giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 2022, le pagelle dei testi delle canzoni in gara

L’analisi delle parole utilizzate nelle canzoni del prossimo Festival di Sanremo

Mancano ormai solo pochissimi giorni all’inizio del Festival di Sanremo 2022. Come ormai da tradizione (lo abbiamo fatto per il 20182019, 2020 e 2021), ci ritroviamo a scandagliare i testi delle canzoni in gara, rivelati come da tradizione da Tv Sorrisi e Canzoni. Anche quest’anno la parola assumerà un valore significativo e simbolico di grande impatto rappresentando non solo il complicato momento storico che ancora stiamo attraversando ma anche la rinascita di un’attenzione musicale alla componente testuale. A giudicare dai testi delle canzoni in gara, assistiamo ancora una volta al trionfo del romanticismo, al monopolio dell’amore declinato in tutte le sue sfaccettature ma anche alla sempre più fondata e fiduciosa voglia di lasciarsi i problemi alle spalle per regalarsi un po’ di leggerezza. Analizziamo insieme brano per brano.

Sanremo 2022 - TV Sorrisi e Canzoni

Sanremo 2022 | Le pagelle dei testi

Achille Lauro“Domenica”
di Achille Lauro, Davide Petrella, Simon Pietro Manzari

Città peccaminose
Donne pericolose
L’amore è un’overdose
150 dosi
Oh sì, sì
Fanculo è Rollin’ Stone
Ah ah ah
È zucchero e lampone

Rimane fedele a sè stesso e al proprio “rock’n’roll” che cita anche nel testo Achille Lauro. L’intento questa volta si sposta verso il racconto dell’amore pur mantenendo una chiave sempre personale e distinguibile. L’occasione è anche quella buona per dimostrare come Lauro sia, in realtà, cosa diversa dal mondo trap-underground a cui il grande pubblico lo ha spesso accostato. Il sesso, che pure entra nel testo senza essere citato, è la testimonianza di una revisione dell’amore romantico. Alla fine “la sposo? La sposo, come no”. Lauro ha scritto anche di meglio ma anche in questo caso rimane sé stesso. Voto 6

Aka 7even“Perfetta così”
di Aka 7even, Vincenzo Colella

Non mi ha fatto sentire solo
Eri così fragile che
Avevi paura di me
Di te, di noi

E’ un’amore insicuro e ancora fragile quello di Aka 7even che si trova a ribadire alla propria lei la sua bellezza quasi per rassicurarla. D’altronde due innamorati si trovano a condividere ogni cosa e a trovare perfetti, l’uno per l’altra, anche i difetti e le imperfezioni. La scrittura di Aka 7even aveva dimostrato di poter essere già più matura di così nella definizione delle immagini da raccontare e trasmettere ma questa volta la scelta è ricaduta su di un amore perfettamente in linea con la giovane età del suo interprete. Non ci sono picchi o sussulti. Voto 5.5

Ana Mena“Duecentomila ore”
di Rocco Hunt

Quando la notte arriva
Duecentomila ore
Amarsi un’ora prima
E dopo lasciarsi andar

Molto latina l’espressione di Ana Mena che nelle parole di Rocco Hunt trova lo strumento per raccontare a modo suo l’amore e la passione. Non poteva mancare (l’ingiustificata) citazione dell’America Latina e di un Cubalibre in un testo che, a tratti, sembra procedere più come un flusso di coscienza con parole tra loro scollegate che come un vero e proprio racconto logico sul piano narrativo. Alla fine ne esce uno scheletro testuale un po’ debole che, evidentemente, dovrà soprattutto appoggiarsi all’esaltazione della melodia. Voto 4 Sanremo

Dargen d’Amico – “Dove si balla”
di Dargen d’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio

Ultimamente dormo sempre anche se non sogno
Senza live con il pile sul divano
– Se dormi troppo poi ti svegli morto
Sono d’accordo…
Quindi dove andiamo?
Dove si balla

A Dargen d’Amico piace la musica dance. Ma “mi piace, mi piace, mi piace” come si trova a ripetere numerose volte creando quell’effetto ripetitivo delle parole che ne aumenta la musicalità. Condivisibile e sana la voglia di lasciarsi andare alla leggerezza di un ballo disinteressato e sfrenato ma se poi gli effetti sono un verso in cui ci si ricorda che “io non parlo col mio cane ma c’è un bel legame” allora nemmeno la spensieratezza può bastare come giustificazione. Testo un po’ approssimativo. Voto 5+

Ditonellapiaga e Donatella Rettore “Chimica”
di Ditonellapiaga, Donatella Rettore

