venerdì 22 Novembre 2024

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“Amici per errore”, profondità e prospettiva per Tiziano Ferro – RECENSIONE

Quarto estratto da “Accetto miracoli” per il cantautore di Latina, in radio dallo scorso 14 febbraio

Dopo aver tracciato una linea di demarcazione con il proprio passato in Buona (cattiva) sorte, affrontato i muri invalicabili del destino in Accetto miracoli e raccontato con delicatezza il tema del distacco con In mezzo a questo inverno, Tiziano Ferro torna a farsi paladino dei buoni sentimenti in “Amici per errore”, quarto singolo estratto dal suo settimo album in studio rilasciato lo scorso 22 novembre. Composto a sei mani insieme a Massimiliano Pelan e Francesco Gramegna, il brano traccia una panoramica completa e dettagliata sull’eterna disputa tra amicizia e amore, su come nella vita gli eventi e le circostanze ci conducano spesso in una direzione piuttosto che in un’altra, tra cui il tempo che possiamo considerare uno dei fattori più determinanti, semplicemente perché un incontro può avvenire nel momento sbagliato, in anticipo o in ritardo.

In una società sempre più in movimento, a volte sono le stesse situazioni che determinano lo sviluppo di un rapporto, portandoci in una direzione piuttosto che in un’altra. “Non è l’amore quello che ci serve, ma è molto più, è la verità”, questa la frase su cui si sviluppa l’intera narrazione, una storia comune. A chiunque sarà capitato di conoscere una persona e cominciare a fantasticare sul tipo di evoluzione che potrebbe  prendere una semplice conoscenza, oppure sul come sarebbe potuta andare se… Pensieri e turbamenti che fanno parte della nostra natura, chi più chi meno, ognuno di noi ha sempre un po’ il timore di ferirsi, perché i sentimenti fanno paura sopratutto nella fase iniziale, quando non conosciamo bene chi abbiamo dall’altra parte e, soprattutto, non sappiamo ancora cosa vogliamo davvero noi.

Subentrano le contraddizioni, la confusione prende il sopravvento, le risposte non sono sufficienti alle nostre mille domande. “In nessun modo vorrei averti vicino, in nessun modo viverti lontano” rappresenta un po’ quel tipo di stato/patema d’animo, forse la soluzione è proprio quella di prendere le cose così per come sono e per come vengono, senza estremizzare o enfatizzare, lasciare che tutto faccia il proprio corso, anche se il rischio di sentirsi in balia degli eventi ci spaventa e ci preoccupa comunque. “E’ un altro viaggio, mettila così” diventa il consiglio ideale, l’unica strada perseguibile per mantenere la percezione della realtà e godersi la bellezza di un’infatuazione, senza pretese e senza farsi castelli in aria, perché spesso quello che desideriamo non è detto che si realizzi o che sia la cosa giusta per noi.

In un momento storico in cui la progettualità regna sovrana, Amici per errore è un invito ad affidarsi all’inaspettato, a prendere il buono di un rapporto e cercare di svilupparlo senza troppe aspettative, consapevoli del fatto che nessuno di noi può conoscere la strada migliore. L’empatia, l’affinità intellettiva e l’attrazione non è detto che necessariamente debbano servire o bastare, sicuramente rappresentano il trailer di un film del quale non conosciamo il finale e, forse, il fascino e la bellezza sono racchiuse proprio in questa imprevedibilità. Tiziano Ferro lo racconta alla sua maniera, con profondità e prospettiva, ponendo l’accento sul tema del destino: casuale, imponderabile, cinico,  magnanimo, previsto o inaspettato che sia.

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Amici per errore | Video

Amici per errore | Testo

In nessun modo vorrei essere altrove
non per niente sono ancora qui
io che da te dovrei soltanto imparare
a difendermi
non è l’amore quello che ci serve
ma è molto più, è la verità
in fondo siamo dalla stessa parte
di un’altra metà

Amici altrove, amici per errore
allontanarti per urlare per sempre
in testa il tuo nome
è un altro viaggio, mettila così
stringimi forte che non voglio perderti

In nessun modo vorrei averti vicino
in nessun modo viverti lontano
per scomporre la parola amore
in due consonanti e tre vocali ci perdiamo
già le sei, il sole del mattino
svela ogni ombra per quello che è
tutti i frammenti di luna spezzati
sui quali Dio scrisse di me e di te

Amici altrove, amici per errore
allontanarti per urlare per sempre
in testa il tuo nome
è un altro viaggio, mettila così
stringimi forte che non voglio perderti

E quel rumore di fondo non smette mai
i lampi di felicità
l’eco della nostalgia

Amici altrove, amici per errore
sbagliare strada, poi trovare in tutti i posti il tuo odore
è un altro viaggio, mettila così
stringimi forte che non voglio perderti

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.