A tu per tu con il giovane artista classe ’95, in gara a Sanremo 2022 con il brano “Sesso occasionale”
A poche settimane dalla nostra precedente chiacchierata, realizzata in occasione della sua partecipazione a Sanremo Giovani 2021, ritroviamo con piacere Tananai per parlare di “Sesso occasionale”, un brano che rimane in testa e che mette insieme sonorità e influenze differenti, in maniera convincente e contemporanea.
Ciao Alberto, bentrovato. “Sesso occasionale” è il brano che presenti al Festival, uno di quei pezzi da cantare a squarcia gola con qualsiasi oggetto di fortuna tra le mani. Ci racconti com’è nato e come si è svolto il processo creativo?
«Il pezzo è nato in maniera super spontanea. Quando ci stavamo preparando per Sanremo Giovani, dovevamo avere un brano pronto da presentare per un’eventuale partecipazione al Festival. Avevamo una rosa di canzoni da scegliere, ce n’era uno che ci convinceva. Poi è successo che abbiamo fatto un’altra sessione con Paolo Antonacci e Davide Simonetta e, chiacchierando, ci è venuta l’idea di “Sesso occasionale”, che abbiamo completato nell’arco di una giornata. Quando fai qualcosa in maniera così inaspettata, secondo me, è sempre buon segno. Amo molto le cose genuine».
Dal punto di vista musicale, il brano raggruppa influenze diverse, accenni contemporanei ma anche spunti presi in prestito dal passato. Che tipo di lavoro c’è stato a livello di sound?
«A livello di sound è come dici tu, ma ti direi una falsità se ti dicessi che ci abbiamo ragionato. Sono convinto in generale che ciascuno di noi assimili tutto ciò che di bello percepisce dall’arte, di conseguenza ci sono diversi richiami, tra cui la colonna sonora di “Twin Peaks”, ma ce ne siamo accorti mentre stavamo per chiudere il pezzo».
A livello testuale sembra quasi una serenata 2.0, una specie di ironica supplica, una richiesta di perdono dopo un tradimento. Nell’epoca di Tinder, pensi che sia un pezzo in cui ci si possa riconoscere con facilità? E come si sono evoluti i rapporti rispetto al passato?
«Io penso che sia cambiato poco. Credo che oggi sia semplicemente più facile riconoscere i segnali che ti suggeriscono che qualcosa non sta andando per il verso aspettato. Nell’epoca del tutto e subito, forse ci sono più tentazioni, però sono anche convinto che quando ci sono tanti ostacoli in una relazione, hai anche l’opportunità di conoscerti meglio. A chiunque può capitare anche solo di pensare ad un tradimento, magari senza farlo realmente, ma tutto questo ti mette alla prova e ti spinge a renderti conto di determinate cose che non vanno. Poi scegli se risolverle insieme al tuo partner, oppure se chiudere la relazione. Penso ad esempio ai miei nonni, che si sono amati per tutta la vita, a loro è andata bene così, però potevano magari conoscersi un po’ di più come persone. Oggi è cambiato completamente il mondo».
Un’artista che è sempre stata avanti anni luce in termini di libertà, sdoganando più volte il sesso nelle sue canzoni, è stata senza ombra di dubbio Raffaella Carrà. Cosa ti ha spinto a scegliere la sua “A far l’amore comincia tu” per la serata delle cover e di avere al tuo fianco Rosa Chemical?
«Abbiamo deciso di omaggiare la Carrà perché è un’artista che, sia io che Rosa, guardiamo con infinita ammirazione. Quando riesci a portare un messaggio di gioia come il suo, utilizzando un codice di leggerezza pur avendo un sottotesto rivoluzionario, penso che sia un modello per chiunque in questi anni voglia fare musica, ma non solo… L’ho sempre ascoltata, in più “A far l’amore comincia tu” contiene un messaggio di festa, analogo a “Sesso occasionale”, ci sembrava la scelta più coerente e sensata».
Per concludere, quali elementi e quali caratteristiche ti rendono soddisfatto e orgoglioso nel portare sul palco dell’Ariston un brano come “Sesso occasionale”?
«Il fatto che sia un pezzo che mi rappresenti al 100%, per come parlo, per come ragiono, per come cerco di affrontare determinate situazioni. Portare sul palco Alberto è un qualcosa che mi rende davvero fiero».
Intervista a Tananai | Podcast
© foto di Leandro Emede
Nico Donvito
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