E non mi basta avere un cuore
Per provare dell’amore veramente
E non mi servono parole per un poco di piacere è solamente
Una questione di
Chimica chimica

L’elemento anticonvenzionale tipico della penna di Donatella Rettore contagia anche la giovane Ditonellapiaga che, insieme alla cantautrice veneta, tira fuori un testo coerente in cui le due esperienze paiono non distinguersi nell’approccio all’amore di cui raccontano. Farà discutere il verso secondo il quale “E se rimango vengo ripetutamente e non m’importa del pudore / Delle suore me ne sbatto totalmente e non mi fare la morale” ma d’altronde questa è, da sempre, Rettore. Certo, per il resto, è tutto e solo un po’ “chimica”. Voto 6.5

Elisa – “O forse sei tu”
di Elisa, Davide Petrella

E io sarò
Quell’istante che ti porterà
Una piccola felicità
Quella stupida voglia di vivere
Sempre
Sempre

Si avverte il doppio tempo nella scrittura testuale del brano di Elisa. Da una parte ci sono i versi onirici di una Toffoli immersa nel suo mondo di riferimento in cui anche testualmente rimane forte e vivida la tendenza a trovare parole che si riferiscano alle sfere più alte. Dall’altra parte lo zampino di Davide Petrella scende in campo per riportare il brano quasi ad una dimensione più attuale sul piano della scrittura citando, proprio nell’inciso (che è la parte più semplice da ricordare e, dunque, anche quella che dovrebbe risultare più spendibile), la rima tra città e pubblicità. Il mix tra le due scritture, però, non dispiace e darà modo a molti di ritrovarsi mettendo a confronto le due esperienze ed innalzando quell’enfatizzazione della voglia di vivere che comprende l’aureo ed il terreno. Voto 7.5

Emma – “Ogni volta è così”
di Emma, Davide Petrella

Per me ogni volta è così facile
Te lo ricordi che
Che per appartenere alle tue mani non ci ho messo niente
E ti credevo quando mi giuravi che eri pazzo di me

E’ una dedica d’amore quella che Emma confeziona in un brano che vede anche il suo graffio nella scrittura testuale. La chiave vera della narrazione è quella di una lei pronta a vivere una storia d’amore e che non fa alcuna fatica a darsi totalmente al lui di turno che la dipinge come la più bella ma che pare, poi, evidente non riuscire a rendere il tutto così perfetto come ci si aspetterebbe. E intanto lei si scopre parte di quell’esercito di donne “sante e puttane” che da quell’elemento rock che alla scrittura di Emma piace sempre molto. Un testo in linea con la sua interprete. Voto 6.5 Sanremo

Fabrizio Moro“Sei tu”
di Fabrizio Moro

Sei la cosa più bella che ho sempre difeso
E hai sconfitto i miei dubbi quando io mi ero arreso
Che ci vuole una forza incredibile per dire buongiorno
Mentre provi a vagare fra te e chi sta intorno
Mi hai visto credere in me e poi non crederci più
Ma l’insistenza di esistere appesi ad un filo sottile

Il testo di Fabrizio Moro parte proprio dal titolo che, poi, viene ripetuto più e più volte trovando in questo escamotage l’occasione per tracciare il profilo di questa nuova dedica d’amore. Già questo è un dato interessante considerando che, talvolta, si è assistito a brani che del titolo, nel testo, non ne avevano nemmeno quasi l’ombra. Moro, poi, fa quello che meglio gli riesce da sempre: scrivere di un amore sfruttando tutta la sua vena poetica che passa dall’autocondanna dei propri errori e difetti all’esaltazione della perfezione della donna e dei suoi sentimenti. Ci sono state pagine migliori della penna del cantautore romano ma è impossibile non premiarne, anche questa volta, l’espressione sincera. Voto 7

Gianni Morandi – “Apri tutte le porte”
di Jovanotti

E quando il sole non c’è
Lo cerco dentro di me
Se tu mi guardi una volta
Mi basta per ore
E quando il sole va via
Se tu mi fai una magia
Sento tornare l’amore

Si trova a ripetersi che questo è il giorno giusto per ripartire il buon Gianni Morandi che, tramite le parole di Jovanotti, canta di una positività irresistibile capace di trovare rimedio ad ogni problema. Talmente capace che “brucia tutte le scorte”: unico verso che, forse, davvero non vuol dire nulla. L’ultimo Morandi è stato soprattutto il volto dell’allegria e, si sa, è molto più semplice scrivere di dolori che di felicità. Jovanotti ci prova ma non va oltre ad una quieta normalità. Voto 6+

