giovedì 21 Novembre 2024

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“Jambo”, poco amore e niente capoeira per Takagi & Ketra feat. Giusy Ferreri – RECENSIONE

Squadra che vince non si cambia, i due producer e l’interprete di “Roma-Bangkok” di nuovo insieme

A un anno di distanza dall’incredibile successo riscosso con “Amore e capoeira”, il tormentone dei tormentoni dell’estate 2018, Takagi & Ketra tornano nella loro zona di comfort, dopo aver fatto incetta di riscontri positivi anche in primavera con La luna e la gatta. Il rodato duo di producer si rituffa per la terza annata consecutiva nel mare delle hit estive, una tradizione inaugurata nel 2017 con L’esercito del selfie, arrivata fino ad oggi. Al principio furono Paola & Chiara, mentre oggi la stagione balneare non può iniziare senza l’ausilio del loro contributo musicale, questa volta intitolato Jambo, nelle radio nazionali a partire dallo scorso 24 maggio.

Confermata come vocalist Giusy Ferreri, una delle regine incontrastate delle stagioni estive anni ’10, affiancata dalla new entry internazionale rappresentata dal cantante giamaicano OMI. Dalle favela brasiliane alle capanne Masai della Savana il passo è breve, con sonorità afro-beat che sostituiscono i ritmi carioca della precedente stagione.

E mentre l’Italia intera si chiede “che estate sarebbe senza Takagi & Ketra?”, mi sforzo nel trovare qualcosa di innovativo in “Jambo”, senza riuscire nell’intento. Certo, bissare un successo come Amore e capoeira non era facile anche perché la concorrenza quest’anno è più agguerrita, coloro i quali si sono riproposti hanno superato le aspettative o, per lo meno, sono riusciti a mantenere stabile l’hype.

Il risultato finale ricorda troppo il famigerato “Waka Waka” di Shakira, a livello di arrangiamento manca quel guizzo che Takagi & Ketra sono riusciti sempre ad apportare alle loro precedenti produzioni, in più si avverte la mancanza di un inciso e di uno special accattivanti. Insomma, la cosiddetta sindrome della gatta frettolosa, così Giusy Ferreri ne paga le conseguenze convincendo meno del solito, “cosa si deve fare per campà” deve aver pensato la prima volta che l’ha ascoltata.

Il vero punto debole è che Jambo stanca già dopo il secondo ascolto, caratteristica che non si addice ad un papabile tormentone. Altro scivolone? Troppi “ahi ahi ahi” che fanno tanto macarena e ricordano i balli di gruppo anni ’70 e ’80, a confronto “Ramaya” e “Tropicana” sembravano rispettivamente “We are the word” e “Il cielo in una stanza”. Passo e chiudo dicendo che, se la parola “jambo” in lingua swahili significa “ciao”, vorrà pur dire qualcosa.

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Jambo | Video

Jambo | Testo

We can do all we want
we don’t need to be wild, wild
we make the rules and laws
we can do no wrong
you told me you’re ready
You’re getting to get it
you’re my heaven, 24/7
I need you honey, I need your lemon
I don’t need another reason
you’re enough for me
let’s make some memories

E non c’è bisogno di niente
ahi ahi ahi ahi
quando la notte ti prende
ahi ahi ahi ahi
tra il cielo e la savana
tutto girava
Jambo huana
dicevi tu guardando me
guardando me

Segui il fiume all’orizzonte
dove l’estate non cambia colore
dai che è vicino anche il sole
sopra alla linea dell’equatore
tu dimmi che vuoi restare
con me se il mare è blu
voglio andarci con te

E non c’è bisogno di niente
ahi ahi ahi ahi
quando la notte ti prende
ahi ahi ahi ahi
tra il cielo e la savana
tutto girava
Jambo huana
dicevi tu guardando me
guardando me

We’re on top of the world
continua a ballare
beautiful around us
fino a quando ti pare
you and me
come un’onda che sale
e chi tace
continua a cantare
as you want
fino a che il tempo non scade
finchè il mondo non cade

E non c’è bisogno di niente
ahi ahi ahi ahi
quando la notte ti prende
ahi ahi ahi ahi
tra il cielo e la savana
tutto girava
Jambo huana
dicevi tu guardando me
guardando me

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.