Dal 3 novembre in rotazione radiofonica un nuovo brano dell’artista siciliano, terzo estratto dal suo ultimo album “Il tempo è dalla mia parte”.
Tempo di nuovo singolo per Luca Madonia, cantautore siciliano che torna in radio con “Senza rete” (di cui vi abbiamo fornito una recensione qui), artista che ha sempre selezionato con criterio le sue collaborazioni, scrivendo e dettando con protagonisti della canzone d’autore e personaggi che incarnano qualità e professionalità, da Franco Battiato a Carmen Consoli, passando per Patty Pravo, Grazia Di Michele, Andrea Mirò, Eugenio Finardi e Gianni Morandi. In occasione del lancio della canzone abbiamo incontrato l’artista, per ripercorre insieme a lui questi intensi trentacinque anni di carriera.
Ciao Luca, cominciamo dal tuo nuovo singolo “Senza rete”, da cosa hai tratto ispirazione per la stesura del testo e che tappa rappresenta per il tuo percorso artistico?
«Nasce dall’urgenza di sognare per avere quello che ti pare e quindi spesso un equilibrio precario. Il brano rappresenta il terzo singolo del mio ultimo album ‘Il tempo è dalla mia parte’».
Cosa ha di diverso “Il tempo è dalla mia parte” rispetto ai tuoi lavori precedenti e cosa lega le dieci tracce presenti?
«Dovrebbe dirlo chi ascolta il disco, l’autore è la persona meno adatta! Parlo del ‘tempo’ che nel bene e nel male ci conduce».
Trentacinque anni di carriera, qual è il tuo personale bilancio?
«Mi piacerebbe pensare di essere a metà del percorso!».
Quando è nata la tua passione per la musica e quali artisti hanno accompagnato la tua crescita?
«Sicuramente da bambino, anche grazie ai cromosomi che mi ha trasmesso mio padre. Ho sempre adorato e adoro i Beatles… Ovviamente tanti altri musicisti mi hanno fatto piangere per l’emozione ma fare un elenco non mi va, è un fatto personale».
Diventi protagonista della scena musicale italiana anni ’80 insieme a Mario Venuti, Toni Cabrone e tuo fratello Gabriele con i Denovo, che ricordo hai di quel periodo?
«Un bellissimo decennio ma per fortuna ho capito che dovevo andare oltre».
Poi la svolta da solista, quanto hanno contato la sperimentazione e la ricerca nella tua carriera?
«Più che sperimentazione e ricerca parlerei di curiosità, è il miglior modo per non annoiarsi».
Nel 2011 torni al Festival di Sanremo con “L’alieno” e un featuring d’eccezione. Cosa ti lega così profondamente alla musica del Maestro Franco Battiato?
«Battiato è indubbiamente il più grande di tutti, nella sua musica si toccano vette irraggiungibili e essergli amico mi riempie di gioia».
Alla luce di tutto quello che ci siamo detti, per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?
«Non ho messaggi, faccio solo musica leggera!».
Nico Donvito
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