Giovanni Truppi“Tuo padre, mia madre, Lucia”
di Giovanni Truppi, Pacifico, Marco Buccelli, Niccolò Cantessa

Sto camminando verso di te
Ti vedo all’incrocio, mi fermo a guardarti
E aspetto l’attimo in cui
Ti girerai e mi sorriderai vedendomi arrivare

Dedica d’amore romanticissima da parte di Giovanni Truppi che utilizza tutto il proprio talento letterario per comporre, con uno scrivere semplice e lineare, un brano che, in realtà, sa andare oltre il valore del tempo. Non condividere queste sue parole sarà impossibile eppure la dialettica messa in piedi dal cantautore è tutt’altro che figlia di un presente musicale devoto piuttosto alla concretezza che all’impalpabilità dei sentimenti aleatori. Anche l’amore al giorno d’oggi viene raccontato nelle canzoni attraverso similitudini ed immagini che hanno una dimensione propria e visibile ma che poi, tutto sommato, si rivelano non sufficientemente all’altezza di restituire la poesia che un cuore è in grado di generare quando batte. E qui di poesia ce ne sta davvero molta. Voto 8

Giusy Ferreri“Miele”
di Davide Petrella

Ti ho lasciato nel vento una musica
Spero che ti parli di me
L’amore non se ne va
Vola via ma poi torna da te
Come un treno preso di domenica
Certe volte non c’è un perché
E spero ti porti da me

E’ una Giusy Ferreri che si dedica al racconto di una storia d’amore che si riempie di ricordi prima di scoprire che lui è andato via lasciando “una lama che sa di miele”. Il testo, firmato da Davide Petrella, gioca sugli incastri favorendo l’effetto memorizzazione che la voce personalissima della sua interprete sicuramente contribuirà a rafforzare. L’amore se ne va ma poi come il vento ritorna e non è detto che una storia finita non possa ricominciare sotto un altro sole. Semplice ma ben scritta. Voto 7+

Highsnob e Hu“Abbi cura di te”
di Highsnob, Hu

E solo dio sa quanto vorrei che fossi silenzio
Ho trovato la calma però non è niente di che
Non ha niente di me

Da una parte c’è un carnalità quasi masochista (“provo piacere nel sentir dolore come lo shibari”) dall’altra, però, Highsnob e Hu si concentrano soprattutto nel racconto di un amore andato senza, però, portare con sè i ricordi che rimangono a tormentarci la mente. La chicca di citare Oloferne fa pagare il pegno di una rima alquanto azzardata con un verme che ci si ritrova a baciare. Dall’unica vera quota rap ci si aspettava, forse, un pizzico di originalità in più mentre, invece, ci si ritrova a leggere di un io che “ormai ho trovato il coraggio di stare lontano da te, lontano da te / E goodbye ovunque sarai tu ricorda /abbi cura di te“. Buono ma si poteva osare di più. Voto 6.5

Irama – “Ovunque sarai”
di Irama

In ogni gesto io ti cercherò
Se non ci sarai io lo capirò
E nel silenzio io ti ascolterò

Gioca tra i condizionali Irama prima di scoprire che quell’esserci che lega due anime “lo sentirò ovunque sarai”. Molto meno concreta del solito la penna di Irama pare guardare questa volta ad un sentimento più idilliaco che concreto adottando anche un vocabolario meno quotidiano e più impalpabile. Ne esce una prova che da sfogo all’esigenza di mostrarsi anche diverso ma che non riesce pienamente a stupire. D’altronde quante altre volte abbiamo ascoltato l’idea che in base a quello che “tu sarai io sarò”? Voto 6/7

Iva Zanicchi – “Voglio amarti”
di Emilio di Stefano

Voglio amarti e non solo “per amore”,
Voglio amarti perché ho fame anch’io di te.
Voglio amarti per quello che hai nel cuore,
Per sentirmi ancora viva in te

E’ una Iva Zanicchi sempre appassionatissima quella che anche in questo caso canta di un amore totale. Un amore che non vive sulla filosofia ma che continua a desiderare ogni sua componente vitale, passione inclusa. E così, tra il passare del tempo e qualche ruga che sorge, l’aquila di Ligonchio mette in scena una dedica d’amore eterno che passa attraverso le mani ed il cuore. Semplice ma efficace. Voto 7+

La Rappresentante di Lista – “Ciao ciao”
di Veronica Lucchesi, Dario Mangiaracina

Nel silenzio della crisi generale
Ti saluto con amore
Con le mani, con le mani, con le mani
Ciao ciao

