venerdì 4 Ottobre 2024

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Promossi e bocciati nelle vendite del 2019

Un anno di magra per la musica italiana dove spicca la mancanza di big e donne

Il 2019 si è chiuso con un bilancio assolutamente positivo per quel che riguarda la proposta offerta e per la grande varietà delle vendite come evidenziano le classifiche ufficiali stilate settimanalmente da FIMI che, da qualche giorno, ha diffuso anche le charts di fine anno sia per gli album (qui) che per i singoli (qui). Nota dolente, nell’arco del’annata, è stata la sempre più evidente difficoltà delle proposte femminili di imporsi sul piano delle vendite sia per quanto riguarda gli album che per quel che riguarda i singoli. Mancano anche le grandi prestazioni dei big del pop che in classifica continuano a faticare assai rispetto alle più forti proposte del mondo indie-urban e del movimento rpa-trap affermatosi nel biennio 2017/8.

Analizziamo, dunque, alcuni risultati dell’ultima stagione discografica distinguendo tra promossi, bocciati e gli immancabili rimandati alla prossima stagione.

I PROMOSSI:

LE CONFERME:

Ultimo. E’ il grande successo di questi ultimi due anni e questo 2019 non ha fatto che confermarlo anche a chi conservava dei dubbi a tal proposito. Il cantautore romano quest’anno sbarcherà negli stadi come risultato di un successo clamoroso che lo conferma l’assoluto re delle vendite. In top15 tra i dischi più venduti piazza tutti e 3 i suoi lavori discografici: 1° posto per Colpa delle favole (qui la nostra recensione), 4° posto per Peter Pan (qui la recensione) e 11° posto per Pianeti (qui la recensione). Mai s’è visto, nella storia delle classifiche di vendita italiane, un successo simile. Nei singoli la storia si ripete ed Ultimo va a prendersi ben 6 piazze: I tuoi particolari (10°), Rondini al guinzaglio (36°), Piccola stella (42°), Cascare nei tuoi occhi (49°), Pianeti (57°) e Ti dedico il silenzio (66°).

Salmo. E’ il grande protagonista della scena rap di quest’anno con un progetto che, in realtà, è datato 2018. Il suo Playlist (di cui qui la nostra recensione) conquista il secondo posto in classifica generale pur non godendo del periodo di lancio del disco (visto che fu pubblicato a novembre 2018). In classifica ci finisce anche il precedente Hellvisback che si prende la posizione numero 77 pur essendo stato pubblicato nel 2016. Tra i singoli va ancora meglio con ben 6 presenze in classifica a partire dalle hit Il cielo nella stanza feat. Nstasia (12°) e 90min (29°) fino ai successi di Ho paura di uscire 2 (47°) e Marylean (61°), entrambi realizzati con il progetto Machete, il primo in collaborazione con Lazza e il secondo con Nitro e Marracash. Sono presenti, poi, anche Cabriolet feat. Sfera Ebbasta (69°) e Stai zitto feat. Fabri Fibra (88°).

LE VECCHIE GLORIE:

Elisa. E’, forse, l’unica “vecchia gloria” che riesce a vincere la sfida del ricambio generazionale. Dall’alto dei suoi oltre vent’anni di carriera il 2019 è stato comunque il suo anno tant’è che risulta essere l’unica vera donna di successo sia per quanto riguarda l’aspetto degli album che per quello dei singoli. La Toffoli è la prima donna presente in classifica degli album con il suo Diari aperti – Segreti svelati (di cui qui la nostra recensione) che si piazza alla posizione numero 18 degli album più venduti pur essendo datato ottobre 2018. Tra i singoli piazza in top100 le sue Vivere tutte le vite feat. Carl Brave (60°), Se piovesse il tuo nome (65°), Blu feat. Rkomi (67°) e Anche fragile (75°).

