lunedì 25 Novembre 2024

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“Tra il tedio e il dolore” c’è la nuova musica di JurijGami – RECENSIONE

A partire da venerdì 12 ottobre disponibile in radio il nuovo singolo del giovane cantautore comasco

“La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il tedio e il dolore, passando attraverso l’intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia”, queste le parole del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer che hanno ispirato il nuovo singolo di JurijGami, un pezzo che anticipa l’uscita dell’EP d’esordio dell’artista, previsto per il prossimo mese di novembre per l’etichetta indipendente Cello Label. Nel testo della canzone si analizza la visione pessimistica e vittimistica dell’essere umano, sempre più votato alla propria commiserazione piuttosto che alla ricerca di una possibile soluzione ai vari problemi. Acutezza e ironia si incastrano alla perfezione, rappresentando una notevole evoluzione per il giovane cantautore comasco, che avevamo già conosciuto ed apprezzato la scorsa estate con il tormentone Christian De Sica, un omaggio al noto attore romano e al mondo dei cinepanettoni.

Anche con questo nuovo pezzo, Jurij prosegue il suo personale viaggio alla ricerca dell’essenzialità delle cose, sviscerando quelle che sono le nostre più ingombranti contraddizioni, con leggerezza ed estrema inerenza. Tra nuove citazioni cinematografiche (Maccio Capatonda) e sonorità synth pop anni ’80, “Tra il tedio e il dolore” scorre con piacevolezza fino a farsi riascoltare ad oltranza, con grande positività. Se per Andy Warhol ogni individuo ha diritto al proprio quarto d’ora di celebrità, secondo JurijGami per ciascuno di noi, surclassate le difficoltà, c’è a disposizione un castello di felicità.

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Tra il tedio e il dolore | Audio

Tra il tedio e il dolore | Testo

Vedo la gente scema
come in film di Capatonda
non capiscono l’essenza
della vita sulla terra
piangono in continuazione
senza entrare mai in azione
vogliono la cima della vetta
senza gocce di sudore

Errore di programmazione
ci vuole un’altra applicazione
errore di meditazione
ci vuole un’altra religione

Vittimismo cronico
lamento ciclico
se non lo esprimi per parole
non è vero amore
pessimismo storico
cammino mistico
tra il tedio e il dolore
c’è un castello di felicità
c’è un castello di felicità

Lo senti questo vento
senza negatività
e se un amico è negativo
portalo all’aperitivo
me ne frego delle sue
previsioni razionali
mi trasporta la passione
e faccio quello che mi pare

Errore di programmazione
ci vuole un’altra applicazione
errore di meditazione
ci vuole un’altra religione

Vittimismo cronico
lamento ciclico
se non lo esprimi per parole
non è vero amore
pessimismo storico
cammino mistico
tra il tedio e il dolore
c’è un castello di felicità
c’è un castello di felicità

La volontà di non volere tienila per te
a me i Nirvana non mi piacciono
nemmeno come band

Vittimismo cronico
lamento ciclico
se non lo esprimi per parole
non è vero amore
pessimismo storico
cammino mistico
tra il tedio e il dolore
c’è un castello di felicità
c’è un castello di felicità

Vittimismo cronico
lamento ciclico
se non lo esprimi per parole
non è vero amore
pessimismo storico
cammino mistico
tra il tedio e il dolore
c’è un castello di felicità
c’è un castello di felicità

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.