Sembrerebbe che volessero crearsi il proprio tormentone i ragazzi de La Rappresentante di Lista ma in realtà questo testo si rivela capace di mandare a fanculo tutto dopo essersi resi conto di vivere in una situazione che è prossima ad essere “la fine del mondo”. Anche negli incastri leggeri e spasmodici di una testualità al servizio di un cantato contagioso, Veronica e Dario dipingono il loro messaggio che vive una “vertigine sociale”. Leggero ma non scontato. Voto 7

Le Vibrazioni“Tantissimo”
di Roberto Casalino

Oggi penso a tutte le occasioni sprecate
Alle giornate in strada tra tanta gente
E a quella polvere che ho tolto piano dal mio cuore
Per salvare quello che comunemente
Chiamiamo amore

E’ un Roberto Casalino che si intesta la comprensione di un mondo autorale in perfetta alchimia con la ricetta de Le Vibrazioni che si fidano a tal punto della penna del cantautore di Latina lasciandogli gestire totalmente in solitaria la componente testuale. Mancano le immagini più poetiche che la penna di Casalino ha talvolta generato ma è proprio il cantato di Sarcina a non richiederne l’utilizzo perchè qui la scelta è quella di andare verso il racconto rock di una passione che si confonde tra la pelle ed i ricordi che fanno male. Un male che, però, non strugge cuori deboli ma, piuttosto, aumenta l’inquietudine di cuori inquieti. Voto 6/7

Mahmood e Blanco“Brividi”
di Mahmood, Blanco

Dimmi che non ho ragione
Vivo dentro una prigione
Provo a restarti vicino
Ma scusa se poi mando tutto a puttane
Non so dirti ciò che provo, è un mio limite
Per un ti amo ho mischiato droghe e lacrime
Questo veleno che ci sputiamo ogni giorno
Io non lo voglio più addosso

Parlano d’amore anche i due hitmaker Blanco Mahmood con un testo che, nella classicità del racconto di una storia d’amore vissuta tra alti e bassi, inserisce qualche richiamo dell’eccessività che entrambi custodiscono. E così la biciletta è fatta di diamanti, il cielo di perle e gli occhi sono quelli di una vipera. L’equilibrio, però, è mantenuto e la testualità ne beneficia risultando tutto sommato ad un buon livello per le esigenze contemporanee di scrittura. Voto 6.5

Massimo Ranieri“Lettera al di là del mare”
di Fabio Ilacqua

E il passo perde il tempo
E niente sembra vero
Mai nessun temporale lavare potrà
Le nostre ferite dal sale

Un viaggio di aspettative e sogni quello che Massimo Ranieri delinea fin da subito guardando ad un’America che per molti migranti fu terra “Dove piove fortuna, dov’è libertà”. Eppure, anche nel mare dei sogni può arrivare un temporale a scombussolare tutto e a ricordare che non esiste vita priva di sfide e sofferenze da affrontare. Finisce che non si sa verso dove si è diretti ma si continua a sognare “il motore che va”. Un testo sognante che sfrutterà le carte di un’interpretazione all’altezza per distinguersi. Voto 7+

Matteo Romano“Virale”
di Matteo Romano, Federico Rossi, Alessandro La Cava

E cadiamo giù
Perdo la testa
Se non saliamo più
Tu mi dici no no no no no
Di notte non ritornerò

Tante rime baciate (e a volte anche scontate) per Matteo Romano che fa affidamento sull’intuizione di un inedito Federico Rossi (ex Benji&Fede) per acchiappare il pubblico giovane pur dimostrando una dose di maturità. Il problema, però, risiede nel tentativo di raccontare l’ormai superata vicenda per la quale lei se ne va e lui rimane a disperarsi mentre “tutto qui parla di te” (quante altre volte abbiamo già sentito questo identico verso anche in questo stesso Festival?). O viceversa. La presa sarà sicura nei cuori più instabili che poi sperano sempre nel momento in cui “E l’amore riappare / Va in tendenza e risale / Diventa virale”. Insomma, la gioventù dimostra di avere i problemi di cuore che furono anche dei loro padri. Voto 5

Michele Bravi – “Inverno dei fiori”
di Michele Bravi, Cheope, Raige

A volte il silenzio brucia come una ferita
Il cuore perde un colpo non respira sotto il peso della vita
Altre volte la tua voce è come un fiume in piena
E si fa largo nel mio mare come fa una vela

