La cantautrice di Monfalcone e il rapper romano sulle note di uno dei pezzi più freschi dell’estate
Elisa cerca di rinnovarsi, non molla la presa e per farlo scende a compromessi con la scena indie-rap, dopo Calcutta e Rkomi è la volta di Carl Brave che… o lo ami, o lo odi oppure non comprendi più della metà di quello che dice. Per quanto mi riguarda, con tutta onestà, mi colloco tra coloro i quali si rifugiano nella terza opzione, pur essendo affascinato dall’occulto e da tutto ciò a cui la scienza non ha ancora dato una spiegazione. Detto ciò, “Vivere tutte le vite” è un brano fresco e musicalmente positivo, dotato di uno di quei testi belli cazzuti che riescono a donare conforto e infondere forza in chi lo ascolta, i cosiddetti brani terapeutici pregni di messaggi sempre più rari da trovare al giorno d’oggi.
Onestamente preferisco la versione in studio da solista, presente nel disco “Diari aperti” (qui la nostra recensione), perché reputo l’ukulele decisamente più accettabile dell’autotune di Carl Brave, per non parlare dei versi completamente non-sense figli del “gne gne gne gne”, in netto contrasto con quelli della cantautrice friulana, decisamente più ispirati e centrati. Come a dire: edamame V.S. amatriciane, fai la tua scelta.
Non condanno Elisa, anzi la capisco, solo che è difficile da accettare come, un’artista di questo rango, possa scendere qualitativamente dalle recenti e prestigiose collaborazioni con Francesco De Gregori e gli Imagine Dragons, a uno che sembra tale e quale alla sua stessa parodia fatta da Le Coliche. Insomma, c’è un limite a tutto o almeno ci dovrebbe essere… ma, alla fine, i numeri danno ragione a questo tipo di operazioni e l’etica va a farsi friggere nello stesso cestello dei supplì.
Al di là di questa specie di trapasso tra eleganza e coattaggine, “Vivere tutte le vite“ è un pezzo talmente ben strutturato che supera comunque la “prova costume”, tanto da imporsi come uno dei pezzi di punta dell’estate 2019. Certo, la musica d’autore è ben altra ma, nel grande universo parallelo dei tormentoni, rappresenta uno di quei rari corpi celesti in grado di ospitare forme di vita intelligenti, almeno per metà.
Vivere tutte le vite | Video
Vivere tutte le vite | Testo
Stesi alla luce del giorno
con gli occhi annegati nel mondo
senza più malinconia
che mi porti via
neanche l’idea
non c’è niente che cambierei
ci stavo già pensando da un po’
da quando non mi importa più
di quello che non ho
che non ho
E non voglio
vivere tutte le vite
vedere ogni posto nel mondo
fingere tutte le volte
esser sempre forte
uscirne senza graffi sulla pelle
vedere ogni limite farsi più sottile
sempre più deboli le mie paure
non lasciarmi sfuggire
neanche una foglia che si muove
E t’ho beccata in quel baretto semivuoto
e ti spizzavo in mezzo ai fianchi di un Barolo
non mi hai guardato ma mi hai visto e manco poco
caccio un piccione con un mezzo calcio a vuoto
poi ti parto in fuorigioco, rubo un bacio e te lo porto
lei dice è fuori corso, beve a goccia un po’ di Moscow Mule
in radio c’era “posso posso posso posso”
ti metterei 200mila like a quella foto
corso Trieste, piccola peste
c’hai 18 anni, C.B.C.R.
ti sta una crema il tuo dialetto di Cremona
si abbina bene bene a quello mio di Roma
le faccio un fischio, uno squillo e scende
mi prende in giro, fa “gne gne gne gne”
andiamo al sushi e tu ti mangi gli edamame
io che so’ andato pe’ una vita a amatriciane
spero che se appare il privato sul cellulare
rispondi tu
E non voglio
vivere tutte le vite
vedere ogni posto nel mondo
fingere tutte le volte
esser sempre forte
uscirne senza graffi sulla pelle
vedere ogni limite farsi più sottile
sempre più deboli le mie paure
non lasciarmi sfuggire neanche una foglia
Lo sai cos’è
è che non c’è niente da perdere
(lo sai cos’è, lo sai cos’è)
è troppo più grande di te
la devi prendere
(così com’è, così com’è)
Non voglio
vivere tutte le vite
vedere ogni posto nel mondo
fingere tutte le volte
esser sempre forte
uscirne senza graffi sulla pelle
vedere ogni limite farsi più sottile
sempre più deboli le mie paure
non lasciarmi sfuggire neanche
una foglia che si muove
Nico Donvito
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