In radio dallo scorso 22 settembre, l’inedito che rompe il silenzio discografico del cantautore romano
Cambia ciò che ha intorno ma non la sostanza Niccolò Moriconi, alias Ultimo, con il suo nuovo singolo “22 settembre“ si conferma uno dei cantautori più istintivi e ispirati degli ultimi anni. Un singolo che non rappresenta nulla di diverso da ciò che ci si aspetta dalla sua penna, questo non è oggettivamente un aspetto negativo, anzi, in un’epoca in cui gli artisti mutano pelle con la stessa frequenza del cambio di biancheria, ribadire la propria identità (unica e originale) resta d’esempio e merita più di un plauso.
Nell’immaginario collettivo è come se omologarsi al mercato sia più funzionale del ribadire se stessi, come se spersonalizzarsi sia più apprezzabile di chi porta avanti un discorso con la propria verità, quando basterebbe guardarci indietro di qualche decennio per renderci conto del fitto elenco di artisti che sulla credibilità ci hanno costruito intere carriere. Cambiare perchè? E non lo dico soltanto perchè funziona e i numeri sono dalla sua parte, ma perchè bisogna conservare e incitare questo tipo di purezza.
E’ giusto che ci siano gli Achille Lauro della situazione, che cambiano pelle alla velocità della luce, ma anche esponenti coerenti e degni rappresentanti di un certo modo di fare musica che, attenzione, non fa assolutamente parte del passato. “22 settembre” è un brano che infonde speranza (Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno in questo momento), un pezzo che piace senza risultare piacione, forse un filino meno d’impatto rispetto alle precedenti produzioni, ma che si lascia apprezzare di ascolto in ascolto.
Ultimo conferma la propria verve poetica e le proprie capacità vocali, imponendo la sua voce come strumento, per questo motivo l’arrangiamento parte in maniera minimale per poi esplodere sul finale, perchè quando possiedi una canna come la sua non occorre nessun altro effetto speciale. In questo pezzo, il cantautore esprime un registro più ampio, frutto di quella poliedrica trilogia di album che lo hanno portato nel giro di breve tempo ai cuori delle persone e ai vertici delle classifiche
In “22 settembre“ c’è tutta quell’emozione di cui abbiamo bisogno e che per tanto tempo abbiamo schivato, sfido chiunque a non commuoversi concentrandosi sul testo, sulla melodia e sulle bellissime immagini del videoclip, che coinvolge un Marco Giallini in grande spolvero, uno dei nostri attori più espressivi e versatili. Messaggi di questo genere non sono mai banali, specie con tutto quello che stiamo vivendo, per questo motivo il brano si impone come una sorta di Carpe Diem 2.0.
Perchè un genere musicale può anche non piacere, ma non si può restare insensibili dinanzi a cotanta sublime speranza, una scossa, un cortocircuito, una carica sensazioni e suggestioni. Ognuno ci prenda l’emozione che preferisce, quella di cui ha più bisogno: piangere, ridere, provare rabbia, rielaborare un errore, pensare alla persona amata, ad un figlio, ad un genitore, a qualcuno che non c’è più. Insomma, davanti a così tanta struggente bellezza, non possiamo far altro che abbassare le nostre quotidiane difese.
Dopo aver composto “Chissà da dove arriva una canzone“ per Fiorella Mannoia, Ultimo scrive una nuova profonda pagina di questo 2020, un invito ad affrontare la vita di petto, a non tirarsi mai indietro, cercando la propria salvezza in se stessi. In fondo non c’è nulla di male ad ammettere le proprie fragilità, per conviverci e cercare di trovare un qualche compromesso, perchè la nostra vita non è altro che un appassionato e disperato tentativo di conciliazione tra noi e il mondo.
Il brano non è altro che questo, la mediazione dei nostri stati d’animo in eterno contrasto, perchè l’istinto e l’incoerenza vanno a braccetto, opponendosi alla ragione e a tutto ciò che di calcolato partorisce la nostra mente. Una canzone d’amore verso noi stessi, verso il prossimo, o verso un individuo… a ciascuno la propria libera interpretazione, perchè non c’è un sentimento più efficace e dinamico dell’immedesimazione, del trovare confronto e conforto nei versi di un’incantevole canzone. Perchè è vero che ognuno di noi ha il proprio 11 settembre, ma… da oggi… avrà anche il suo “22 settembre“.
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22 settembre | Video
22 settembre | Testo
Preferisco vivere senza mai più chiedere
preferisco stringere che lasciare perdere
vivo nel confronto di un secolo e un secondo
e non trovo così assurdo che il mondo sia un istinto
ti va se ci lasciamo che torna il desiderio
poi vieni qui vicino e raccontami un segreto
io so di un vecchio pazzo che parla alle persone
di cose mai accadute per vivere un po’ altrove
Io la vita la prendo com’è
questo viaggio che parte da sé
che non chiede il permesso mai a me
io la vita la prendo com’è
Puoi lasciare adesso le vecchie convinzioni
ne costruiremo altre con nuove mie parole
ci penserò io a tutto tu dovrai un po’ affidarti
e perdona la freddezza ma spero che mi salvi
per starmene in silenzio in sere più autunnali
ricordo me in un parco a dire “mostra quanto vali”
e non essere mai affranto se un sogno non si svela
ho visto gente esclusa ridere a squarciagola
Io la vita la prendo com’è
questo viaggio che parte da sé
che non chiede il permesso mai a me
io la vita la prendo com’è
Non prenderò quel treno che porta nel futuro
no, io voglio godere anche un semplice minuto
e il 22 settembre io tornerò in quel posto
tu sai che cosa intendo ma adesso io non posso
non posso più permetterlo devo alzarmi e accendere
non scriverò la musica ma la vita della gente
io sento una missione e ti giuro che andrò alla meta
cantare in pieno inverno per dar la primavera
Io la vita la prendo com’è
questo viaggio che parte da sé
che non chiede il permesso mai a me
io la vita la prendo com’è
Nico Donvito
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