venerdì 22 Novembre 2024

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Sanremo 2021, la scheda di Arisa: tutte le curiosità da sapere

Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano

PARTECIPAZIONI A SANREMO:

Settima partecipazione al Festival di Sanremo per Arisa (qui per leggere le parole che lei stessa ha usato per presentare questo suo nuovo corso) che al Teatro Ariston aveva debuttato nel 2009, nella gara tra le Nuove Proposte, con il brano Sincerità. Dopo essersi aggiudicata la vittoria della categoria, in cui detiene ancora il titolo dell’ultima donna ad esservi riuscita, partecipò al Festival anche nel 2010 tra i Campioni con il brano Malamoreno (9° posto).

Un nuovo corso venne inaugurato nel 2012 quando propose La notte (2° posto dietro la vincitrice Emma) che, di fatto, le assicurò la vittoria (anche in questo caso rimane tutt’oggi l’ultima donna ad aver vinto il Festival) nel 2014 con la canzone Controvento preferita a Lentamente (il primo che passa). Fu tra i protagonisti della kermesse anche nel 2016 con Guardando il cielo (10° posto) e nel 2019 con Mi sento bene (8° posto).

Nel corso degli anni è tornata spesso sul palco del Teatro Ariston in qualità di ospite: nel 2011 fu al fianco di Max Pezzali nella serata delle cover, nel 2015 co-condusse al fianco di Carlo Conti, nel 2018 accompagnò Giovanni Caccamo per la sua ‘Eterno’ e nel 2020 fu al fianco di Marco Masini per la cover da lui scelta.

IL BRANO:

Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Arisa punta su un brano scritto completamente, sia per il testo che per la musica, da Gigi d’Alessio ed intitolato Potevi fare di più. Il cantautore partenopeo torna così al Festival di Sanremo in veste di autore a distanza di 12 anni da quando scrisse ‘Non riesco a farti innamorare’ per Sal da Vinci.

Arisa 2021

COME NE PARLA LA STAMPA:

“Una storia finita: a che serve un cammino senza avere una meta? Musica e testo di Gigi D’Alessio. Voce unica, 7,5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]

“Non tragga in inganno, il titolo non è un momento di sincerità o di autocoscienza dell’ormai veterana Arisa, ma una struggente canzone dell’amor perduto, cantata bene e scritta ancora meglio da un sorprendente Gigi D’Alessio, forse più convincente come autore” [Massimiliano Castellani, Avvenire]

“«Torno a casa e fa festa solamente il mio cane. Dallo specchio ti vedo, mentre piango tu ridi, tutto quello che è stato oramai, non ci credi. Potevi fare di più». CLASSICA” [DomaniPress]

“Cominciamo con il dire che questa canzone l’ha scritta Gigi D’Alessio, quindi tutti muti. Poi posso dire che Arisa si inerpica su così tanti cambi di tonalità che ne ho perso il conto. Peccato che non ci sarà il pubblico a tributarle la giusta standing ovation” [Maria Elena Barnabi, Cosmopolitan]

“Vincitrice sia nei Giovani (2009, “Sincerità”) che nei Big (2014, “Controvento”), l’attuale professoressa di Amici torna in gara per la settima volta con un brano di Gigi D’Alessio e mettendosi in gioco da indipendente. Il brano è una ballad di un’intensità rilevante, dal sapore anni ’90 (anche questa “sporcata” da un ritmo urban terzinato francamente superfluo) che si poggia soprattutto sulla performance vocale e un innesto d’archi potente, per raccontare una storia di sofferenza, di riscatto e di libertà. Il pezzo però non è così a presa rapida e non sembra candidarsi a piccolo classico come fu “La notte”. Voto: 6 ½” [Andrea Grandi, Newsic.it]

“Con Arisa il discorso precedente arriva veramente all’apice. Non pensiate, quindi, che nessun artista abbia portato una vena di novià nella sua produzione! Però Arisa parte piano e sembra stupire per poi tornare a cantare una ballad al suo solito modo, ovvero egregiamente. Come una delle migliori domatrici della propria voce, capace di farle fare qualsiasi cosa lei voglia. Testo e musica sono di Gigi D’Alessio e questo è una novità. Tutto il resto rientra nei soliti canoni di Arisa: a Sanremo con l’orchestra spaccherà. “Noi di spalle nel letto più soli e bugiardi. Ti addormenti vicino e ti svegli lontano”” [Silvia Danielli, Billboard]

