domenica 24 Novembre 2024

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“Piccoli eroi”, la dedica per chi soffre e combatte by Martina Attili – RECENSIONE

In rotazione radiofonica dal 13 dicembre il nuovo singolo della giovanissima cantautrice romana

E’ passato un anno dal suo debutto sancito da Cherofobia, Martina Attili è indubbiamente cresciuta anagraficamente, seppur abbia mantenuto l’inguaribile ed ispirata verve. “Piccoli eroi” è il titolo del suo nuovo singolo, il primo brano che ha scritto, proprio per questo motivo stupisce ulteriormente per profondità e maturità, soprattutto se consideriamo la sua giovane età. Tematicamente parlando, il testo racconta di tutte le persone che, con la loro fragilità, affrontano quotidianamente la vita con sguardo fiero e coraggio, trasformando la propria forza interiore in riscatto esteriore. Facile a dirsi ma non a farsi, proprio come si evince della sequela di parole che descrivono in maniera riflessiva e concreta le difficoltà e gli ostacoli con cui, giorno dopo giorno, ci ritroviamo a fare i conti.

“E nella mia mente ho un pensiero positivo, ma il pensiero negativo è la mia casa per oggi” canta l’artista rivelazione della dodicesima edizione di X Factor, parlando tra le righe di argomenti di estrema attualità e importanza, quali il bullismo e l’anoressia, sottolineando il disagio di una generazione che, a differenza delle precedenti, ha forse il demerito di arrivare in ritardo, in un momento storico privo di regole e concretezza.

“Quando dicono che sono un fallimento prendo ed alzo di livello, tutto ciò che faccio, se mi insultano io taccio, se mi menano li schiaccio”, così Martina Attili si lascia andare con slancio realizzando un piccolo manifesto di consapevolezza e amor proprio, proprio perché dice le cose come stanno, esprimendo concetti in maniera anche cruda, ma sufficientemente realistica. Piccoli eroi è una dedica in musica, una piccola e struggente fetta di umanità.

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Piccoli eroi | Video

Piccoli eroi | Testo

Apro bocca, ma non so cosa penso
apro il cuore, ma non so cosa ho dentro
scusate se non vi so dire l’ora esatta
in cui stavo per morire, ma non ce l’ho fatta
raccontando di una storia vissuta
di una vita da sopravvissuta
chiedendo e sperando nel lieto fine
chiedendo e pregando per una fine
o per l’inizio di qualcosa di buono
di qualcosa di nuovo

E nella mia mente ho un pensiero positivo
ma il pensiero negativo è la mia casa per oggi
e nella mia mente ho un pensiero positivo
ma il pensiero negativo è la mia casa per oggi

Buongiorno mamma, sai, ho mal di testa
apri la finestra che magari migliora
non me la sento, no, non posso andare a scuola
forse è meglio se resto a casa da sola
o se vuoi, resta tu con me, sì, sì, va tutto bene
ho nove anni, che vuoi che possa accadere?

E nella mia mente ho un pensiero positivo
ma il pensiero negativo è la mia casa per oggi
e nella mia mente ho un pensiero positivo
ma il pensiero negativo è la mia casa per oggi

Scusa, papà, se non so spiegarti i lividi
l’emozioni ed i brividi, le parole indelebili
Laura non viene a casa da un po’
sai, lei non può, il mio bullo è suo amico
adesso mi dicono che sono grassa, smetto di mangiare
mi dicono che sono brutta, basta respirare
sono stupida, non riesco a parlare
cerca di capire, è la mia guerra da finire

E nella mia mente ho un pensiero positivo
ma il pensiero negativo è la mia casa per oggi
e nella mia mente ho un pensiero positivo
ma il pensiero negativo è la mia casa per oggi

E se morirò, mani sul pianoforte
è la mia piccola morte, gioco col fuoco e la sorte
quando dicono che sono un fallimento
prendo ed alzo di livello, tutto ciò che faccio
se mi insultano, io taccio
se mi menano, li schiaccio
questa è la mia canzone dedicata a noi
piccoli eroi

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.