. In radio solo 56° tra gli italiani arriva E’ solo colpa mia, 81° Stella cadente e 91° Passione maledetta. La caduta dei giganti radio-friendly.
Francesco Renga. Sbaglia parecchio anche il sensuale “angelo” dalla bella voce che sceglie di continuare ad oscurare in modo ancora più netto nel nuovo progetto discografico accolto sempre con l’affetto dei fan ma non di certo dalle grandi masse. Scriverò il tuo nome (qui la video-recensione e qui la recensione) giunge ad essere solo il 27° album più venduto dell’annata con nemmeno un singolo tra i 100 più venduti. In radio Guardami amore (qui la recensione) fa il ruolo della “hit trainante” occupando il 59° posto generale (21° italiana) e Il bene si piazza al 93° (41° italiano) mentre la title track Scriverò il tuo nome (qui la recensione) trova spazio solo nella chart italiana al 62° posto. In discesa.
Zucchero. Non è più quello di un tempo ed infatti il suo Blackcat si ferma alla posizione numero 9 dei dischi più venduti dell’anno malgrado sia stato supportato anche da una ristampa arrivata pochi mesi dopo la pubblicazione originale. Il vero punto dolente è la mancanza di hit tra i singoli (nessuno è entrato nella top100 di vendita) malgrado un’altissima esposizione radiofonica continua per ogni estratto: Partigiano reggiano è al numero 12 della chart italiana (39° generale), 13 buone ragioni alla 14 (43° generale) e Voci alla 32 (79° generale). Sospeso tra la gloria e il mediocre riscontro.
Valerio Scanu. Va alla grande con le certificazioni dei singoli ma poi raccoglie poco nelle classifiche finali. Nessuno rientra nella chart dei 100 più venduti (in radio nemmeno a parlarne, si sa) e l’album, Finalmente piove (qui la video-recensione) pesa parecchio per la sua assenza e gli scarsi riscontri di vendita. Gli manca ancora qualcosa.
LE SORPRESE:
Emma. Nelle classifiche è sempre stata un’assoluta regina eppure in queste ultime due stagioni qualcosa ha scricchiolato e i grandi risultati non sono arrivati. Non si butta via niente di questi tempi logicamente e di certo non si può parlare di crisi visti i numeri comunque buoni ma di certo non sono più i numeri dei suoi tempi d’oro. L’album Adesso (qui la video-recensione e qui la recensione) arriva all’agognato doppio disco di platino e si piazza alla posizione numero 23 dei dischi più venduti del 2016 (20° italiano) mentre sul piano dei singoli si fa sentire pesantemente la sua assenza dalla top100. Anche in radio si sente la mancanza di una vera hit alla sua altezza e Io di te non ho paura si solo piazza alla 25° posizione nella chrat italiana (che diventa 69° nella chart internazionale), Il paradiso non esiste alla 31° (76° generale) e Arriverà l’amore alla 55°. Sottotono.
Lorenzo Fragola. Poteva essere uno dei grandi protagonisti dell’anno visto il buonissimo riscontro dell’anno d’esordio ma qualcosa va storto e i grandissimi numeri del 2015 non vengono ripetuti in toto. L’album Zero Gravity (qui la video-recensione) è il secondo più venduto dell’ultimo Festival di Sanremo piazzandosi alla posizione numero 48 (39° disco italiano) mentre tutti i singoli stanno fuori dalla top100 di vendita (nel 2015 ne vantava ben 2). In radio traballa ma porta a casa un 32° posto con Luce che entra (81° generale) un 80° con D’improvviso (qui la recensione) e solo un 76° con il sanremese Infinite volte. Arretrato di un passo.
I DELUSI:
Francesco Gabbani. “Vinci Sanremo Giovani e poi muori”. In realtà il proverbio era un altro ma io l’ho riadattato visto che di Gabbani oltre ad Amen non abbiamo altra traccia. Il brano sanremese funziona bene in radio e niente più logicamente ma è già qualcosa che si porti a casa il 30° posto nell’airplay nazionale (75° generale). Tutto il resto è noia.
Stadio. Vincono Sanremo e poi niente più pure loro. Il album, Miss Nostalgia, è soltanto il 61° disco più venduto dell’anno senza essere arrivato comunque nemmeno al disco d’oro. Tra i singoli la canzone vincitrice del Festival non arriva nemmeno in top100 dei brani più venduti mentre in radio non supera uno sbiadito 38° posto tra gli italiani (88° posto generale) seguita dal singolo in duetto con Vasco Rossi Tutti contro tutti (65° posto nella chart italiana). Troppo poco per i vincitori del Festival anche se per i loro standard non è poi così male.
I BOCCIATI:
LE CADUTE:
Annalisa. Dopo un 2015 coi fiocchi che sembrava essere stato in grado di rilanciarla sbaglia tutto in questo 2016 cadendo più in basso di quanto non sia mai stata. L’album (Se avessi un cuore; qui la video-recensione) è misteriosamente fuori dalla top100 annuale come anche tutti i suoi singoli estratti. In radio qualche risultato viene raccolto con Used to you/Potrei abituarmi alla posizione 73 generale (28° italiana) e Se avessi un cuore alla 67° nella chart italiana. Tutto da rifare.
LE SORPRESE:
Sergio Sylvestre. Ha vinto Amici ma perde impietosamente il confronto sul piano delle vendite con tutti i suoi predecessori. Raccoglie un misero disco d’oro per l’album Big boy che risulta essere il 25° più venduto (22° di un artista italiano) e poi nulla più né tra i singoli né in radio. Tonfo.
NON SI SA CHE FARE:
Noemi. Aveva promesso un ritorno al mondo musicale italiano ed in effetti ha mantenuto la promesso peccato abbia compiuto scelte che non l’hanno aiutata a ritornare tra le grandi stelle delle nostra musica. Sia album (Cuore d’artista; qui la video-recensione e qui la recensione) che singoli sono fuori dalle rispettive top100 di vendita annuali e considerando l’esposizione sanremese non è di certo un buon risultato. In radio va ancora peggio e soltanto Idealista entra nella top 100 italiana dell’airplay piazzandosi per il rotto della cuffia alla posizione numero 96. Scelte sofisticate lontane dal grande pubblico.
Marco Carta. Un album (Come il mondo; qui la video-recensione e qui la recensione) passato in sordina rimanendo fuori dalla top 100 dei dischi più venduti come anche tutti i singoli estratti che restano esclusi dalla relativa classifica di vendita. In radio, nemmeno a farlo apposta, non si hanno sue tracce e quindi nessun passaggio radiofonico. Passato del tutto inosservato (molto più del solito).
IN CRISI NERA:
Arisa. Vera crisi per la potentina che ricorre al Festival nuovamente sperando di migliorare la sua situazione ma non ottiene i risultati sperati. Il suo disco rimane miseramente fuori dalla top100 di vendita annuale come anche i singoli estratti mentre in radio soltanto il brano sanremese, Guardando il cielo, entra nella classifica dell’airplay italiano ad un misero 98° posto. Salvate il soldato Arisa.
Ilario Luisetto
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