Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano
PARTECIPAZIONI A SANREMO:
Decima partecipazione in gara al Festival di Sanremo per Patty Pravo che, finora, non è mai andata oltre il quinto posto finale sul palco dell’Ariston. L’esordio avviene nel 1970 quando, in coppia con Little Tony, propone La spada nel cuore ottenendo il 5° posto finale. Da solista l’esordio avviene nel 1984 quando la Ragazza del Piper propone al Festival Per una bambola che non va oltre il 10° posto finale. Peggio va nel 1987 con Pigramente signora che ottiene solo il 20° posto. Lo stesso risultato viene ottenuto dal ritorno al Festival del 1995 con I giorni dell’armonia.
La vera consacrazione sul palco dell’Ariston si deve a E dimmi che non vuoi morire 1997 che nel registra un 8° posto in classifica ma che fuori dal Festival spicca il volo come un sempreverde della carriera dell’interprete veneta. Nel 2002 L’immenso ottiene solo il 16° posto che viene, forse, riscattato con il 7° piazzamento del 2009 con E io verrò un giorno là.
Negli ultimi anni nel 2011 Patty Pravo viene eliminata dalla finalissima con il brano Il vento e le rose mentre, invece, va decisamente meglio nel 2016 quando ottiene il 6° posto con Cieli immensi.
IL BRANO:
Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Patty Pravo punta su un brano cantato in duetto con Briga intitolato Un po’ come la vita e scritto da Briga stesso insieme a Marco Rettani, Zibba, Luca Leonori e Diego Calvetti.
COME NE PARLA LA STAMPA:
“Patty Pravo e Briga con “Un po’ come la vita”. Sono qualcosa che non ti aspetti. La regina del Piper con la sua delicatezza accarezza il graffiato di Briga” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]
“Ci divertiremo con le voci di Patty Pravo che duetta con Briga” [Gino Castaldo, La Repubblica]
“Patty dà il via, Briga canta e rappa appena appena, anche se sappiamo che in fondo cantare è quello che avrebbe sempre voluto fare. Non particolarmente eccitante, un po’ come la nuance fra le due voci” [Luca Dondoni, La Stampa]
“La classe di lei e la forza di lui si mescolano in un brano che non colpisce al primo ascolto” [Paolo Giordano, Il giornale]
“Molto eleganti. Elegantissimi. Davvero eleganti. E poi quel «Ma intanto dimmi il cielo/ dove va a finire»… elegantissimi. Davvero eleganti. Ma che noia però” [Libero]
“Pezzo elegante, e allo stesso tempo contemporaneo. Funziona bene l’alternanza tra i due, anche se è Patty Pravo che duetta con Briga, e non il contrario” [Raffaella Serini, Vanity Fair]
“Il rap è stato tradito. Briga si concede giusto un paio di barre e ci si domanda perché Patty Pravo abbia scelto lui (e un brano così anonimo come «Un po’ come la vita»)” [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera]
“Briga omaggia il suo passato (?) rap nell’unico passaggio che regala un po’ di varietà in un’esecuzione altrimenti monocorde. Peccato” [Christian Pradelli, Mitomorrow]
“ma voi ve l’immaginate la Patty che muove le mani e fa la regina? La canzone è pure bella, i due funzionano. Piaciuta che voglio solo aneddoti di Patty al Festival per cinque giorni di Festival” [Silvia Gianatti]
“Loro sono la “strana coppia” del Sanremo 2019: Patty Pravo e Briga. Cantano Un po’ come la vita. I due sembrano essere piuttosto assortiti e il brano si mantiene sulla media del “discreto”” [Laura Berlinghieri, Amica]
“Che dire? Uno non vorrebbe prendere di mira il brano di una signora della canzone come la Pravo, ma questo pezzo, nato sicuramente con le migliori intenzioni, non si capisce dove voglia andare a parare. L’idea penso fosse quella di un accostamento insolito ma vincente come, ad esempio, il prosciutto coi fichi. Il risultato – ahimè – sembra più il caffè col sale. Manca una spinta propulsiva che faccia volare il brano. Peccato, tutto ha il sapore di un’occasione mancata. C’è una nota positiva però: Briga ha una voce niente male, bella ruvida. Una rivelazione” [Rolling Stone]
“Il pezzo apre su un tappeto di pianoforte in cui appare la voce di Patty Pravo. Poi è un continuo susseguirsi e rincorrersi di frammenti interpretati dai due artisti. Chi ha ascoltato l’ultimo lavoro di Briga non rimarrà sorpreso dalla sua voce e dalla predisposizione a un certo tipo di cantautorato, che invece pare meno a fuoco nella sezione in cui interpreta un bridge rap. “L’orizzonte è l’unica cosa che non vedo”” [Simone Zani, All Music Italia]
