venerdì 22 Novembre 2024

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Enrico Nigiotti sviscera brividi e passioni nel singolo “Notturna” – RECENSIONE

Tempo di nuova musica per il cantautore livornese, reduce dall’ottima partecipazione a Sanremo

Archiviate le atmosfere intime e commoventi di Nonno Hollywood, Enrico Nigiotti mette ritmo e trasporto nel suo nuovo singolo per l’estate 2019, intitolato “Notturna”, in radio dallo scorso 10 maggio. Il cantautore livornese dimostra tutta la sua poliedricità con una canzone leggera ma, al tempo stesso, incalzante e carica di pathos, che racconta l’irrefrenabile desiderio vissuto e consumato in una notte di passione. Un brano dal sapore estivo, fresco e leggero, impreziosito dal fischiettio dell’inciso, accattivante quanto martellante. Dopo aver toccato le corde sensibili del nostro animo con L’amore è, dialogato intensamente con Gianna Nannini in Complici e scritto pezzi per artisti del calibro di Eros Ramazzotti e Laura Pausini, è tempo di lasciarsi andare a nuove emozioni.

Enrico Nigiotti ci mostra il suo lato più festaiolo, quello apparentemente più frivolo, ma se si legge attentamente tra le righe del testo si riescono a cogliere spunti preziosi, la volontà di aprirsi a suggestioni diverse, di vivere profondamente le proprie emozioni “a ritmo lento a ritmo svelto, dentro ad un brivido che soffia nell’orecchio” e che, se ci fai caso, ti permetterà di cogliere quell’affascinante imprevedibilità tipica delle cose che ti fanno star bene.

Ogni tanto è necessario smettere di sentirsi in disordine, di pensare ai mille problemi, staccare dalle paranoie per concederci un po’ di sano divertimento, qualche distrazione in più per poi tornare a prestare attenzione e valore alle cose importanti. Notturna rappresenta tutto questo, il rigenerarsi ricaricando le proprie batterie, un invito a prendere tutto meno sul serio e a vivere un po’ più alla leggera, riscoprendo il valore delle piccole cose, intercettare i nostri brividi e sentire quanto possono soffiare bene.

Notturna | Video

Notturna | Testo

Sarà la notte che sale addosso
sarà che forse ti chiamo adesso
sarà che infondo meglio un messaggio
se ci vediamo da te è lo stesso
sarà la notte sarà ribelle
sarà che noi non pensiamo a niente
niente castelli sotto ai cuscini
niente di niente
più giù ti sento
più su ti prendo
dentro ad un brivido che bussa sotto al letto
a ritmo lento a ritmo svelto
dentro ad un brivido che soffia nell’orecchio

Senti come soffia bene
bene bene
a piedi nudi sul pavimento
in sottofondo c’è sempre Vasco
ti giuro ormai sei un pensiero fisso
un desiderio che non mi perdo
ad occhi aperti con poca luce
ti prendo forte un po’ sottovoce
e come soffiano i tuoi respiri
sulla mia pelle più giù ti sento
più su ti prendo
dentro ad un brivido che bussa sotto al letto
a ritmo lento a ritmo svelto
dentro ad un brivido che soffia nell’orecchio

Senti come soffia bene
bene bene
senti come soffia bene
bene bene

E tutto quello che c’è
questo sentirsi in disordine
io non capisco cos’è
ma non ho voglia di smettere, smettere
fare finta di scappare e passa in un secondo
fare finta di scappare e passa

Più giù ti sento
più su ti prendo
dentro ad un brivido che bussa sotto al letto
a ritmo lento a ritmo svelto
dentro ad un brivido che soffia nell’orecchio

E senti come soffia bene
bene bene
e senti come soffia bene
bene bene
e senti come soffia bene

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.