domenica 24 Novembre 2024

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“Chimica”, è una questione di…. Ditonellapiaga e Rettore – RECENSIONE

L’inedita coppia debutta al Festival di Sanremo con “Chimica“, un brano dal forte impatto energetico

Esplosività allo stato brado, “Chimica” sarà la quota anticonformista di questo Festival, tra l’eros contenuto nei versi, il sound travolgente, le suore e le polemiche. Uno dei testi più espliciti in gara, che si arricchisce sia del vissuto di Ditonellapiaga che di Rettore, la prima all’esordio e la seconda alla sua quinta presenza festivaliera.

Donatella, infatti, ha partecipato alla kermesse canora altre quattro volte: nel 1974 con “Capelli sciolti”, nel 1976 con “Carmela”, nel 1986 con “Amore stella” e nel 1994 con “Di notte specialmente”, oltre ad essere stata ospite lo scorso anno de La Rappresentante di Lista nella serata dei duetti, dove ha proposto la sua “Splendido splendente”.

“Chimica” è un brano che si incastra alla perfezione nel variopinto repertorio della cantante di Lamette, così come nell’album d’esordio della giovane artista romana “Camouflage, rilasciato lo scorso 14 gennaio. Rettore d Ditonellapiaga portano sul palco dell’Ariston adrenalina allo stato puro, un concentrato di energia che non passerà di certo inosservata.

Le strofe convincono più del ritornello martellante che, a onor di cronaca, rimane da subito tatuato sulla pelle. E’ una questione di (chi chi chi chi)chimica, in fondo. Il risultato è sia splendido che splendente, a metà strada tra ska e dance. Ottimo l’innesto dello special che spiazza e spezza l’ascolto. Che altro aggiungere? Benvenuta Margherita e bentornata Donatella!

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.