Intervista all’organizzatore di ‘Buon compleanno Mimì’
Tanti anni di lavoro nel mondo della canzone italiana per Vincenzo Adriani, noto ai più per aver accompagnato il percorso artistico di Loredana Bertè negli anni più difficili della sua carriera ma anche per aver conosciuto direttamente l’altra sorella canterina della famiglia Bertè: Mia Martini. Proprio per lei oggi è impegnato come presidente dell’associazione Mimì Sarà che si occupa di preservare la memoria della grande interprete calabrese e di far vivere la musica ai giovani proprio come lei avrebbe voluto. A tali scopi serve anche ‘Buon compleanno Mimì’, la serata-evento che ogni anno, da ormai sette edizioni, ha luogo a Milano per ricordare la musica e l’arte di Mia Martini. Ecco che cosa ci ha raccontato, qualche giorno fa, Enzo Adriani a proposito di Mimì e non solo:
Allora Enzo, ‘Buon compleanno Mimì’ è un evento che tu curi da sempre. Quella appena passata è stata la settima edizione ad andare in scena: come nasce la scelta dei vari cast che si sono succeduti sul palco del Teatro Nuovo di Milano?
<<Cerchiamo sempre di assemblare artisti di diversa tipologia e cultura musicale che abbiamo sempre a che fare con ieri ma anche con l’oggi. Il cast viene fatto sempre cercando di proporre tutta la musica che c’è nell’aria, da quella più giovane a quella più tradizionale. Quest’anno ci sono pietre miliari come Rita Pavone e Mariella Nava ma anche giovanissimi talenti come Martina Attili o Giulia Luzi>>.
‘Buon compleanno Mimì’, però, non è un evento fine a se stesso ma rientra in un progetto più ampio, giusto?
<<Certo, questa serata è un ramo del nostro progetto e della nostra associazione. Questa serata serve a ricordare la nascita di Mia Martini, un’artista che ricorda a tutti noi l’importanza di dare uno spazio vero alla musica, motivo per cui scegliamo anche di riservare un momento ai vincitori del nostro concorso ‘Mimì sarà’ e di ricordare anche l’esistenza di Casa Mia Martini, un luogo spartano che noi siamo riusciti a realizzare a Milano per approfondire la materia musicale con serietà, umiltà e onestà>>.
Sono passati ormai molti anni dal tempo in cui Mimì era sulle scene discografiche ed il mercato è cambiato moltissimo
<<No, scusa se ti interrompo ma il mercato non è cambiato. Sono tutte balle. Il mercato discografico non era diverso, esisteva. Il che è ben diverso! A cambiare è stato chi detiene il mercato discografico: persone che oggi sono prese da altri interessi. Nessuna discografia ci tiene all’individuo ma guarda soltanto ai numeri che devono rientrare alla fine dell’anno. E’ il motivo per cui la nostra associazione ha scelto di non definirsi un’etichetta: noi vogliamo guardare alla persona prima che ai numeri>>.
Che cosa manca oggi soprattutto di Mimì per te che l’hai conosciuta?
<<Manca una persona che sia in grado di mandarti a quel paese soltanto con lo sguardo. Mimì aveva una grandissima signorilità che non le rendeva necessario parlare. Bisogna anche dire, però, che Mia Martini non era una santa: era una donna come tante ed era una grande artista con il proprio carattere che non era poi così dolce>>.
Hai conosciuto bene Mia Martini?
<<Sono stato molto più vicino a Loredana che a Mimì, purtroppo. Purtroppo nel senso che Mimì sono riuscito a goderla poco perchè non c’è stato tempo per frequentarsi abbastanza. Ho lavorato, invece, per diversi anni con Loredana. Lei diceva che ero il suo “amico del cuore”, io oggi dico che per dieci anni sono stato soltanto il suo umile servo perchè Loredana è la classica donna che ti usa e ti getta come il 90% delle donne di oggi. Non è cambiata solo la musica, sono cambiate anche le persone anche se, ad una donna come Loredana, in parte lo puoi concedere perchè è un grande genio artistico>>.
A proposito di Loredana Bertè, proprio qualche giorno fa ha espressamente affermato che la fiction, ‘Io sono Mia’, ed il nuovo disco celebrativo di Aida Cooper, ‘Kintsugi Amica Mia’, sono gli unici progetti dedicati a Mia Martini che lei è stata disposta a sposare e sostenere rispetto a molti altri dove individua soltanto speculazione. Ti senti di rispondere?
<<Loredana farebbe bene a smetterla di fare la vedova Martini per tornare a ricordarsi tutto ciò che ha fatto e detto fino a qualche anno fa. Qui ci sono comunque entrambe le altre due sorelle di Mia Martini insieme alle nipoti: se la famiglia si sta unendo e tu ne sei al di fuori, forse il problema sta altrove. Io voglio molto bene a Loredana ma mi dispiace che ha la memoria molto corta e ci tengo a sottolineare che è solo merito di ‘Casa Mia Martini’ se oggi siamo riusciti a raccogliere l’intimità di Mimì che era andata persa in ogni dove. Quando anche Loredana vorrà stare dalla nostra parte noi siamo pronti a riabbracciarla>>.
Sul conto di Mia Martini ci sono ancora oggi tantissime polemiche che riguardano anche la morte, ad esempio…
<<L’unica verità è che Mia Martini è morta sola come un cane, lontana da tutti. E’ brutto morire così. Si era riavvicinata al padre e questo vuol dire che quello che ritenevano il lupo peggiore, lei lo riteneva comunque migliore di tutti gli altri. Quello che conta nella vita sono i fatti non le chiacchiere>>.
Gli anni della tua esperienza con Loredana a quando risalgono?
<<Io ho vissuto gli anni peggiori di Loredana, in particolare dal 1999 al 2008, e quello che mi dispiace è proprio questo: il fatto che in quei momenti ad esserle vicino non erano le persone che ci sono ora ma c’ero io. Sono stati tanti e tanti anni e sono ricchi di fatti>>.
Hai visto il film che la Rai ha dedicato quest’anno a Mia Martini? Hai rivisto la Mimì che hai conosciuto?
<<Si ho visto il film ma è inutile dire che non ho ritrovato integralmente quella Mimì che io ho conosciuto. Anzi, l’ho ritrovata solo nell’interpretazione di Serana Rossi che è stata davvero brava ma sentendo solo la campana di una o di due persone il racconto ne è risultato falsato. Chi ha fatto la sceneggiatura due domande se le doveva fare>>.
Ilario Luisetto
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