sabato 23 Novembre 2024

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Riki: “Ferrari White? Una canzone che non deve insegnare niente” – INTERVISTA

A tu per tu con il cantautore milanese classe ’92, in uscita con il suo nuovo singolo “Ferrari White

A un anno e mezzo di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Riccardo Marcuzzo, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Riki, per parlare del suo nuovo singolo intitolato Ferrari White, disponibile per Sony Music Italy/Columbia Records Italya partire dallo scorso 24 giugno.

Ciao Riki, bentrovato. Partiamo da “Ferrari White”, che sapore ha per te questo nuovo pezzo?

«E’ un pezzo molto fresco, che non segue per forza le caratteristiche estive. Non è reggaeton e non segue nemmeno quel trend vintage un po’ retrò che va tanto in questo momento. Sai, quel filone un po’ anni sessanta? Quelle cose lì”. “Ferrari White” è un pezzo a sé, molto veloce, che serve per far ballare e divertire le persone. La considero una canzone che non deve insegnare niente, se non far svagare la gente».

Che tipo di lavoro c’è stato in studio insieme a Big Fish per quanto riguarda la creazione del sound?

«Con Fish stiamo facendo questo percorso che sta virando molto sul suonato. All’inizio eravamo partiti con le sonorità anni ’80, un mood che personalmente mi ha un po’ stufato, poiché è stato ripreso talmente tante volte da The Weeknd in poi. Un genere forse un po’ abusato. In futuro mi piacerebbe andare verso pezzi acustici, più sinceri e veri, ma con un suono sempre ricercato».

Considerata l’estate alle porte, ci sono invece delle canzoni che associ ai tuoi ricordi estivi del passato e che metteresti nella tua playlist delle vacanze diciamo? Tormentoni e non

«Beh “Asereje” delle Las Ketchup è sicuramente una, ma anche “Whenever wherever” di Shakira, “La rondine” di Mango e “Un’emozione per sempre” di Eros Ramazzotti. Insomma, tutti signoloni che sono diventati delle hit estive ma che erano slegate dal concetto di tormentone e che sarebbero potute uscire benissimo in qualsiasi altra stagione».

Per concludere, qual è l’elisir del tuo entusiasmo? Cosa ti spinge ad andare avanti con la stessa voglia di prima, se non più forte?

«Ti ringrazio, in realtà ci sono periodo e periodi. In questo momento sono molto contento, non vedo l’ora di scrivere il disco nuovo, ma in passato non è stato sempre semplice. Subito dopo Sanremo, ad esempio, non è stato facile, specie perchè ha coinciso subito dopo con la pandemia. Lì non è che avessi tanta voglia di scrivere. Sono fatto così, vado molto a stimoli e seguo il mio istinto. Ora che ha riaperto il mondo, spero di continuare ad avere questo entusiasmo e spero di scrivere canzoni sempre più belle. Adesso ho tanta voglia e sono molto motivato, non è sempre stato così, ma sono certo che in futuro sarà sempre meglio!».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.