giovedì 21 Novembre 2024

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Castrocaro, un festival che resiste alle pieghe del tempo e alla piaga del Covid

Analisi sull’evolversi della storica kermesse rivolta alle voci nuove, giunta alla sua sessantatreesima edizione

Si è appena conclusa l’edizione 2020 del Festival di Castrocaro, manifestazione nata nel lontano ’57 volta a scoprire e valorizzare nuovi talenti. Di fatto così è sempre stato, vale la pena ricordarlo, perché dal comune romagnolo hanno preso il volo le carriere di numerosi big della musica leggera italiana che, prima ancora di passare da Sanremo, hanno esordito proprio su questo palco.

Mi riferisco ad artisti che si sono aggiudicati il titolo della competizione: da Gigliola Cinquetti a Giuni Russo, passando per Luca Barbarossa, Fiordaliso e Zucchero, oltre a diversi protagonisti che non hanno trionfato ma che non sono passati di certo inosservati, tra cui ricordiamo Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Nek, Fiorella Mannoia e Michele Zarrillo, solo per citarne alcuni.

Quella andata in scena lo scorso 27 agosto è stata la sessantatreesima edizione della kermesse, nata per lanciare nuove voci nel mondo della discografia, rappresentando inizialmente una sorta di spin-off del Festival della canzone italiana. Il connubio tra Castrocaro e Sanremo è sempre stato forte, tant’è che anche quest’anno i primi classificati accederanno di diritto nella rosa dei 60 semifinalisti per le selezioni di Sanremo Giovani 2020.

Ad aggiudicarsi la vittoria sono stati i Watt, giovanissimo gruppo milanese composto dalla cantante Greta Elisa Ravelli Rampoldi, da Matteo Ravelli Rampoldi, da Luca Corbani e da Luca Vitariello. A convincere la giuria sono state le loro ben riuscite performance, a partire dalle cover di Rolls Royce di Achille Lauro e Vacanze romane dei Matia Bazar, fino all’interessante inedito Fiori da Hiroshima.

Castrocaro 2020 | Classifica finale

  1. Watt
  2. Daino
  3. Neno
  4. Jacopo (qui la nostra ultima intervista)
  5. Laura Fantauzzo
  6. Fellow (vincitore del premio SIAE)
  7. Nadia D’Aguanno
  8. Le Radici

«E’ stata un’edizione completamente nuova, diretta a un target di spettatori più giovani, in un format più smart, coinvolgente e in linea coi tempi – ha dichiarato la sindaca Marianna Tonellato – la formula necessitava di essere svecchiata almeno dieci anni fa e i cambiamenti vanno digeriti, già lo scorso anno erano stati mossi i primi passi in tale direzione, il salto di qualità è stato enorme, innegabile a prescindere dai dati».

Un format che rappresenta una novità assoluta, soprattutto per quanto riguarda i consigli tecnici forniti dalla giuria (composta dai cantautori BugoRiccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, Maria Antonietta e il producer Taketo Gohara), una strada mai intrapresa in tv, ma come tutte le innovazioni e le sperimentazioni non sempre vengono comprese nell’immediato, soprattutto avendo a disposizione una sola serata.

Castrocaro 2020 | Fotogallery

© foto di Federico Guberti

Un’edizione fortemente voluta dalla sindaca di Castrocaro Terme e Terra del Sole Marianna Tonellato e dall’amministratore delegato di LongLife Formula Srl Lucia Magnani. Nonostante le varie difficoltà, Covid compreso, la macchina organizzativa del Festival di Castrocaro non si è fermata, osservando tutte le norme di sicurezza del caso, addirittura è già ripartita, infatti sono aperte le iscrizioni per la prossima edizione (qui il modulo per partecipare), vale a dire la sessantaquattresima, per offrire ai ragazzi la possibilità di farsi conoscere e continuare a credere in un sogno lungo oltre mezzo secolo.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.