“La domanda è una sola: perché? E per chi non avesse capito aggiungo anche le didascalie: perché devi mettere Coso qui, di fianco a Patty Pravo? La canzone cantata da lei sarebbe stato, immagino, altra cosa. Così non riesco a capirla, come una telecronaca disturbata su DAZN. Pagherete tutto, pagherete caro” [Michele Monina, Optima Italia]
“C’è Zibba tra gli autori, ma il pezzo latita, sia sul fronte testuale che su quello melodico. Nicoletta è la solita signora della canzone italiana, Briga un puntello rap di cui non si sarebbe sentita la mancanza. Frase clou: «Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire»” [Federico Vacalebre, Il Mattino]
“Il dialogo tra classicità e nuovi linguaggi fallisce miseramente invece in “Un po’ come la vita” che vede insieme Patty Pravo e Briga. Quest’ultimo, chiamato in soccorso da Baglioni, riesce a dare po’ di movimento a una lagna che si regge sull’unica tonalità (bassa) che ormai può eseguire la voce dell’ex ragazza del Piper. Una ballata inutile e noiosa” [Giuseppe Attardi, Pickline]
“Parte Patty: “Un po’ come la vita senza più sognare” e poi arriva Briga a portare il suo tempo. Ricorda di giocare dice Patty in una ballata che resta. Un confronto convincente” [Paola Gallo, Onde Funky]
“Immensa Patty Pravo, appena parte la musica già la si vede sul palco mentre fa muovere sinuosamente le mani. Accanto a lei il più moderno Briga. Rispetto al duetto Nino D’Angelo-Livio Cori, questa coppia convince meno. Le voci si mescolano bene, è vero, ma più che lui a trascinare lei, c’è lei che trascina lui. E forse l’obiettivo non era quello” [Angelica D’Errico, Unione Sarda]
VOTO MEDIO DELLA CRITICA:
5.86 / 10 (19° posizione generale)
QUOTE SNAI:
18.00 (10° posizione generale)
OSPITE DUETTANTE:
Giovanni Caccamo
IL NUOVO ALBUM:
Uscirà per Dischi dei sognatori il prossimo 8 febbraio Red, il nuovo album d’inediti di Patty Pravo, il ventisettesimo della sua pluri-cinquantennale carriera discografica.
Tracklist [autore testo – compositore musica]:
- La peccatrice (l’arte di fingere)
- Un po’ come la vita feat. Briga [Marco Rettani, Briga, Zibba, Diego Calvetti – M. Rettani, Zibba, D. Calvetti, Luca Leonori]
- Padroni non ne ho
- Dove eravamo rimasti [Giuliano Sangiorgi]
- Pianeti
- Un giorno perfetto
- La carezza che mi manca [Ivan Cattaneo]
- Nessuno ti aspetta
- Il paradiso (50 special edition) [Mogol – Lucio Battisti]
- Io so amare così [Franco Califano – Francesco Del Giudice]
- Un po’ come la vita (instrumental) [Marco Rettani, Zibba, Diego Calvetti – Marco Rettani, Zibba, Diego Calvetti, Luca Leonori]
TESTO DEL BRANO:
UN PO’ COME LA VITA
di Marco Rettani, Diego Calvetti, Zibba, Briga, Luca Leonori
Edizioni Warner Chappell Music Italiana/Museo dei Sognatori/Honiro – Milano – Roma
Un po’ come la vita
Senza più sognare
Di esistenza e di ironia
E scivolare…
E scivolare via
Come dire «ancora un po’»
Andare a cercare
Quella cosa che fa sempre un po’ più male
Ma che porta in un momento
A riconsiderare il vento
E poi gridare a me che non credo
Che il confine è l’unica cosa che non vedo
Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore
Tu credi di volare
Ma l’illusione della gioia toglie il fiato anche alla notte
Magari prova a immaginare che sul retro della vita
Ci sia un immagine più forte
E non mi basterà il ricordo
Vorrei trovarmi nell’esatta condizione
Di una luce alla stazione
Su un binario abbandonato
Dove il viaggio non è mai iniziato
Per poi gridare a me che non credo
Che l’orizzonte è l’unica cosa che non vedo
Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore
Ridammi una notte che brilla
Invece di un cielo di corvi
Non ti ricordi
Quando eravamo due corpi
Uniti nel prendere i colpi
Noi sapevamo come illuminarci
Prima di prenderci a calci
Prima di metterci al collo
Pure le croci degli altri
Solo per assomigliarci
E poi gridarmi ancora che non credo
Ma in questo tunnel così buio io non guardo indietro
E la fine è l’unica cosa che non vedo
Tu dove vuoi volare…?
Hai tempo per pensare
Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire
Ricorda di giocare
E di portarti altrove
Io resto qui a capire come illuminarmi il cuore
Come illuminarci il cuore
Ilario Luisetto
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