LE NOVITA’:

Mahmood. Vince Sanremo praticamente da sconosciuto e quando tutti gli dicono che il domani premierà altri lui riesce comunque a ritagliarsi i suoi spazi e a dimostrare capacità e sostegno da parte dei suoi nuovi fan. Soldi è il 4° brano più venduto dell’anno e ad inseguire (5° posto) c’è anche Calipso in cui dona la sua voce al ritornello collaborando con Charlie Charles, Dardust, Fabri Fibra e Sfera Ebbasta senza contare la hit autunnale di Barrio (62°) con cui ha fatto tris. Tra gli album Gioventù bruciata (di cui qui la nostra recensione) arriva anche al 23° posto. Non poco per un emergente fino a ieri.

I RIMANDATI:

LE DELUSIONI:

Fiorella Mannoia. Nostra Signora dell’interpretazione fallisce, forse, per la prima volta nella sua carriera. Il 2017 l’aveva incoronata protagonista assoluta della musica anche a livello nazionalpopolare pur senza costringerla a rinunciare al suo spessore artistico. L’album che segue la via intrapresa, Personale (di cui qui la nostra recensione), invece, non conferma i risultati e fatica ad affermarsi in ogni classifica raggiungendo appena il 91° posto generale con numeri decisamente più bassi rispetto agli standard. La strategia è da rivedere oppure occorre aspettare tempi migliori per la canzone d’autore.

Fedez. Il grande protagonista del rap italiano degli ultimi anni quest’anno subisce una brusca frenata determinata sia dalla sua volontà di non promozionare troppo il progetto che, probabilmente, dal “divorzio” traumatico con il compagno delle ultime fortune, J-Ax. Il suo album Paranoia Airlines è il 7° disco più venduto dell’anno pur essendo uscito a gennaio ed avendo avuto a disposizione 12 mesi per collezionare copie vendute. Nella chart dei singoli, da sempre la sua forza, il nome di Fedez è totalmente assente. Segno che, forse, i risultati ottenuti per il numero di copie vendute sono dovuti esclusivamente allo zoccolo duro di fan che hanno acquistato il progetto sulla fiducia al momento della sua uscita. Chi si ricorderà di questo disco? Forse nemmeno Fedez.

Ligabue. Il Liga resta un grande protagonista della nostra musica ma questo 2019 è stato un anno piuttosto complicato per lui a partire dai risultati non entusiasmanti del suo tour negli stadi che, forse per la prima volta, hanno evidenziato un po’ troppi posti vuoti. Il suo Start (qui la nostra recensione) è ancora una volta tra i dischi più venduti della stagione ottenendo il 6° posto finale. Eppure, da Ligabue ci si sarebbe aspettati di più, molto di più. Dove sono finiti i tempi in cui Ligabue vantava l’album più venduto dell’anno pur uscendo a novembre? Ora anche uscendo a marzo i risultati non sono pareggiabili. Luciano deve accostare e lasciar passare nuovi fenomeni come Ultimo che lo battono non solo nelle vendite ma, a quel che sembrerebbe, anche sul piano dei live. Urge una scossa.

LE SORPRESE:

Alberto Urso. Vincere un talent è da sempre una sorta di garanzia. Vincere ‘Amici di Maria de Filippi’, in particolare, lo è in modo ancor più consistentemente. Eppure il giovane tenore siculo non pare aver colto nel segno e, anzi, è apparso da subito in difficoltà sul piano delle vendite racimolando un magro 29° posto nella classifica generale con l’album d’esordio Solo (di cui qui la nostra recensione) e non arrivando nemmeno in top100 con il suo secondo progetto. Ha ancora tutto da dimostrare.

Coez. La sua E’ sempre bello è il grande successo dell’anno riuscendo a risultare la 2° canzone più venduta dell’anno a cui si sommano anche gli ottimi risultati di Domenica (35°), l’eterna La musica non c’è (95°) e La tua canzone (96°). Nei dischi, però, la situazione è un po’ più particolare ed enigmatica: E’ sempre bello è il 17° album più venduto con appena un disco di platino conquistato. Non è un po’ poco con un disco che contiene una hit tale che già da sola avrà permesso di ottenere metà delle copie vendute con lo streaming del singolo brano? Giusto per dire, Faccio un casino, album del 2017, è ancora alla posizione 57.

