venerdì 22 Novembre 2024

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Elodie, “Guaranà”: dopo la rinascita, un brano che sa di conferma – RECENSIONE

Tra i brani più in voga di questa estate, svetta l’inedita proposta dell’interprete romana

Sulla scia del successo sanremese di Andromeda e della partecipazione di Ciclone, la brava e bella Elodie continua a mietere consensi con “Guaranà”, la sua personale proposta per l’estate 2020 pubblicata lo scorso 13 maggio, aprendo le danze alla consueta cerimonia dei tormentoni. Anche quest’anno ce ne sono stati tanti, forse pure troppi, ma la sua proposta ha mantenuto alte le aspettative, senza stancare.

Il brano, scritto da Davide Petrella e Dardust, risulta coerente con la svolta artistica sancita dal disco “This is Elodie” (qui la nostra recensione), un lavoro che ha messo in evidenza l’identità dell’interprete romana che, forse, in precedenza non era venuta fuori in modo così significativo. A giudicare dalle 20.000.000 views su YouTube, il pezzo non è stato solo capito, ma ascoltato e particolarmente apprezzato in questa inedita strana estate, cosa non affatto scontata.

Il segreto? La genuinità che si traveste di originalità, in un’epoca in cui è molto più facile compiacere che mettersi a nudo, copiare piuttosto che ricercare. Dopo Margarita, l’artista propone un nuovo cocktail estivo a base di tequila, un drink elegante e sbarazzino, proprio come la stessa Elodie, convincente fino al midollo anche in veste solitaria, lei che è stata più volte imputata di aver “collezionato troppi featuring”, come se le collaborazioni fossero qualcosa di negativo.

Tutt’altro, nel suo caso hanno notevolmente contribuito a centrarla e renderla ciò che è oggi, una donna consapevole e ben strutturata. In tal senso, Guaranà è un brano che piace senza risultare piacione, un estratto di verità, che di questi tempi è da considerare una merce rara, oltre che un vanto, perché non strizza l’occhio ad una moda in particolare, candidandosi come tormentone senza alcuna intenzione o presunzione nel voler tormentarci. Dopo la rinascita, un brano che sa di conferma.

© foto di Raffaele Marone

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Guaranà | Video

Guaranà | Testo

Disegnerò nel cielo quello che non vedi
raccontami ogni cosa tranne i tuoi segreti
te lo spacco quel telefono
l’ho sempre odiato il tuo lavoro
tiro su le cuffiette in metropolitana
sopravvissuti come gli iguana ci siamo fatti male
la vita è strana uno stallo alla messicana
vengo verso di te, verso di te
per capire le cose migliori che
ho perso di te, ho perso di te

Dovremmo sfiorarci la pelle
sognare l’estate e le stelle
prendiamoci tutto ora
che non ci resta più niente
non ci resta più niente

Vieni più vicino lasciati guardare
che negli occhi tuoi non ci vedo me non ci vedo il mare
dimmi cosa vuoi da questi attimi eterni
vincere un Oscar o un Grammy
cosa succederà?
lasciamo la città
Tequila e Guaranà

Sale il fumo dall’asfalto e l’ombra si nasconde
ho un tuo messaggio un bacio sulla fronte
giro sospesa nei quartieri
quant’è bella Milano senza veli
e vengo verso di te verso di te
per cercare le cose migliori
che ho perso di te, ho perso di te

Dovremmo sfiorarci la pelle
sognare l’estate e le stelle
prendiamoci tutto ora che non ci resta più niente
non ci resta più niente

Vieni più vicino lasciati guardare
che negli occhi tuoi non ci vedo me non ci vedo il mare
dimmi cosa vuoi da questi attimi eterni
vincere un Oscar o un Grammy
cosa succederà?
lasciamo la città
Tequila e Guaranà

Vieni più vicino lasciati guardare
che negli occhi tuoi non ci vedo me non ci vedo il mare
dimmi cosa vuoi da questi attimi eterni
vincere un Oscar o un Grammy
cosa succederà?
lasciamo la città
Tequila e Guaranà

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.