“La classe straborda. C’è tutto attesa, crescendo e gran finale. Cinematografica. Cosa vogliamo di più. Voto 7” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]

“Nuovo look e nuova svolta musicale anche per Arisa, alla sua ottava presenza con Potevi fare di più, un brano scritto da Gigi D’Alessio. Che, in effetti, avrebbe potuto fare di più. La voce dell’interprete compensa la debolezza del testo e della musica. Voto: 5” [Giuseppe Attardi, Pickline]

“Una poesia sussurrata firmata Gigi d’Alessio. Un po’ “La notte”, un po’ fantasy, metricamente sono strofe che ben si accompagnano alla splendida voce di Arisa. La triade è: amore, dolore, libertà” [Rita Vecchio, Leggo]

“A due anni di distanza da Mi sento bene, Arisa torna a Sanremo con Potevi fare di più, scritta da Gigi D’Alessio. Una romanza toccante sul dolore che lascia la fine di una storia d’amore importante. La fin della relazione con Anna Tatangelo per interposta persona?” [Elsa Ungari, Io Donna]

“Testo e musica di Gigi D’Alessio. Ed è subito Anna Tatangelo. “A che serve una rosa quando è piena di spine?”. Il talento di Arisa risulta un po’ sprecato, diciamolo, anche se nel crescendo come sempre tiene. Per citare il titolo della canzone: “Potevi fare di più”. Voto 4 e mezzo” [Unione Sarda]

“Storia di quello che poteva essere, che a tratti è anche stato, ma che oggi e domani non sarà più. Bel testo di Gigi D’Alessio. Per Arisa le parole si sprecano: si adatta a tanti di quei registri, modulandosi sempre alla perfezione, come pochi altri” [Christian Pradelli, Mitomorrow]

“Gigi D’Alessio ci ha messo la penna, Arisa la sua voce. Una ballad romantica e struggente (“ero dentro i tuoi occhi ma tu non lo ricordi”), che però fatica ad aprirsi” [Claudia Fascia, La Sicilia]

“Inizio soffuso per la storia di un amore in frantumi scritta da Gigi d’Alessio con un crescendo coinvolgente. Archi e beat elettronici per una melodia classica cucita su misura sulle doti vocali di Arisa che fa apparire facile ciò che facile non è. Candidata al podio” [Tgcom24]

“Un delicato addio e una richiesta di aiuto che non viene colta. Il testo di Gigi D’Alessio è una poesia, riesce a rendere romantico un momento triste e la voce di Rosalba è una carezza. Spremuta di melanconia “torno a casa e fa festa solamente il mio cane”. Voto: 7-” [Fabrizio Basso, SkyTG24]

“Il tentativo è di entrare in quota La notte (sto annegando ma tu non mi tendi la mano) con una voce sempre perfetta e ricchissima di sfumature e cambi di tonalità. Archi e violino, testo classico per una storia che finisce, impreziosito dalla voce di Arisa. Sanremese fino all’osso. Sul palco funzionerà. Voto: 7-” [Paola Gallo, Ondefunky]

“Loro due sono in crisi bestiale e lei sta amaramente ragionando sul perché dell’amarissimo fallimento amoroso.
Tipo “La Notte”, ma meno bella. La voce invece è sempre imbattibile. “Torno a casa e fa festa solo il cane”. Ha chiaramente fame. Voto 6-” [Fabrizio Biasin, Libero]

“Arisa inizia sussurrando rassegnata per un rapporto tossico “a che serve una rosa quando è piena di spine”. Una storia quasi cinematografica adagiata su una delle voci più belle del panorama italiano: “Ti addormenti vicino e ti svegli lontano”. Gigi D’Alessio mostra una sensibilità rara nel descrivere i sentimenti femminili Giudizio: Donne, amatevi di più” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]

“Una canzone matura, sofferta, con la voce di Arisa che valorizza il testo di D’Alessio. Il brano renderà al massimo con il supporto dell’orchestra, grazie alla presenza degli archi. “A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi, ero dentro ai tuoi occhi, ma tu non lo ricordi”, canta Arisa. La fine di una relazione è una sconfitta per tutti e due” [Claudio Cabona, Rockol]

“Il brano è scritto da Gigi D’Alessio, e si sente, ma la prospettiva è totalmente femminile. Al centro, una storia arrivata al capolinea perché lui, come suggerisce il titolo, poteva fare di più: non si alza dal divano, non la apprezza quando lei si trucca. Dopo averlo lasciato, racconterà a tutti che sta bene da sola e cancellerà le foto dal cellulare. «Ne avrò piena la testa, spazio sulla memoria»” [Francesco Chignola, TV Sorrisi e Canzoni]