Benji & Fede. Il duo di ragazzi modenesi è da anni, ormai, una delle nostre realtà discografiche più azzeccate e di successo eppure dopo un grandissimo riscontro estivo hanno dovuto fare i conti con la prima vera battuta d’arresto della loro carriera. L’album Good vibes è risultato essere appena il 65° più venduto dell’anno senza riuscire a raccogliere entro la fine dell’annata nemmeno la certificazione del disco d’oro. Compensa altamente, ovviamente, la prestazione pazzesca del successo di Dove e quando che risulta essere il 6° brano più venduto degli ultimi 12 mesi. Attenzione a non diventare, però, solo un fenomeno da tormentone.

I BOCCIATI:

I TONFI:

Nek. Anche il nostro caro Filippo stavolta pare esserne uscito con le ossa rotte e se tutti pensavano che il suo electropop potesse continuare a convincere sia le radio che le classifiche di vendita si sbagliavano. Il mio gioco preferito – Parte prima (qui la nostra recensione) non entra neppure tra i cento dischi più venduti dell’intera stagione costringendo anche ad un rimandare immotivato della seconda parte del progetto.

Gianna Nannini. Diamo a Cesare ciò che è di Cesare e, dunque, riconosciamo il fatto che Gianna ha tirato fuori un disco d’inediti, La differenza (di cui qui la nostra recensione), che si erge sul piano della qualità rispetto ai suoi ultimi lavori discografici grazie soprattutto ad una svolta più intimista, personale e adatta dal punto di vista generazionale. I riscontri, però, sono più timidi del previsto e l’album non rientra nemmeno tra i 100 più acquistati dell’anno complice, forse, lo scarsissimo successo sul piano dei singoli.

Biagio Antonacci. Vedasi sopra anche se, va detto, che Chiaramente visibili dallo spazio, il nuovo album del cantautore milanese, è entrato in classifica prendendosi la posizione numero 83 della charts degli album più venduti dell’anno. Troppo poco, però, per poter parlare di successo se si considera la mancanza di una certificazione ufficiale. Davvero troppo poco per un grande nome della canzone italiana.

Francesco Renga. Un altro dei grandi delusi dell’ultimo Festival di Sanremo dove ha proposto un brano non sufficientemente calibrato rispetto ad un progetto musicale come L’altra metà (qui la nostra recensione) che, in realtà, ha dimostrato di guardare da tutt’altra parte. Risultato? Nè album, nè singoli tra i primi 100 posti delle classifiche di fine anno: Renga rischia di ritornare nell’oblio da cui era abilmente uscito nel 2014 con una veste più moderna. Ora, invece, servirebbe un passo indietro di classe sul piano della sperimentazione ultra-contemporanea.

ATTENZIONE:

Ghali. Che ne è stato del fenomeno del decennio Ghali? Questo 2019 ha più volte mostrato come anche nel mondo rap/trap sia possibile il flop discografico e, c’è da aspettarselo, la cosa diventerà via via sempre più frequente perchè quando il troppo stroppia qualcuno ne deve fare le conseguenze. Il nuovo album arriverà in questo 2020 e quindi ci sarà da vedere il riscontro ma sul piano dei singoli le sue proposte si sono rivelate piuttosto timide e molto deboli sul piano delle classifiche. Soltanto I love you rientra nelle prime 100 posizioni della charts prendendosi la piazza numero 84.

Arisa. La cara Rosalba c’ha provato: è ripartita da capo (anche stilisticamente) appoggiandosi ad una nuova etichetta (la Sugar) che, però, da qualche tempo sembra faticare più del dovuto ad imporre i propri prodotti sul mercato. Una nuova Rosalba in città (qui la nostra recensione), malgrado un decoroso Festival di Sanremo, non è pervenuto in classifica e nei singoli la storia è persino peggiore.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.