venerdì 22 Novembre 2024

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Almanacco musicale del 2 luglio

Giorno per giorno, le curiosità, i compleanni dei personaggi più amati e le uscite da non dimenticare

Almanacco – 2 luglio: 183esimo giorno del calendario gregoriano, mancano 182 giorni alla fine dell’anno. Ecco i fatti del giorno, compleanni e ricorrenze dei personaggi più amati della musica leggera italiana.

Almanacco musicale del 2 luglio

1968 – Nasce ad Alessandria il compositore Alberto Colla
1969 – Ci lascia il musicista e compositore Renzo Gobbi
1971 – Lucio Battisti è primo in classifica con “Pensieri e parole”
1972 – Nasce a L’Aquila la cantante Simona Cipollone, in arte Momo
1981 – “E invece no” di Edoardo Bennato è in vetta alla hit parade
2001 – Antonello Venditti entra in rotazione radiofonica con “Che c’è”
2002 – Ci lascia il cantante Lucio Ardenzi
2003 – Paolo Meneguzzi pubblica il singolo “Verofalso”
2008 – Ci lascia il musicista Ubaldo Mirabelli
2011 – Max Pezzali lancia “Quello che comunemente noi chiamiamo amore”*
2013 – I Negrita incidono “La tua canzone”
2013 – Alessandro Casillo rilascia il singolo “Io scelgo te”
2015 – Gli Zero Assoluto pubblicano “L’amore comune”
2016 – Nesli rilascia l’album “Kill Karma”
2017 – I Thegiornalisti debuttano nella Top5 di EarOne con Riccione
2020 – “Sindrome di Toret di Willie Peyote è certificato disco d’oro
2021 – Debutta in radio “Toy Boy di Colapesce, Dimartino e Ornella Vanoni
2021 – Fred de Palma pubblica l’album d’inediti “Unico
2022 – Francesca Michielin rilascia il singolo “Bonsoir”

*La canzone del giorno: Quello che comunemente noi chiamiamo amore

 “…Quello che comunemente noi chiamiamo amore
forse non è altro che un paradosso, un’illusione
qualche cosa di cui tutti hanno sempre scritto
senza veramente mai sapere come fosse fatto
anche perché guardo fuori e fuori non ce n’è
un milione di persone però lui non c’è
universi separati con le cuffie nelle orecchie
persi in una collettiva solitudine

E se invece fosse il solo senso di essere qui
l’unica ragione per cui valga la pena di
fare tutto il viaggio e comprendere
quello che comunemente noi chiamiamo amore
e se fosse l’unico motivo che c’è
il significato ultimo per cui vivere
fino in fondo il viaggio e comprendere

Quello che comunemente noi chiamiamo amore
è qualche parola di una poesia o di una canzone
forse è solo un meccanismo che ci scatta dentro
solo un istinto che però chiamiamo sentimento
come quando ti ho sentito avvicinarti a me
ed il cuore forte ha cominciato a battere
come la risata contagiosa di un bambino
come quando tutto sembra un po’ più semplice

E se invece fosse il solo senso di essere qui
l’unica ragione per cui valga la pena di
fare tutto il viaggio e comprendere
quello che comunemente noi chiamiamo amore
e se fosse l’unico motivo che c’è
il significato ultimo per cui vivere
fino in fondo il viaggio e comprendere
quello che comunemente noi chiamiamo amore

E se invece fosse il solo senso di essere qui
l’unica ragione per cui valga la pena di
fare tutto il viaggio e comprendere
quello che comunemente noi chiamiamo amore…”

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.