“Arisa torna sul palco del Festival calando la carta Gigi D’Alessio che scrive al femminile una storia di cuori spezzati e foto e video cancellati dal cellulare: “Ora i nostri percorsi sono pieni di mine, sto annegando ma tu non mi tendi la mano”. Arisa fa Arisa, la sua voce domina e sul palco dell’Ariston dominerà, con un brano sanremese nella sua accezione più popolare, e forse uno dei brani che guadagnerà maggiormente dall’apporto dell’orchestra, anche se D’Alessio guarda un po’ oltre e ricorda che il suo ultimo album è rap, quindi in seconda battuta arriva anche un arrangiamento più contemporaneo che non invade lo spazio arisiano” [Francesco Raiola, Fanpage]

“il racconto della ricerca di liberarsi da una relazione tossica, in cui il partner non ti considera. Canta: “A che serve una rosa quando è piena di spine“. Sonorità fine anni Novanta. A metà breve esplosione di archi. Giudizio: ritorno al passato per puntare alla vittoria (con la complicità del testo di Gigi D’Alessio). Scordatevi “Mi sento bene“” [TVblog]

“Il maestro Gigi D’Alessio ha trovato un’altra Anna Tatangelo (nel senso di interprete, eh). Basta sentirla e lo capisci: «A che serve una rosa quando è piena di spine/ Torno a casa e fa festa solamente il mio cane/ Ora i nostri percorsi sono pieni di mine/ Sto annegando ma tu non mi tendi la mano»). Sanremese classico, con tanto di sviolinamenti sotto i «Mi mancheranno i sorrisi» e acuti in bella mostra, di quelli che all’Ariston pagano sempre. Voto 4.5” [Francesco Prisco, Il Sole 24 ore]

Arisa Sanremo 2021 Potevi fare di più

VOTO MEDIO DELLA CRITICA:

6.1 / 10 (21° posizione generale)

QUOTE SNAI:

15.00 (17° posizione generale)

COVER PER LA 3° SERATA:

Quando (Pino Daniele)

IL NUOVO ALBUM:

Al momento non è prevista la pubblicazione di alcun nuovo progetto discografico. La cantante ha, però, raccontato di essere al lavoro per un prossimo album d’inediti di cui non è ancora stata fissata una data per l’uscita.

TESTO DEL BRANO:

POTEVI FARE DI PIU’
di Gigi d’Alessio
Edizioni Soundreef/Proprietà dell’Autore – Roma

Lasciarsi adesso non fa più male non è importante
Cosa ci importa di quello che può dire la gente
L’abbiamo fatto oramai non so più quante volte
Te lo ricordi anche tu
Ci sono troppi rancori che ci fanno star male
Mi sono messa in disparte sola col mio dolore
Dove c’era dell’acqua oggi solo vapore
Potevamo fare di più
A che serve cercare se non vuoi più trovare
A che serve volare se puoi solo cadere
A che serve dormire se non hai da sognare
Nella notte il silenzio fa troppo rumore
A che serve una rosa quando è piena di spine
Torno a casa e fa festa solamente il mio cane
Ora i nostri percorsi sono pieni di mine
Sto annegando ma tu non mi tendi la mano
A che serve un cammino senza avere una meta
Dare colpa al destino che ci taglia la strada
Non importa se sono vestita o son nuda
Se da sopra il divano più niente ti schioda
A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi
Ero dentro i tuoi occhi ma tu non lo ricordi
Noi di spalle nel letto più soli e bugiardi
Ti addormenti vicino ti svegli lontano
Mi mancheranno i sorrisi che da un po’ non vedevo
Ti chiamerò qualche volta senza avere un motivo
Racconterò a chi mi chiede che sto bene da sola
Questo farai anche tu
Cancellerò foto e video dal mio cellulare
Solo per non vederti né sentirti parlare
Ne avrò piena la testa e spazio sulla memoria
E chissà quanto tempo io ti amerò ancor
A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi
Ero dentro i tuoi occhi ma tu non lo ricordi
Noi di spalle nel letto più soli e bugiardi
Ti addormenti vicino ti svegli lontano
A che serve morire se ogni giorno mi uccidi
Dallo specchio ti vedo mentre piango tu ridi
È tutto quello che è stato oramai non ci credi
Potevi fare di più

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.