E’ un Michele Bravi che ancora affronta l’analisi dei propri dolori collegandoli ad un percorso d’amore quello che esce fuori da un brano che ha tutta l’aria di voler essere importante per il proprio messaggio. In questo caso il messaggio è l’urgenza di tornare ad imparare il segreto della felicità. Perse le tracce della vita ci si ritrova a chiedere a chi si ha accanto con tanta cura l’aiuto necessario per ritrovare il filo della propria esistenza. Il testo c’è anche se manca quell’immagine fotografica capace di strappare un sussulto emotivo senza pari anche solo a leggerla. Voto 7+

Noemi – “Ti amo non lo so dire”
di Mahmood, Alessandro La Cava

Più mi guardi più credo che
La parola sia l’unico proiettile
A dividere
Questo nodo tra me e te
È sempre più difficile
Ma se ci penso un attimo
Non ho paura
Di sentirmi vuota dentro un mare
Di parole perse sul fondale

C’è anche una parolaccia nella nuova di Noemi che porta un brano che pare voler riproporre, in chiave più moderna, quella sua attenzione cantautorale riservata all’ispezione di sè stessa. In questo caso il problema è l’incapacità di esprimersi per davvero anche in una relazione a due. Lei cerca una quadra per definire se stessa e trovare il proprio equilibrio mettendosi finalmente al primo posto delle proprie priorità. L’amore c’è ma, nonostante tutto, rimane il problema che “ti amo non lo so dire”. Un ritornello bello lungo faciliterà la memorizzazione ma non vanifica la creazione di un testo comunque espressivo e sufficientemente calato nella sua interprete. Voto 7Saremo

Rkomi“Insuperabile”
di Alessandro La Cava

Paralizzanti sguardi su cui mi rifletto
Il respiro irregolare nello stesso letto
In cui ci sentiamo da soli

Anche Rkomi narra d’amore e lo fa cercando di definirlo attraverso diverse immagini. C’è l’autocitazione del proprio “Taxi Driver” ma c’è anche, e soprattutto, una serie d’immagini che si susseguono con una grande frequenza per suggerire la propria visione delle cose. Alla fine, però, il concetto si disperde e di un testo sufficientemente breve pare non rimanere alcuna traccia. Per Rkomi che cosa sia l’amore per davvero non lo si riesce a capire. Voto 5 Sanremo

Sangiovanni – “Farfalle”
di Sangiovanni, Alessandro La Cava

Noi siamo gli unici
Con le tapparelle chiuse
E non l’ho detto a nessuno
Che ho perso la testa
E sono pazzo di te

Ennesima dedica all’amore che si confonde tra i rimandi alla vita di tutti i giorni attraverso le fotografie appese al frigorifero ed il richiamo velato ad una passione che si manifesta con “le tapparelle chiuse”Sangiovanni prende a prestito l’immagine delle farfalle nello stomaco per disegnare i contorni di un amore totalizzante in cui lei si rivela capace di ridare ossigeno ad un respiro interrotto. Nulla di sconvolgente o troppo alto (come è giusto che sia nel caso del giovanissimo vicentino) ma nemmeno nulla di eccessivamente fantasioso. Che a volte, pur di stupire, si scrivono di quelle castronerie… Questo non è il caso: facile, prevedibile ma almeno normale. Voto 6

Tananai“Sesso occasionale”
di Tananai, Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Alessandro Raina

Ok va bene che non lo rifaccio si però dai anche meno
E quanto ti ho aspettata ma tu no no
Ballavi con un tipo, de Niro al quinto shot

Torna il tema di un amore passionale anche per Tananai che, però, a dispetto della sua giovane età pare volerlo respingere. Malgrado una relazione ormai avviata nella vita di lui si è presentato l’imprevisto di un’altra che, però, “non mi è mai piaciuta”. Ora, quasi a voler riparare, l’idea è quella di “troviamoci una casa e non finiamoci più nel sesso occasionale”. L’intenzione, insomma, è quella di mettere la testa apposto e c’è da dire che, almeno sul piano testuale, nella sua linearità la prova non è male. Voto 7 

Yuman“Ora e qui”
di Tommaso di Giulio

Hai tenuto insieme il mio mondo, combattuto per due, vedrai.
Ora tocca a me, dimostrarti che
Voglio dire noi
Voglio dirlo più forte
Ancora più forte
Ancora una volta, sì

E’ un bel testo che parla d’amore quello di Yuman che paga lo scotto di doversi incastrare in uno stile soul che chiede molti respiri e poche parole. L’occasione per elevare il racconto, però, la porta la scelta di dedicarsi non solo alla narrativa di una storia sentimentale a due ma anche al focus interiore che porta all’indagine dell’io: “mi fermo e mi godo la luce, anche fosse un istante, sì”. Voto 7.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.