A tu per tu con la giovane cantautrice savonese, in uscita con il singolo “Tuttonero” prodotto da Zibba
Ciao Arianna, partiamo naturalmente da “Tuttonero”, che sapore ha per te questo brano?
«“Tuttonero” ha un sapore diverso per ogni giorno che viene, dipende dall’umore giornaliero, come ogni canzone».
Com’è stato collaborare con un artista del calibro di Zibba?
«La collaborazione con Zibba è per me un grande privilegio, la possibilità di affiancarmi ad una persona che dopo qualche incontro è riuscita a capire quale fosse musicalmente la strada giusta in cui indirizzarmi e quali elementi potessero sposarsi meglio con il mio modo di essere e la mia vocalità. Ho sempre pensato a Zibba come un grande cantautore ed avere la possibilità di vederlo al lavoro la ritengo una grande fortuna, amo il suo modo di trovare il posto giusto per ogni parola che voglia essere espressa. Da questa collaborazione ne traggo anche una nuova amicizia che è comunque sempre qualcosa di importante».
C’è una veste precisa che avete voluto donare al pezzo, sia dal punto di vista delle sonorità che per quanto riguarda l’aspetto testuale?
«In realtà è nato da una serie di ascolti fatti insieme in studio riguardo ciò che più ci piaceva, uno scambio di pareri e considerazioni. Per quanto riguarda il testo anche quello è nato da alcune confidenze riguardanti il periodo di vita che stavo affrontando e da lì è nato il singolo, senza pensare troppo, questo è l’aspetto più bello».
Un pezzo che rappresenta un viaggio introspettivo alla ricerca del significato profondo dell’amore. A quali conclusioni sei arrivata?
«Ecco, credo che non ci sia e mai ci sarà una risposta definitiva se si tratta di amore. Si parla comunque del rapporto di due persone che sono in continua evoluzione personale, questo comporta continui cambiamenti, quindi continue domande e chissà quante risposte. “Tuttonero” lascia chi lo ascolta nell’incertezza, parla dell’incompatibilità tra due persone per quasi tutto il brano, ma poi termina il ritornello con una frase “o forse è solo che oggi vedo tutto nero”».
Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip diretto da Megan Stancanelli?
«Anche per il video niente è stato pensato troppo a lungo, ho lasciato ogni idea in mano a Megan proprio perché guardando alcuni dei suoi lavori ero sicura avremmo ottenuto grandi risultati. Così è stato, il video quindi posso dire sia semplicemente la risultante delle sensazioni che Megan ha provato ascoltando il pezzo e di conseguenza chiunque lo guardi possa dargli una propria interpretazione».
Facciamo un breve salto indietro nel tempo, come hai scoperto la tua passione per la musica?
«La passione per la musica non nasce in un istante preciso, c’è sempre stata soprattutto perché in casa la musica non mancava mai in nessuna occasione. Posso dire di aver creduto per la prima volta di poterne far parte in una serata di karaoke. I miei genitori mi hanno “spinta” a farmi avanti per gioco. Da quella volta non ho smesso di giocare».
Quali ascolti hanno ispirato e accompagnato il tuo percorso?
«Non c’è un genere particolare a cui io mi ispiri, ascolto molto e molti generi differenti, amo scoprire sempre artisti nuovi da aggiungere alle mie playlist e quindi cerco di navigare su Spotify senza pormi dei limiti».
C’è un incontro che reputi fondamentale per la tua carriera?
«Posso dire che nella vita tutto quello che ci si presenta davanti, che siano buone occasioni, ostacoli o incontri nuovi, possa essere considerato un importate svolta per il nostro percorso. Sono cambiate molte cose da quando ho cominciato a cantare e posso dire che mai niente come l’incontro con Zibba mi abbia fatta sentire nel posto giusto. Quindi posso dire sia questo l’incontro che ritengo fondamentale».
Come valuti il settore discografico nel nostro Paese?
«Ritengo sia un grande contenitore di molti generi differenti in continuo cambiamento».
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e progetti in cantiere?
«Abbiamo deciso di uscire inizialmente con una serie di singoli specialmente per cercare di vedere le reazioni di chi mi ascolta. Per il resto vedremo strada facendo, costruire pian piano un percorso coerente e soddisfacente credo sia già un grande obiettivo iniziale».
Alla luce di tutto quello che ci siamo detti, per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?
«Credo non esista un messaggio preciso da trasmettere con la musica, l’ascolto di un brano è il risultato della cultura e del modo di essere che appartengono alla persona che ascolta. E’ bello scrivere ed è bello che il “messaggio” passi in maniera differente ad ogni ascoltatore. Io mi racconto e spero semplicemente che chiunque, attraverso la propria interpretazione, possa ritrovarsi in ogni mia canzone».
Nico Donvito
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