venerdì 22 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Ligabue, quindici anni di “Nome e cognome”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo aver parlato di Buon sangue di Jovanotti, Mentre tutto scorre dei Negramaro, Il re del niente di Gianluca Grignani, L’amore volubile degli Stadio, Una parte di me di Nek, Indelebile di Irene Grandi, Un mondo perfetto di Dolcenera, Ragazza di periferia di Anna Tatangelo e Maggese di Cesare Cremonini, tra i progetti discografici che in questo 2020 festeggiano quindici anni di vita troviamo “Nome e cognome”, l’ottavo album in studio di Luciano Ligabue, rilasciato il 16 settembre 2005.

Si tratta di uno dei lavori più riusciti e immediati del rocker di Correggio, un’evoluzione sonora del precedente “Fuori come va?”, alla produzione si alternano il fido Fabrizio Barbacci e la new entry Luca Persici, una commistione che regala al disco una duplice forma, continuità ma anche innovazione. Dieci le tracce in scaletta, tra cui spicca il singolo apripista “Il giorno dei giorni”, la hit estiva “Happy hour” e la radiofonica “Le donne lo sanno”.

Tra i brani meglio riusciti dell’intero lavoro, spiccano le tre ballad “L’amore conta”, “Cosa vuoi che sia” e “Sono qui per l’amore”, i cui testi crudi e spontanei incarnano la piena maturità artistica del cantautore. Immagini e suoni si rincorrono viaggiando nella stessa direzione, un passo avanti e un passo indietro, un equilibrio perfetto tra presente e passato, un album che non resta fermo in superficie, ma che va in profondità, scavando in dinamiche relazionali condivisibili e quotidiane.

Ligabue si mostra per quello che è, un poeta della strada, attraversando vari sentimenti e stati d’animo intimisti, che mettono in risalto anche lati inediti, come ad esempio in “Lettera a G”, brano dedicato al cugino scomparso qualche mese prima. In sostanza, Nomi e cognomi è un disco coeso e ben strutturato, che arriva alla gente a distanza di vent’anni, che resta impresso nell’immaginario collettivo come uno dei manifesti più riusciti e ispirati del cantautore emiliano.

Acquista qui l’album |

Nome e cognome | Tracklist e stelline

  1. Il giorno dei giorni ★★★★☆
    (Luciano Ligabue)
  2. Happy hour ★★★★☆
    (Luciano Ligabue)
  3. L’amore conta ★★★★★
    (Luciano Ligabue)
  4. Cosa vuoi che sia ★★★★★
    (Luciano Ligabue)
  5. Le donne lo sanno ★★★★☆
    (Luciano Ligabue)
  6. Lettera a G ★★★★☆
    (Luciano Ligabue)
  7. Vivere a orecchio ★★★☆☆
    (Luciano Ligabue)
  8. Giorno per giorno ★★★☆☆
    (Luciano Ligabue)
  9. È più forte di me ★★★☆☆
    (Luciano Ligabue)
  10. Sono qui per l’amore ★★★★★
    (Luciano Ligabue)
The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.